Venerdì 5 aprile 2024, alle ore 19.30, per il ciclo Aperitivo a Teatro, al Teatro Sociale di Camogli torna di scena il jazz. Quello vero, frutto di anni di ricerca, di prove e di affiatamento nei concerti tenuti nei maggiori spazi italiani e stranieri dedicati a questo genere di musica. Il frontman del gruppo, infatti, è Maurizio Giammarco, uno dei più noti sassofonisti italiani, indagatore fantasioso e al tempo stesso rigoroso delle risorse espressive del proprio strumento in ambito jazzistico.
Giammarco si presenta sul palcoscenico del “Sociale” con il suo Syncotribe Quintet, formato da Paolo Zou alla chitarra elettrica, Luca Mannutza al pianoforte, organo e piano elettrico, Makar Novikov al basso e Enrico Morello alla batteria. La formazione è un’estensione del percorso musicale iniziato diversi anni fa da Giammarco, Mannutza e Morello con un “organ trio” dedito a un repertorio di originali pensati ad hoc. In entrambi i gruppi emerge chiaramente il lato più eclettico del lavoro compositivo del sassofonista e leader, autore di brani in cui scrittura e improvvisazione vanno a integrarsi in una narrazione musicale multi-direzionale, tagliata sulla misura delle singole personalità dei musicisti coinvolti e sulle capacità di interplay degli stessi.
Composto interamente da nove composizioni originali è infatti il CD “Only Human”, registrato dal vivo nel Gennaio 2020 presso l'Auditorium Parco Della Musica di Roma e pubblicato per l’omonima etichetta discografica. Un lavoro che continua l’esperienza del precedente “So To Speak”, registrato in trio nel 2015. Nella versione quintetto le potenzialità sonore del gruppo si allargano notevolmente, con Mannutza che affianca all’organo (strumento di default del trio Syncotribe) anche il piano acustico e quello elettrico; mentre altre sonorità crossover, in linea con certe passate esperienze di Giammarco, sono frutto del giovane Paolo Zou, anima del popolare gruppo capitolino nu- jazz Dumbo Station, e chitarrista fra i più innovativi del momento.
In un panorama di offerte musicali dominato da infiniti progetti e tributi (a volte pretestuosi) e nella convinzione che “la storia” del musicista-interprete sia la migliore garanzia di un jazz genuino e onesto, Giammarco da molti anni segue caparbiamente la sua personale strada di jazz d’autore. La sua profonda conoscenza della tradizione, assimilata in sessant’anni di dedizione al jazz, continua a confrontarsi con gli stimoli più attuali di questa e di molte altre musiche, fondendosi in una matura e ponderata sintesi compositiva. Fra classicità, ricerca, e spazi di elaborazione estemporanea, la sua cifra stilistica non perde mai un elemento da lui ritenuto primario: raccontare storie musicali accattivanti, leggibili e, per quanto possibile, personali.