È stata inaugurata a Palazzo Tursi con il convegno Giorno della Memoria, la mostra Scripta manent. Le leggi razziali attraverso i documenti del Consiglio Comunale di Genova. Giuseppe Basevi: Un caso di scuola, organizzata dalla Presidenza del Consiglio comunale di Genova, con ILSREC, Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea e la collaborazione della Comunità Ebraica di Genova e dell’Ufficio Scolastico regionale. La mostra resta aperta dal 25 gennaio al 10 febbraio 2024, tutti i giorni dalle ore 10 alle 18, nel porticato superiore di palazzo Tursi.
Il progetto è un focus su otto documenti, tratti dai libri conservati nell’Archivio del Consiglio comunale, che abbracciano l’arco temporale dal 1926 al 1945 e che rappresentano una eccezionale testimonianza dell’avvento delle leggi razziali e delle terribili conseguenze che hanno portato all’umanità. Si tratta di otto atti che ripercorrono la storia della città di Genova, affiancati da totem esplicativi che contestualizzano i documenti a livello nazionale e locale. In questi atti si parla della “Grande Genova”, ovvero l’annessione dei 19 comuni limitrofi alla città avvenuta nel 1926, anno di svolta per l’ordinamento del Comune; “Il Podestà e la Consulta” con la soppressione di tutti gli organi elettivi e le funzioni riunite nelle mani di un’unica figura; “Genova nel 1938” e il comizio di piazza della Vittoria anticamera dell'alleanza con la Germania e della promulgazione delle leggi razziali; “Le leggi razziali” che imposero, tra i tanti provvedimenti, anche l’esclusione dei docenti e degli studenti ebrei dalle scuole italiane; “La stagione della segregazione” che portò alla privazione dei diritti umani e alla perdita della libertà personale; “Genova libera”, il momento della caduta della Repubblica sociale e l’atto con cui avvenne l’abrogazione degli organi istituzionali instaurati dal regime; “La toponomastica nell’immediato dopoguerra”, una nuova era che a Genova si tradusse con l’intitolazione di vie e piazze a partigiani e antifascisti e infine il totem intitolato “La nascita del nuovo Paese”, quando Genova, grazie al suo importante contributo alla lotta partigiana, ottenne il conferimento della medaglia d’oro al valore militare.
Tra i documenti in esposizione nel porticato superiore di palazzo Tursi, grande importanza è data dall’atto che testimonia nel 1938 l’allontanamento ingiusto dalla Consulta del podestà di uno dei suoi membri più illustri, il cavalier Giuseppe Basevi, perché ebreo: accanto alla teca, attraverso l’utilizzo di un totem digitale e grazie all’Intelligenza artificiale, Basevi racconterà personalmente la sua storia al pubblico. Questa parte della mostra è stata realizzata con il contributo di Teseo, azienda genovese leader nel settore delle innovazioni digitali.
L’inaugurazione della mostra è stata preceduta dal convegno “Giorno della Memoria”, con la lectio magistralis del Prof. Paolo Battifora, storico del Comitato Scientifico ILSREC dal titolo “Dalla discriminazione alla soluzione finale della questione ebraica” e quella della Prof.ssa Chiara Dogliotti, storica del Comitato Scientifico ILSREC riguardante “Giuseppe Basevi e la persecuzione ebraica a Genova: un caso di scuola”. L’evento è stato ripreso ed è visibile sul canale Youtube del Comune di Genova, affinché soprattutto gli studenti delle scuole genovesi possano farne un uso didattico.