I presepi dei Cappuccini, vero spaccato della nobiltà genovese tra Settecento e Ottocento

Chiostro di Santa Caterina Cerca sulla mappa 18.00
Giovedì21Dicembre2023

Conoscete la vera storia del Jeans? Oppure sapete come venivano realizzate le statuine da presepe della celebre scuola dello scultore Anton Maria Maragliano? Questa e altre curiosità saranno protagoniste giovedì 21 dicembre 2023, alle ore 18 (l'evento è gratuito), presso il chiostro di Santa Caterina, accanto al Museo dei Cappuccini. I curatori del Museo, Daphne Ferrero e Luca Piccardo racconteranno la storia del presepe barocco, la cui tradizione ha reso Genova protagonista di una serrata “lotta” con Napoli per contendersi il titolo di città del Presepe.

Un'occasione per illustrare i sei presepi che ancora oggi i frati cappuccini allestiscono ogni anno in città: dalle alture di Genova (San Barnaba, Monastero Clarisse Cappuccine, San Bernardino) fino al centro città (Padre Santo, Museo dei Cappuccini, San Martino). Dalla notte di natale tutti e sei i presepi sono aperti al pubblico e i visitatori possono collezionare i timbri sul “passaporto dei presepi”, giunto alla sua seconda edizione dopo il successo dello scorso Natale. A tutti coloro che parteciperanno all’iniziativa è rilasciato il “diploma dell’apprendista presepista” mentre per i più volenterosi, che riusciranno a visitarli tutti e sei entro il 4 febbraio, sarà disponibile al museo un piccolo omaggio in ricordo di questa esperienza da condividere con tutta la famiglia.

L'accento è posto sul valore popolare, ma soprattutto storico artistico di questi presepi che rappresentano un vero e proprio spaccato della nobiltà genovese. Fu proprio la nobiltà a commissionare le statuine alle migliori scuole scultoree tra Settecento e Ottocento, ne sono esempio quella di Anton Maria Maragliano, Pasquale Navone, Gerolamo Pittaluga, Giovanni Battista Garaventa e spesso le statuine conservano nei preziosi abbigliamenti i colori delle principali casate nobiliari cittadine.

Un particolare focus è dedicato alla presentazione di un delicato intervento di restauro ligneo e tessile di una statuina femminile realizzata da Pasquale Navone ed esposta nella mostra, oltre al nostro celebre mendicante vestito in autentico Blu di Genova del 1741, più di un secolo prima del brevetto con cui Levi Strauss e Jacob Davis lanciarono la “moda” del jeans. Sono  poi presentate rare foto d’archivio che testimoniano la storicità di questi presepi, allestiti in città da quasi 200 anni e documentati in molti casi anche dalle cronache cittadine: ne è esempio il presepe della chiesa del Padre Santo. Si racconta che ai tempi del governatore Paolucci un anno i frati decisero di interrompere la tradizione Natalizia visti i tempi di fermento e così i genovesi, che temevano di non rivedere il povero, il moretto, i quattro armigeri, e i re magi quasi tutti di illustre attribuzione, minacciarono disordini. Il governatore, impaurito dalle rimostranze dei cittadini si trovò costretto a chiamare il Padre Provinciale scongiurandolo di preparare al più presto l’amato presepe che da allora, e ancora oggi, non manca di raccogliere migliaia di cittadini.

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