Venere di Botticelli, lo sfondo è il Golfo della Spezia? Ecco le 3 prove

Galleria degli Uffizi

La Spezia, 22/03/2022.

Una cosa è certa: la Venere di Botticelli era ligure. Simonetta Vespucci, simbolo della bellezza femminile del Rinascimento e raffigurata anche nella "Primavera", era nata a Fezzano. Ma i legami fra la Liguria e la Nascita di Venere, uno dei capolavori dell'arte mondiale, sembra che siano molto più stretti. Secondo esperti e storici dell'arte, riuniti lunedì 21 marzo 2022 in convegno al CAMeC (Centro d'Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia), lo sfondo del quadro sarebbe il Golfo dei Poeti, sul lato di Ponente, che dall'attuale Marola conduce verso Porto Venere, fermandosi, nel capolavoro di Botticelli, nell'insenatura del Varignano. 

A conferma di questa affascinante ipotesi, le prove sarebbero tre. La prima deriva dalla sovrapposizione fotografico-cartografica tra un'antica rappresentazione del Golfo e il profilo dell'orizzonte presente nel dipinto rinascimentale, messa in evidenza dal fotografo spezzino Roberto Celi, fondatore dell'Associazione Obiettivo-Spezia. Una seconda testimonianza è racchiusa nel libro I Cattaneo Della Volta. Vicende e protagonisti di una millenaria famiglia genovese, edito nel 2017 a cura di Elena Chiavari Cattaneo Della Volta e Andrea Lercari. All'interno del testo è messa in luce l'antica denominazione Gulfus Veneris ("Golfo di Venere") con cui ci si riferiva al Golfo di Spezia, dovuta alla sua collocazione tra i due promontori di Lerici e Porto Venere, entrambi dedicati alla dea. La terza e più documentata traccia risiede appunto nel luogo di nascita di Simonetta Vespucci, musa indiscussa di Botticelli: è lei stessa a scrivere di essere nata nell'«aspra Liguria», «in grembo a Venere», facendo riferimento a Fezzano, piccolo paese arroccato a pochi chilometri dal golfo, dove suo padre Gaspare Cattaneo della Volta risiedeva. 

La storica dell'arte e museologa Marzia Ratti mette in luce come il fatto che il bellissimo volto di Simonetta Vespucci sia sempre stato al centro di analisi e dibattito critico sul dipinto di Botticelli abbia forse fatto passare in secondo piano lo sfondo della scena mitica. Sottolinea che l'ipotesi del Golfo di Venere era già stata avanzata nel 1923 da August Schmarsow e nel 2001, con abbondanza di ragionamenti, da Rachele Farina. La geografa Luisa Rossi spiega che sul territorio del Golfo, fin dal primo Ottocento, furono molti i tipografi-artisti che risalirono i sentieri per restituire carte e vedute acquarellate che restituissero nei minimi dettagli il paesaggio; evidenzia che la cartografia in passato non era solo geometria astratta, ma questione di arte vera e propria, che noi oggi possiamo confrontare con il dipinto degli Uffizi. Cristina Alcidini, storica dell'arte italiana e presidente dell'Accademia delle Arti del Disegno, dice che su un capolavoro dell'arte di tutti i tempi, come quello di Sandro Botticelli, non ci si stanca mai di tornare, ponendosi sempre nuove domande su soggetti, destinatari e committenti che potrebbero anche non trovare mai risposta. 

Di Elisa Morando

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