Ascanio Celestini con Le nozze di Antigone e Il latino in tasca con Stella Tramontana

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Venerdì21Giugno2024

La seconda edizione di Parole antiche per pensieri nuovi/Il viaggio, un progetto di Palazzo Reale e Teatro Pubblico Ligure con il sostegno del Ministero della Cultura e di Regione Liguria, con la direzione artistica di Sergio Maifredi, prosegue venerdì 21 giugno 2024 a Palazzo Reale di Genova (via Balbi 10) con due appuntamenti: Il latino in tasca, lezione di latino per tutti tenuta da Stella Tramontana alle ore 19 nella Galleria degli Specchi, e lo spettacolo di Ascanio Celestini, Le nozze di Antigone, in scena nel Salone da Ballo alle ore 20.30 con il fisarmonicista Gianluca Casadei.

Biglietti: 20 euro intero, 14 euro ridotto, 5 euro agevolato (card annuale MNG e aventi diritto ingresso gratuito al museo). Con il biglietto dello spettacolo è possibile visitare il Museo, arrivando un'ora prima dell’inizio o quando è finito (il Museo chiude alle 23). Il solo biglietto al Latino in tasca è in vendita a 5 euro. Prevendita on line su mailticket.it. Prenotazioni e informazioni al numero 348 2624922 (anche whatsapp), al fisso 010 8683173, alla mail info@teatropubblicoligure.it.

Alle ore 20.30 nel Salone da Ballo con Ascanio Celestini autore e interprete di “Le nozze di Antigone”, sul palco con Gianluca Casadei alla fisarmonica. Ascanio Celestini è una delle voci più originali del teatro di narrazione, ha segnato la recente storia del teatro, a lui sono dedicati saggi e biografie e ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui due Premi Ubu. I suoi testi, rappresentati in tutto il mondo e costruiti attraverso un lavoro di ricerca antropologica, sono diventati dei veri “cult”.

A Palazzo Reale presenta la sua personale riscrittura della figura di Antigone collocata tra l’epoca fascista e il dopoguerra: un testo che oscilla tra ricordo e presente, tra mito e storia, tra realtà e immaginazione, tra un mito classico e uno moderno. La tragedia sofoclea e le stragi della resistenza si fondono nel racconto di Antigone, eroina tragica a cui Ascanio dà voce. Edipo, un anziano partigiano, e Laio, un gerarca fascista, ora sono simboli di una guerra fratricida che non solo è narrazione mitologica, ma anche memoria recente e terribilmente reale. Ed è Antigone la figura coraggiosa che intreccia i fili di queste due storie, che poi sono la stessa storia, senza tempo e di inspiegabile atrocità, come ogni guerra per mano dell’uomo.

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