Genova, donna muore a 96 anni e lascia 25 milioni in beneficenza

Jose Antonio - wikipedia commons

Genova, 25/02/2021.

Marisa Cavanna era una riservata signora di Genova di 96 anni, morta lo scorso 9 dicembre dopo aver preparato ogni cosa per la sua morte, persino il proprio necrologio in cui salutava gli affetti di sempre, ringraziava i medici, e ricordava «la lunga schiera» di ex allievi. Marisa Cavanna, infatti, fino alla pensione era stata una professoressa di Lettere.

La particolarità, secondo quanto ricostruito dall'Ansa, è che nel testamento ha lasciato in beneficienza circa 25 milioni di euro a 16 enti, molti sul territorio genovese, come l'ospedale Gaslini. O il Galliera, cui va anche una prestigiosa villa. Una vera e propria sorpresa. Non si conosce la provenienza dei beni della professoressa, la "signorina Cavanna" come la chiamava un amico di vecchia data, ma si ipotizza siano sostanze di famiglia.

Si legge su Ansa. Nel testamento alla nipote lascia tra l'altro i documenti della "nobile famiglia Contarini da cui discendiamo". La quantificazione dei beni non è ancora conclusa e c'è grande riserbo. Chi la conosceva ne ricorda l'estrema riservatezza e ritrosia ad apparire, in particolare in atti di beneficienza "da fare e di cui non parlare". Lontana dai giri mondani, molto religiosa, non si era mai sposata e anche per l'età viveva da ultimo piuttosto ritirata. E' morta arrivando molto lucida fin quasi agli ultimi giorni, raccontano. Aveva scritto da sé il proprio necrologio lasciandolo in busta chiusa, con degli ultimi saluti pieni di affetto e gratitudine per molti. Si concludeva, come detto, con "un ricordo commosso alla lunga schiera degli ex allievi", la ragione di gioia di una vita. Il testamento olografo era invece pronto dal 2012. Per lei, dunque, parla il testamento. Ben cinque su otto dei beneficiari dell'eredità Cavanna, si parla di circa 25 milioni di euro sui 40 complessivi, sono istituzioni, associazioni o onlus. Andranno dunque circa 5 milioni di euro di beni mobili al Galliera, assieme ai ricavi della vendita al miglior offerente del prestigioso edificio in via Giordano Bruno a Genova, situato in una spettacolare posizione a due passi dal mare, dove Marisa abitava. Si stima possa valere altri 3 milioni di euro o più. Tutti gli arredi vengono invece lasciati al Don Orione di Genova, che riceve un altro ottavo del patrimonio Cavanna in titoli e contanti (per 5 milioni circa).  A Istituto Gaslini e Galliera, Marisa ha chiesto di utilizzare il lascito non per la normale amministrazione e manutenzione dell'ospedale, bensì per la ricerca e l'acquisto di apparecchiature "necessarie per più opportune cure degli ammalati".

Altri 5 milioni vanno all'ospedale pediatrico Gaslini di Genova e 5 ancora all'Associazione italiana per la ricerca sul Cancro. Quasi altri 4 milioni (12/13) sono poi ripartiti tra: Amnesty International, Amici senza frontiere, Save the Children, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Associazione italiana Amici di Roul Follereau, Lega del Filo d'oro, Suore missionarie della carità opera Madre Teresa di Calcutta, Piccole suore dei poveri, Fondazione Opera S. Francesco dei Poveri, Associazioni Missioni Don Bosco e Opera d'Assistenza 'Progetto sorriso nel mondo'. Al Galliera, cui come detto andrà il ricavato della vendita della casa, chiede in particolare chiede di "privilegiare la divisione di Cardiologia per continuare la tradizione della mia famiglia".

Oltre alla beneficienza, nel lascito Cavanna sono inclusi anche la nipote (figlia del fratello), alcuni amici, incluso il curatore testamentario che dopo 30 anni ancora le dava del lei ed è rimasto piuttosto stupito dell'eredità. Non ha dimenticato la badante cui va qualcosa come 3,7 milioni di euro.

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