La Storia in Piazza 2024 a Palazzo Ducale, la 13esima edizione tra libri e libertà

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DA Giovedì14Marzo2024
A Domenica17Marzo2024

Da giovedì 14 a domenica 17 marzo 2024, a Genova torna la La Storia in Piazza - XIII edizione. Appuntamento a Palazzo Ducale con il tema Libro e libertà. In programma incontri con storici e iniziative. Tra gli ospiti, oltre ai curatori Luciano Canfora e Franco Cardini, Eva Cantarella, Helena Janeczek, Gustavo Zagrebelsky e tanti altri.

'Storia in piazza' si riferisce alle piazze popolose come teatro della storia, ma più ancora all'idea di portare la storia al grande pubblico o, se si vuole, il grande pubblico alla storia. È una rassegna su grandi temi storici non riservata agli specialisti, concentrata in quattro giorni densi di proposte: conferenze, interviste, spettacoli, concerti, laboratori e attività per le scuole, mostre, tutti ruotanti intorno al tema scelto annualmente. Qui il programma completo de La Storia in Piazza. Ma ecco l'evento più nel dettaglio.

Saperi e linguaggi

Nell'ambito della rassegna, il sapere storico fa naturalmente la parte del leone, ma non pretende l'autosufficienza. Vengono mobilitati altri saperi per una migliore comprensione degli eventi: dall'antropologia alla sociologia, dalle scienze giuridiche alla filosofia, dalla biologia alla storia dell'arte. Vengono coinvolti altri mestieri, come quello del giornalista o del magistrato, e altri linguaggi, come quello letterario, figurativo, musicale, per la loro rilevanza nei processi storici e per la loro capacità evocativa.

I temi

Storia in piazza mette a fuoco percorsi e vicende del passato a partire dai grandi interrogativi del presente. Le undici edizioni precedenti hanno affrontato di anno in anno gli argomenti più diversi ma sempre fortemente legati alla contempoeraneità.

La sede

Teatro della rassegna è il Palazzo Ducale di Genova, un luogo di per sé carico di storia in una città in cui la dimensione del tempo è decisamente più ampia di quella dello spazio. Palazzo Ducale, oggi sede di una ricca attività culturale all’interno della quale i temi storici occupano già un posto di prima importanza, presenta una struttura moto versatile, che consente lo svolgimento in contemporanea di numerose iniziative con diverse caratteristiche e dimensioni: dalle ampie sale del Maggiore e del Minor Consiglio agli spazi per le mostre e per i servizi Educativi.

La dimensione educativa

A conferma di una vocazione propria dell’attività culturale della Fondazione, un’attenzione particolare è riservata ai rapporti con le scuole di diversi ordini e gradi e quindi al pubblico degli studenti di ogni età. Uno spazio specifico accoglie i ragazzi e offre loro l’opportunità di misurarsi con attività di laboratorio, letture, percorsi tra fonti, suoni e immagini, per entrare in maniera attiva dentro il tema oggetto della rassegna.

Realizzazione e cura

La Storia in piazza è un’iniziativa realizzata dalla Fondazione Palazzo Ducale con la collaborazione del Comune di Genova, del Centro Culturale Primo Levi, dell’Università degli studi di Genova e di numerosi partner istituzionali e diversi sponsor, pubblici e privati.

La cura della rassegna dal 2017 è affidata a Luciano Canfora, professore emerito dell’Università di Bari e direttore dei «Quaderni di storia», con Franco Cardini, Professore Emerito dell'Istituto Italiano di Scienze Umane alla Scuola Normale Superiore di Pisa e, dal 2023, Anna Foa, già docente di Storia Moderna all’Università “La Sapienza” di Roma.

Dal 2010 al 2016 curatore della rassegna è stato Donald Sassoon, professore di storia europea comparata al Queen Mary College di Londra, con la collaborazione di Luca Borzani, allora presidente della Fondazione Palazzo Ducale, di Antonio Gibelli, professore di storia contemporanea all’Università degli studi di Genova.

«La storia dei libri è, in larga parte, la storia della loro distruzione. Non già quella, pur in parte rimediabile, dovuta agli imprevisti accidentali, ma quella che gli uomini, consapevolmente e sterilmente, compiono per cancellare un pensiero o addirittura il pensiero. Sterilmente: giacché anche i libri condannati vivono «occultamente circolanti» come scrisse lo storico latino Cornelio Tacito. La storia della censura è dunque una storia di delitti e di fallimenti. Ma c’è anche un’altra storia, neanche essa innocente. È il tentativo di imporre un unico libro come detentore della verità: un libro che talora esplicitamente condanna tutti gli altri. L’intreccio tra libertà e libro è dunque arduo e passibile di costanti derive allarmanti.
Non basta, per rasserenarsi, evocare la esteriore identità verbale onde liber, in latino, significa sia libro sia libero». Luciano Canfora.

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