Dall'università in Ucraina a Genova: la storia di 3 ragazze arrivate grazie a Music For Peace

Genova, 05/03/2022.

Si chiamano Alina (24), Anastasia (27) e Olga (30) le tre ragazze giunte per prime a Genova dall'Ucraina. Hanno raccontato la loro storia nella sede di Music for Peace, l'associazione che ha seguito con attenzione la loro fuga dalla guerra.

Sono tre amiche che frequentavano l'Università a Leopoli. Hanno capito di dover lasciare l'Ucraina nel momento stesso in cui le sirene sono suonate la prima volta nella loro città, alle 5 mattino di dieci giorni fa. Hanno il cuore spezzato e non avrebbero mai voluto lasciare il loro paese. Il loro pensiero è rivolto a tutti coloro che sono rimasti in Ucraina e vivono in condizione precarie. Alina, ad esempio, ha raccontato di avere un fratello che vive insieme a sua moglie a Kiev, che ora si rifugia nelle gallerie della metropolitana insieme a tanti altri sfollati.

Più volte, durante il loro intervento, tengono a sottolineare un particolare molto importante. «Putin dice di aver dato inizio a questa Operazione Speciale per difendere il popolo russofono dalle aggressioni da parte del popolo Ucraino. Noi tutte parliamo russo nella quotidianità e, per tanto, siamo russofone. Non abbiamo mai subito nessun tipo di aggressione né verbale né fisica, e soprattutto non abbiamo mai sentito parlare di associazioni filo naziste».

Una guerra che, come si capisce dalle loro voci rotte, ha trovato il suo culmine nei momenti in cui è stata attaccata la centrale nucleare più grossa d'Europa a Zaporizhzhia. Un'azione militare che porta la nostra mente a scenari sempre più tragici. «Purtroppo, quello che stava succedendo nel Donbass fino a poco tempo fa non interessava a nessuno, adesso invece ne parla tutto il mondo. Potevamo immaginare che sarebbe successo tutto questo, ma fino all'ultimo ci siamo rifiutati di pensare a una fine così infelice».

L'associazione Music For Peace ha coordinato l'uscita dall'Ucraina e tutti gli spostamenti. Inoltre, quando si potranno attraversare i confini ucraini attraverso i corridoi umanitari, farà in modo che le donazioni dei cittadini arrivino a destinazione. Per il momento, l'aiuto che i volontari dell'associazione daranno ad Alina, Anastasia e Olga è di tipo sociale e psicologico, facendole sentire come a casa.

Di Silvia Frattini

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