È morto l'attore Marco Avogadro, una vita per il teatro e l'impegno sociale

Genova, 05/11/2019.

L’attore e regista Marco Avogadro è morto la sera del lunedì 4 novembre 2019, dopo due anni di lotta contro il cancro e una vita tutta dedicata all’arte e all’impegno per gli altri. I funerali si tengono giovedì 7 novembre alle ore 11.30 nella Chiesa di San Francesco di Albaro (via Albaro 33). La camera ardente è allestita all’Hospice Gigi Ghirotti Albaro (via Montallegra 50), dalle ore 9 alle ore 19.30.

Innamorato della Grecia, della sua luce, della sua lingua, ma soprattutto della sua cultura, ha fatto di questa lo strumento, la misura, attraverso la quale interpretare, ma soprattutto vivere il mondo.  Così è stato padre e maestro, amico e compagno, artista e intellettuale che sapeva di non sapere.

Nato a Genova il 29 luglio 1957, nel suo profilo facebook si definiva scherzosamente con queste parole: «Appassionato di opera a 5 anni, ex elettricista e macchinista (molto scadente), attore, assistente alla regia, regista, traduttore, insomma teatrante». E il teatro è stato la sua vera casa, una casa viaggiante che non ha mai abbandonato.

Debutta in palcoscenico a 19 anni, con Il borghese gentiluomo per il Granteatro di Carlo Cecchi e da allora, presenza discreta ma sempre attenta e profonda, non lascia più la scena, lavorando nel corso del tempo con registi come Luca Ronconi, Mauro Bolognini, Marco Sciaccaluga (Teatro Stabile di Genova, poi Teatro Nazionale), Othomar Krejca, Tonino Conte, Alfredo Arias, Benno Besson. Sono sue le traduzioni dell’Aiace di Ritsos e del Pluto di Aristofane per gli allestimenti da lui diretti, a cui si aggiunge la co-traduzione di La donna seduta di Copi. Firma gli adattamenti e la regia degli spettacoli L’Orlo della mia veste da Boccioni, Aleramo, Campana e Respiri da Samuel Beckett.

Ma alla passione per lo spettacolo si affianca subito quella per l’impegno sociale, che lo ha portato a collaborare a lungo con la Casa Circondariale di Pontedecimo, coinvolgendo le detenute in stage e spettacoli o, negli ultimi anni, a insegnare come volontario nei corsi d’Italiano per i migranti della cooperativa Il Cesto.

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