Davanti a un plotone d'esecuzione. Così si è trovato Fëdor Dostoevskij il 19 novembre 1849 a San Pietroburgo. Un'esperienza sconvolgente che cambierà per sempre il suo modo di pensare alla vita e influenzerà la sua scrittura nella stesura di romanzi che hanno fatto la storia della letterature. Prosegue partendo da questo attimo eterno la XV edizione di “Dialoghi sulla rappresentazione”, progetto ideato e diretto da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure quest’anno dedicata a “Il tempo. Dal trapassato remoto al futuro semplice”, in programma dal 7 al 29 settembre 2022 a Palazzo Tursi e a Palazzo Reale di Genova.
Il prossimo appuntamento è mercoledì 14 settembre alle 17.30 a Palazzo Tursi (via Garibaldi 9) con Dostoevskij, la relatività e il tempo, incontro di cui sono protagoniste Laura Salmon, professore ordinario di Slavistica all'Università di Genova, e Daria Farafonova, traduttrice e docente alle Università di Macerata e Urbino, accompagnate dalle letture di Andrea Nicolini. In quel giorno capitale nella vita dell'autore di capolavori Delitto e castigo e I fratelli Karamazov ci sono stati alcuni minuti interminabili e decisivi. L'ingresso è libero. Prenotazione obbligatoria al cellulare tel. 348 2624922 o a questa e-mail. L'incontro si può seguire anche in diretta sulla pagina Facebook di Teatro Pubblico Ligure.
A San Pietroburgo, il 19 novembre 1849, Dostoevskij aveva 28 anni e i fucili erano pronti a sparare. Ma prima delle pallottole arrivò la grazia dello zar Nicola I. La pena di morte è commutata in otto anni di lavori forzati in Siberia. L’evento segnerà per sempre lo scrittore, il suo modo di percepire e rappresentare il tempo, la vita, il mondo. La sua opera riflette il paradosso della relatività, espresso nella verità nascosta di un universo umano in cui “un istante equivale a un miliardo di anni”. Una legge delle fisica che per il grande scrittore russo è una realtà umana a cui è impossibile sfuggire, tradotta nella poesia e nella forza dei suoi romanzi.