Il lavoro mobilita l'uomo, spettacolo al Teatro Instabile

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DA Sabato21Ottobre2023
A Domenica22Ottobre2023

Al Teatro Instabile (via Cecchi), nelle giornate di sabato 21 (ore 20.30) e domenica 22 ottobre 2023 (ore 17), la Compagnia Carnevale porta in scena lo spettacolo Il lavoro mobilita l'uomo di Mihai Mircea Butcovan, con Vlad Scolari. Il biglietto costa 12 euro intero e 10 euro ridotto.

Il lavoro mobilita l’uomo è un vero e proprio vademecum per diventare un perfetto partigiano anticonsumista: una lotta non al consumo in sé ma al consumo eccessivo. Il protagonista di questa nuova odierna resistenza è Vlad, un immigrato romeno che si presenta in scena vestito in tuta da operaio e scarpe antinfortunistiche, con in mano una cassetta degli attrezzi in plastica. Ma questi non sono altro che strumenti del travestimento di colui che ha capito, e che ha deciso di vivere con poco perché poco gli serve per vivere molto.

Attraverso le parole della voce monologante, lo spettatore assiste così a una sorta di confessione-svelamento : “Ero uno di voi: un abbonato, anzi, un pluri-abbonato. Come voi collezionavo abbonamenti”. Ma poi, tra uno zapping depressivo e l’altro, al protagonista, leggendo una statistica, si svela la verità. Da qui nasce il nuovo impegno, una nuova esistenza. Così al pubblico non resta che prendere appunti e confrontarsi con le tecniche che Vlad impiega per vivere: da come concedersi un caffè al bar, all’utilizzo del telefonino, a come procurarsi da mangiare o come gestire i propri vestiti. Il lavoro mobilita l’uomo è una rivoluzionaria proposta nella lotta quotidiana per sfuggire alle gabbie prima che sia troppo tardi: “Io sono Vlad e sono un residuato bellico. Sono esploso in ritardo e ora non ho più tempo da perdere. Un giorno ho dichiarato guerra al consumismo, perché voglio vivere”. Chiedo clemenza a questi. Gli altri possono anche condannarmi. Ma la mia storia, quando diventerà la scelta di vita dei vostri figli, dei vostri amici, dei vostri ex fidanzati e li vedrete finalmente felici e realizzati, la mia storia vi accuserà. Perché un’altra vita è possibile. Ma forse per qualcuno di voi è già troppo tardi.

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