Covid, Bassetti: «A metà luglio una bella fetta d'Italia rischia nuovo lockdown»

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Genova, 29/06/2022.

Il Covid continua a circolare. In Italia, a causa delle nuove varianti, sono in aumento i casi di reinfezione, ovvero di chi prende il virus una seconda volta. La responsabile della risalita dei casi di positività, concordano le autorità scientifiche, è la nuova variante del virus Omicron 5 (BA.5), che - secondo le rilevazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità - continua a guadagnare terreno su altre forme di covid. Sars-CoV-2, nella versione Omicron 5, che può essere considerato il virus più contagioso al mondo.

Rispetto agli anni scorsi, la novità è la risalita dei casi nei mesi estivi. Una situazione che potrebbe avere conseguenze importanti sul mantenimento dei servizi essenziali, come spiega Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Non sarà un lockdown proclamato, ma a metà luglio, quando la fiammata estiva di Omicron dovrebbe aver raggiunto il suo acme, una bella fetta d'Italia rischia di essere di nuovo in lockdown. Perché in isolamento domiciliare si potrebbero ritrovare 2-3 milioni di italiani, se non di più. Che sommati a quelli in ferie rischiano di mandare in tilt servizi essenziali, come quelli finalizzati alla sicurezza, i trasporti, la protezione civile già sotto stress, la stessa sanità, dove in media tra luglio e agosto metà del personale se ne va in vacanza, mettendo fuori uso un letto su tre. Per non parlare del settore turistico e della ristorazione".

Continua Bassetti: "Perché tutto questo? Perché se sei positivo devi stare isolato a casa per legge dai 7 ai 10 giorni. Una regola che va cambiata. Come? Dicendo che è meglio stare a casa quando si hanno i sintomi influenzali e alla scomparsa si esce mettendo la mascherina per evitare di contagiare gli altri. Questa è l'unica soluzione: offrire al cittadino una possibilità. Coinvolgerlo e non obbligarlo. Diversamente continueremo ad avere positivi di serie A e di serie B. Mi faccio il tampone fai da te e, per non finire in isolamento, non te lo dico. Sono moltissimi purtroppo. Di fronte a un virus evoluto e così diverso, ci vogliono regole nuove e maggiore velocità di reazione da parte delle istituzioni".

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