Centro storico di Genova: la vita a Prè con le Matrioske

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Genova, 22/02/2017.

Come il mare, dove mai un'onda è uguale all'altra eppure insieme formano l'infinito rifluire della natura. Come i caruggi di Genova antica: ognuno diverso, ognuno unito intimamente all'altro a formare una rete da pesca di luci e di ombre.

Nasce dalla singolarità che diventa insieme, l'Associazione culturale Matrioske, un progetto sociale che prende vita dall'incontro di cinque giovani donne - Federica Gilardi, Elisa Inglese, Valentina Mancini, Elisabetta e Michela Rancan - che hanno deciso di metterci testa e braccia e gettarsi nelle contraddizioni della città vecchia, nella sua bellezza e anche nelle sue difficoltà, focalizzando l'attenzione sul quartiere di Prè.

«Il progetto nasce circa un anno e mezzo fa - racconta Federica Gilardi. Siamo cinque amiche che si conoscono da tempo e durante i nostri incontri del venerdì sera è maturata la voglia di dar vita a qualcosa di utile, che, mettendo a frutto le nostre diverse esperienze, potesse concretizzarsi in attività sociali».

Vede così la luce l'Associazione culturale Matrioske, che già nel nome sembra custodire il senso del progetto. «L'idea prende spunto da un tatuaggio che abbiamo deciso di farci insieme. Le matrioske raffigurano il fatto che ognuna di noi contiene l'altra, che le caratteristiche particolari di ciascuna ci completano».

Diversità che si mettono in cammino e si incastrano per dar vita a qualcosa di più bello: questo l'obiettivo dell'associazione impegnata nel far conoscere la zona attraverso attività come l'APrèritivo di quartiere, il Repessin a Pré, mercatino per dar nuova vita agli oggetti dimenticati dall'uso, la partecipazione a manifestazioni come il Ghost Tour del Borgo di Prè o guardando La bella vita a Prè nelle immagini portate in mostra alla Commenda.

Un modo per vedere, sotto una luce diversa, una zona dalle mille contraddizioni, per mostrare quello che di positivo si nasconde nel cuore caldo della città e magari incentivare genovesi e non a tornare a visitarla. Fondamentale per portare vita costruttiva, il fare rete: «cooperiamo con istituzioni, Civ, cittadini, scout, associazioni», afferma Gilardi.

Ogni contributo di valore sembra essere fondamentale in questo cammino: «è un percorso lungo in una zona certamente non facile, continua. L'obiettivo è quello di dargli continuità al di là della buona adesione ad ogni singolo evento». Anche per questo l'Associazione culturale Matrioske, a marzo 2017, organizzerà un appuntamento che preferiscono «chiamare festa di reclutamento», invece che di tesseramento, proprio per sottolineare la voglia di cercare volontari che possano mettere in campo il loro contributo per dare vita alle iniziative future.

Idee nelle idee, mani nelle mani: come le matrioske il cui nome porta alle mente il mater latino, la madre robusta e accogliente che, si spera, possa essere anche fertile di futuri più belli.

Di Federica Burlando

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