Genova, 11/04/2023.
I ragazzi della Casa Circondariale di Marassi, ovvero la Compagnia Teatrale Scatenati, sotto la direzione di Sandro Baldacci, si cimentano in una nuova interpretazione shakespeariana. Dopo il successo di Sogno di una notte di mezza estate lo scorso anno, ritornano con lo spettacolo liberamente ispirato a Riccardo III, dal 14 al 20 aprile al Teatro Ivo Chiesa (Teatro Nazionale di Genova) e dal 26 al 28 aprile al Teatro dell’Arca, alla Casa Circondariale di Marassi.
Questa volta la Compagnia Teatrale Scatenati si confronta con la tragedia del Bardo, che può essere considerata l’archetipo della perversa logica che giustifica qualsiasi delitto compiuto per appagare la sete di potere. In questa messa in scena le guerre che vedono protagoniste le dinastie che si sono susseguite sul trono d’Inghilterra diventano metafora di tutti conflitti: a partire da quelli efferati tra clan della criminalità organizzata per arrivare a quello alle porte dell’Europa che vede coinvolte Ucraina e Russia.
«Questo è il quinto Shakespeare che affrontiamo ed è anche il più difficile. Lo metteremo in scena con un gran numero di detenuti e quindi attori non professionisti, alcuni stranieri: una vera scommessa», commenta il direttore artistico Sandro Baldacci.
Riccardo, vittima della percezione che ha del suo corpo deforme, pensa che la sua condizione lo ponga ai margine della società e che ostacoli al sua scalata al potere. Per questo motivo compirà delitti sanguinosi in nome della sua giustizia, con l’obiettivo di appagare le sue più sfrenate ambizioni. Con la sua efferatezza, Riccardo III, artefice ma al tempo stesso vittima di un’interminabile catena di delitti ritenuti necessari nell’ottica perversa del successo ad ogni costo, appare ancora oggi un personaggio drammaticamente attuale.
Lo spettacolo, che andrà in scena al Teatro Nazionale di Genova, è il felice apice di un percorso formativo lungo, durante il quale molti detenuti hanno trovato rifugio nell’arte della recitazione e nel mondo del teatro attraverso mansioni tecniche (scenotecnica, illuminotecnica, fonica e realizzazione di costumi). Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il progetto Per Aspera ad Astra, come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza, che giunge quest’anno alla sua quinta edizione, supportato da Compagnia di San Paolo, dall’otto per mille della Tavola Valdese, dal Comune di Genova e dalla Regione Liguria.
Di Silvia Frattini