Il regista Luigi Di Capua, lunedì 5 agosto 2024 alle ore 21.30, è ospite di Circuito sul mare, il cinema all'aperto sul depuratore di Sturla in via del Tritone, per presentare la sua opera prima Holy Shoes, distribuito da Academy Two. Luigi Di Capua è un attore sceneggiatore, noto anche per essere un componente del collettivo The Pills, insieme a Luca Vecchi e Matteo Corradini. L’incontro è moderato da Dario Vassallo, critico cinematografico e giornalista di Primocanale. Il film, presentato fuori concorso nella sezione La prima volta al 41° Torino Film Festival, rientra nell’iniziativa Cinema Revolution con il prezzo speciale a 3.50 euro grazie al contributo del Ministero della Cultura. Validi tutti gli abbonamenti. In caso di maltempo, la serata è trasferita al cinema America di via Colombo.
Holy Shoes esplora il rapporto tra l’uomo e gli oggetti, individuando nella scarpa il simbolo cardine del potere disfunzionale che gli oggetti esercitano su di noi. Cosa ci spinge a desiderare un orologio o l’ultimo modello di smartphone? Cosa cerchiamo di ottenere con il possesso e l’esposizione di questi feticci? Potere? Sicurezza? Amore? Attraverso le storie di quattro personaggi le cui vite, in forme e modalità differenti, vengono cambiate o messe in pericolo dalle scarpe, oggetto simbolo del desiderio per eccellenza, “Holy Shoes” racconta cosa siamo disposti a fare per trovare la nostra identità nel mondo, fino a che punto ci spingiamo per essere amati e accettati. Descrive un mondo in cui tutti desideriamo ciò che non abbiamo, in cui tutti vogliamo essere ciò che non siamo.
Biglietto prezzo unico Cinema Revolution: 3.50 euro con il contributo del Ministero della Cultura. Validi gli abbonamenti Circuito Genova. È possibile acquistare i biglietti presso la biglietteria nei Giardini di via del Tritone da mezz’ora prima l’inizio dello spettacolo, presso le sale di Circuito Genova, presso il totem biglietteria nel Cortile Minore di Palazzo Ducale oppure online sul sito Circuito Cinema Genova.
«Con l’esplosione del fenomeno delle sneakers, delle Nike negli anni ‘80, - spiega il regista Di Capua - abbiamo assistito ad una parabola esponenziale che ha trasformato la passione per le sneakers in un mercato da 95 miliardi di dollari. Questo perché le scarpe vengono vendute come fossero un sogno, uno strumento per viverlo. È il materialismo magico. E in un mondo in cui esiste solo quel sogno, le persone sono disposte a tutto per ottenerlo. Nella società dei consumi il desiderio è il motore che muove tutte le cose. Perché attraverso ciò che desideriamo si forma la nostra identità. E oggi, come mai prima, siamo tutti alla ricerca spasmodica di un’identità. Persi nella liquidità digitale, privi di modelli solidi, scambiamo le nostre identità con quelle degli altri, e i nostri stessi desideri sono forse i desideri degli altri».