Don Valentino Porcile e il presepe con Ponte Morandi: «da demolire il prima possibile»

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Genova, 29/11/2018.

Il Natale 2018, a Genova, non sarà come tutti gli altri. La ferita del crollo del Ponte Morandi è molto aperta e vicina, con una città spaccata in due e un futuro per cittadini della Valpolcevera ancora tutto da scrivere. Il pensiero va, quindi, alla prima festività trascorsa senza il Morandi, definito da Renzo Piano "Il Ponte", il cui crollo del 14 agosto scorso è costato la vita a 43 persone. E poi gli sfollati, i familiari delle vittime e i commercianti della Valpolcevera, che stanno soffrendo da quella maledetta vigilia di Ferragosto.

Da questa immagine, triste per la nostra città, l'idea di don Valentino Porcile, parroco dell'Annunziata di Genova Sturla, che ha deciso di allestire un presepe con quanto resta del viadotto sul Polcevera, ben visibile al centro. La capanna è fatta con i pezzi di cemento, sopra incombono i monconi del ponte Morandi. Ci sono anche i palazzi di via Porro, destinati a essere demoliti, e il cartello stradale per Certosa. Un segnale, che unisce speranza e un filo di provocazione.

Don Porcile ha condiviso le foto del presepe su Facebook, e sono subito diventate virali. Anche un messaggio alle istituzioni, per fare in modo che si torni il più presto possibile alla normalità. In primis con la demolizione del ponte, che a quanto ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci "dovrebbe presto partire". Il giorno che il ponte inizierà ad essere demolito, anche il presepe sarà smontato in modo identico. Il sogno di Don Porcile, di riflesso ai cittadini della Valpolcevera e di tutta la città, è quello di "demolire" questo presepe prima di Natale. E, infine, la preghiera di Don Valentino al fianco del presepe:

C’è bisogno di Te Signore.
Di te hanno bisogno le famiglie che hanno perso i loro cari.
Di te hanno bisogno i feriti sopravvissuti, che porteranno nel cuore per sempre i segni di quei momenti.
Di te hanno bisogno gli sfollati, quelli che come te hanno dovuto vagare per avere un posto dove dormire, che in un istante si sono visti portare via ricordi, casa, affetti.
Di te hanno bisogno i commercianti, quei negozi chiusi, i lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro, i loro capi che li hanno dovuti licenziare.
Di te hanno bisogno le famiglie della zona arancione, rientrati a casa ma in che situazione?
Di te hanno bisogno le autorità civili, che facciano presto e bene i passi necessari, perché Genova rinasca più bella di prima.
Di te hanno bisogno i responsabili di tutto questo, perché riconoscano i loro errori, paghino la giustizia umana, e trovino misericordia da Te.
Di te hanno bisogno i nostri cuori, così smarriti, colpiti, ma forti e risoluti, decisi a restare tutti uniti, e a rialzarci senza lasciarci abbattere.
Tu così piccolo ed indifeso, solo se Tu nasci sotto queste macerie puoi diventare segno di speranza.
Vieni per questo, vieni Signore Gesù.
E poi un’ultima cosa, Signore Gesù. Dicono che presto comincerà la demolizione del ponte. Se così fosse, anche questo presepe giorno per giorno sarà smontato in modo identico. Sarebbe stupendo demolire il presepe prima di Natale, vero?
Sono convinto che, per una volta, Tu per primo ne saresti felice.

Di Andrea Sessarego

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