Angelo Dolce, saggio degli allievi della Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale

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DA Giovedì15Febbraio2024
A Domenica18Febbraio2024

Dal 15 al 18 febbraio alla Sala Mercato del Teatro Modena va in scena lo spettacolo Angelo Dolce, saggio degli allievi dell’ultimo anno della Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova.

Il passo doppio che i giovani attori danzano intorno al mistero di Roberto Zucco, in questo spettacolo diretto da Alberto Giusta e Carlo Orlando e coreografato da Claudia Monti, narra la fuga dalla morte di un angelo della morte. Da quando Zucco compare in scena, ogni situazione è vertiginosa, perché si porta dietro la domanda: ucciderà anche questo? O lo risparmierà? Non importa perché lo fa o non lo fa; anzi, proprio perché non lo sappiamo (forse lo intuiamo, scommettiamo, tiriamo a indovinare) tutto è possibile, siamo trascinati nella terra di confine, là dove ogni esistenza si specchia nel nulla. In una danza macabra, ogni personaggio che appare è insieme il suo fantasma.

Nel tempo sospeso e allucinato compaiono reincarnazioni di Edipo cieco, magnaccia, colossi, ispettori tristi, eleganti signore snob, ragazzine vergini, fratelli e sorelle fragili e ossessivi, maîtresses; ma, e questo è straziante, è prima di tutto una storia di giovani. Quando, nel 1989, Bernard-Marie Koltès scrisse Roberto Zucco, sapeva di essere malato di Aids, di avere i giorni contati. Era molto giovane per guardare in faccia la morte, aveva 41 anni. Vide su un giornale la foto di un giovane parricida, Roberto Succo, nudo stagliato contro il cielo sui tetti di una prigione. Gli venne in mente una strana visione raccontata da Jung, che diventerà l’esergo e il finale del testo: «Tu vedrai il disco solare spiegare tutto il suo splendore, e dal disco pendere il fallo che è all’origine del vento. E se tu ti volgerai verso Oriente, anche il sole si volgerà verso Oriente; e se tu ti volgerai verso Occidente, il  sole ti seguirà». I giovani attori attraversano un inferno multietnico e meticcio (del cast fanno parte tre ragazze ucraine). Lo percorrono danzando, verso un’ascensione di sesso, di sole e di luce. Per farsi beffe della “morte villana”.

Lo spettacolo ha due cast, che interpretano lo spettacolo in due incubi analoghi e diversi, in giorni diversi e vale anche come esame di diploma.

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