Covid, Liguria verso proroga zona arancione. Toti: «Sarebbe scelta opportuna»

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Genova, 23/11/2020.

Da possibile zona gialla in anticipo, la Liguria va verso la proroga della zona arancione fino al 3 dicembre 2020. Nella nostra regione, scadrebbe mercoledì 25 novembre, quando saranno trascorsi i quindici giorni di validità minima dell'ordinanza del ministero della Salute previsti dal Dpcm in vigore. "La mia opinione, condivisa con il ministro Speranza, è che visti i risultati di questi giorni sia importante non abbandonare le misure che ci hanno permesso di raggiungere questi risultati e non abbassare l’attenzione. Credo che, fino al 3 dicembre (giorno in cui scade il Dpcm, ndr), sia una scelta opportuna restare in zona arancione visti gli ottimi risultati che le misure di contenimento stanno portando a livello ospedaliero e di contenimento dei contagi", ha detto Giovanni Toti durante il punto stampa Covid di lunedì 23 novembre 2020.

“I dati del 23 novembre confermano il calo della diffusione del contagio. Nei prossimi giorni vedremo il nuovo report dell’Istituto superiore di sanità, ma la nostra stima è che l’Rt sia sensibilmente sotto quota 1, probabilmente attorno allo 0,8. Cala anche il numero delle persone ricoverate negli ospedali della Liguria. Purtroppo, anche oggi, registriamo un elevato numero di decessi, numero che speriamo di vedere calare al più presto".

“Nel pomeriggio mi sono confrontato a lungo con il ministro della Salute Roberto Speranza - prosegue Toti -, parlando anche della situazione della Liguria, che è una delle regioni d’Italia che guida la discesa della pandemia assieme a Lazio e Sardegna. Sarà, ovviamente, la cabina di regia a Roma, assieme al Comitato tecnico scientifico e all’Istituto superiore di sanità, a decidere cosa succederà nella nostra regione nelle prossime ore, vista la scadenza dell'ultima ordinanza, prevista fra due giorni".

"Abbiamo ribadito al Governo come da parte di tutti noi ci si aspetti, di fronte ai sacrifici che si prospettano ancora per qualche settimana, che il Governo intenda consentire alla nostra economia, soprattutto a quella che ruota attorno alle festività natalizie, di poter prendere fiato dopo una lunga apnea. Sarebbe francamente drammatico pensare al Natale senza la riapertura delle stazioni sciistiche, degli alberghi e dei ristoranti per consentire un Natale sereno non solo alle famiglie, ma anche a chi di queste attività vive. Come regioni, è stato ribadito di considerare indispensabile un approfondimento per comprendere se con il Dpcm del 3 dicembre le regole, i 21 parametri per il calcolo del rischio e i 3 scenari debbano rimanere gli stessi o possano cambiare".

"Voglio precisare - conclude Toti - che l’allarme per un eventuale rischio collasso di alcuni ambiti per mancanza di posti letto è privo di fondamento: abbiamo posti letto disponibili sia per i malati Covid che per chi non è affetto dal virus, siamo anzi in una fase di riconversione di alcuni posti da Covid a non Covid. Siamo consci che la situazione sia complessa e gli operatori sanitari stiano sostenendo sforzi enormi, ma ci sono cure per tutti ed è necessario non creare allarmismi ingiustificati".

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