Venerdì 15 novembre, alle ore 21, presso il Monastero di Santa Chiara (via Lagustena 58/g), l'Associazione culturale Genova Sinfonietta presenta uno spettacolo/concerto che vedrà incontrarsi il Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, nella versione per trio d'archi di Dmitry Sitkovetsky. La musica sarà arricchita dalla presenza attoriale di Alessio Rocco, che condurrà il pubblico attraverso un percorso letterario intrecciato con il testo francescano.
Trio d'archi di Genova Sinfonietta: Damiano Babbini al violino, Francesco Bagnasco alla viola e Martina Romano al violoncello.
Il Cantico delle Creature, datato intorno al 1224, è il più antico testo poetico della letteratura italiana di cui si conosca l'autore (e, forse, il più antico in assoluto): una preghiera palpitante di meraviglia e gratitudine per il creato che Francesco d'Assisi (1181/1182 - 3 ottobre 1226) scrisse sul finire della sua vita, presso la Chiesa di San Damiano.
Altri esempi di cantici – ovvero testi lirici solenni, per lo più di lode a Dio – si rinvengono, numerosi, nella Bibbia ma anche, in forma atipica, nella letteratura non sacra. Basti pensare al Cantico dei Cantici nell'Antico Testamento, all'Inno all'amore (dedicato alla carità cristiana) nella prima lettera di Paolo di Tarso ai Corinzi, ma anche all'Otro Poema de los Dones (Altra poesia dei doni) di Jorge Luis Borges, Litania di Giorgio Caproni, Bello mondo di Mariangela Gualtieri.
Cosa accomuna, dunque, cantici sacri e profani? Forse il legame più o meno esplicito con la musica e l'atto di indicare.
Fin dall'antichità classica, infatti, il cantico (dal latino canticum, der. cantare) era la parte lirica, con accompagnamento musicale, dei drammi teatrali, contrapposta al puro dialogo. L'atto di indicare invece letteralmente significa mostrare col dito, con un cenno qualsiasi, o con parole. Si indica per veicolare l'attenzione su qualcosa o su di sé (l'adlocutio dell'oratore latino di fronte ad un uditorio, prima di iniziare il suo discorso), per mostrare una via, per trasmettere un'informazione, per elencare degli elementi, per porsi in una posizione imperiosa, per giudicare, persino per chiamare alle armi. Il dito indice di Dio, iconicamente raffigurato da Michelangelo nella Creazione di Adamo, nel Cattolicesimo viene fatto equivalere al soffio vitale dello Spirito Santo.
Quello che spesso fanno tutte le arti – e i cantici, in particolare – forse è la stessa cosa per cui si viene rimproverati da bambini: segnare con il dito, ma per meravigliarsi. I cantici sono indici di stupore (e gratitudine) verso il mondo, ricamati di musica.
Al Cantico delle Creature si è deciso di accostare la musica delle Variazioni Goldberg BWV 988 di Johann Sebastian Bach: un'architettura musicale di straordinaria complessità, costruita su un flusso continuo che ricorda lo scorrere di un fiume eterno. Scritte nel 1741, come Aria con diverse variazioni per clavicembalo con due tastiere, furono ribattezzate Variazioni Goldberg solo in seguito. Secondo l'aneddoto raccontato da un biografo di Bach, esse venivano suonate proprio da Johann Cottlieb Goldberg, allievo di Bach, durante le notti insonni di un nobiluomo di Dresda, in modo da alleviarne la noia.
Ingresso libero.