Genova, 07/10/2020.
Aprono, mercoledì 7 ottobre 2020 a Genova e nell’area metropolitana, sette sportelli del maggiordomo di quartiere, nell’ambito del progetto di welfare territoriale, innovativo a livello nazionale, avviato in via sperimentale nell’estate 2019 in via Luccoli da Regione Liguria, su iniziativa degli assessorati alla Formazione e alle Politiche sociali, e mirato al sostegno e all'ascolto delle famiglie, dei lavoratori e dei soggetti deboli attraverso la creazione di punti di prossimità sul territorio. Entro il 15 ottobre sono aperti complessivamente 18 sportelli in tutta la Liguria. A Genova, in Piazza Palermo (quartiere della Foce), è stato inaugurato il primo dei nuovi sportelli genovesi, gestiti da una Ats (associazione temporanea di scopo) con capofila la Cooperativa sociale Agorà.
Alcuni sportelli sono "diffusi", ovvero dislocati su più sedi in diversi Comuni, sia nei capoluoghi che nell'entroterra. Il progetto vuole dare risposta alle esigenze dei cittadini, specie delle persone più deboli, grazie alla presenza sul territorio e all'ascolto per ritagliare su misura quasi sartoriale piccoli servizi, nell'ottica della sussidiarietà orizzontale. Tra le attività svolte dai maggiordomi tirocinanti (scelti attraverso un bando) ci sono il ricevimento di pacchi e la consegna al domicilio, il pagamento di bollettini, il ricevimento della posta, il monitoraggio degli anziani, il ritiro di ricette, la consegna di farmaci, le piccole manutenzioni domestiche, il monitoraggio di case o uffici in caso di assenze prolungate, la cura di piante o piccoli animali domestici, l’aiuto per trovare badanti, colf o babysitter. Gli sportelli sono aperti per 18 mesi. Ecco quelli disponibili a Genova (capofila la cooperativa sociale Agorà):
Dal 15 ottobre 2020 aprono, in Liguria, altri 11 sportelli (4 sportelli nel Savonese, capofila la cooperativa sociale Lanza del Vasto; 4 sportelli nell’Imperiese, capofila la coop. Sociale Jobel; tre sportelli nello Spezzino (capofila Associazione Mondo Nuovo Caritas):
"Sono orgoglioso di questo progetto - dice il presidente della Regione Giovanni Toti - a innovativo livello nazionale. Credo sia un bellissimo segnale per Genova e per la Liguria, con la consapevolezza che anche l’attività del maggiordomo di quartiere dovrà svolgersi nel pieno rispetto delle misure previste a tutela della salute e per contrastare la diffusione del Coronavirus”.
I maggiordomi tirocinanti sono stati selezionati tra persone maggiorenni, in temporanea difficoltà economica con status di disoccupati, con Isee inferiore a 20mila euro, residenti in Liguria, che conoscessero la lingua italiana e avessero assolto all’obbligo formativo. Tutti hanno seguito un percorso formativo ad hoc al fine di acquisire specifiche competenze.