Musica dal vivo a Genova, A Rumenta chiude l'attività: «Ci arrendiamo»

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Genova, 29/04/2020.

I locali di musica dal vivo, a Genova, già si contano su una mano. Ora, la grave crisi economica provocata dall'emergenza Covid-19, ha ulteriormente messo in difficoltà queste attività che uniscono food, cocktail e concerti live. Spazi cittadini costretti a chiudere dopo mesi senza entrate, con le saracinesche abbassatte. E quello degli spettacoli e concerti dal vivo, è anche il settore destinato a ripartire per ultimo per via degli assembramenti. L'ultimo locale ad alzare bandiera bianca è quello di A Rumènta, dal 2014 punto di riferimento nel centro storico per la musica dal vivo. Sito in via dei Giustiniani 71r, a due passi da De Ferrari, il Rumenta univa cibo, serate a tema ed esibizioni dal vivo di band genovesi e non solo.

L'annuncio del pub-ristorante è arrivato direttamente sulla pagina Facebook del locale, dopo quasi due mesi di quarantena e senza aver ricevuto risposte, il 29 aprile 2020: «Siamo stati in silenzio, siamo stati a guardare. Siamo nati dal nulla, ci siamo fatti conoscere, e abbiamo fatto anche degli sbagli, ma cercando sempre di migliorare per darvi il meglio. Voi ci avete dato sempre la forza per continuare. Abbiamo cercato di farvi divertire, condividere con voi emozioni. Siamo arrivati a una conclusione, meditando per più di 50 giorni. Una decisione difficile, combattuta, surreale, ma a malincuore ci arrendiamo. Ci dispiace non poter più ospitare sul palco i nostri adorati artisti, ci dispiace non condividere più con voi sorrisi, aneddoti, brindisi, ma non abbiamo più le forze per continuare».

Poi i motivi della chiusura de A Rumenta: «Questo nemico invisibile ci ha distrutti, questo stato invisibile ci ha distrutti, questa burocrazia ci ha distrutti. Non abbiamo più le forze per sostenere spese che non potrebbero nemmeno garantirci i costi mensili, considerate tutte quelle fino a oggi sostenute, e che per ancora sei mesi se non più (in assenza di fatturato) dovremmo sostenere. Il nostro core-business è la musica, la nostra forza era l'unione delle persone. Abbiamo pianto costantemente: tutte le notti, tutti i giorni, ma purtroppo non vediamo obiettivi, prospettive, mezzi necessari che ci permettano di continuare.

Fino ad oggi abbiamo sentito tante promesse, ma bollette, spese, canoni li stiamo con onore saldando a fatica. Abbiamo combattuto contro il degrado del centro storico, mettendoci sempre la faccia e non avendo vergogna di esporci, ma, sempre per la burocrazia, pochi risultati, se non danni, denunce, minacce di morte e diffamazione. Ora non abbiamo più le forze di combattere, e ci troviamo a rispondere di tutto quello che è il "passato". Non abbiamo più voglia di essere dei limoni da spremere, preferiamo spremere dei Lime in dei Mojto, rispettando, come abbiamo sempre fatto tutte le regole. Ci spiace, siamo moralmente a pezzi, ma purtroppo è cosi».

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