Dai Piani di Praglia a Punta Martin: un trekking semplice per ammirare il mare da mille metri

Genova, 21/01/2023.

Se volete sgranchirvi un po' le gambe, rimanendo nelle vicinanze di Genova, ecco un trekking facile facile, che però non manca di stupire per la bellezza degli scenari, dal sapore aspro e affascinante. Stiamo parlando dell'itinerario che dai Piani di Praglia arriva fino a Punta Martin, passando per il Monte Pennello (detto anche Penello) e il rifugio Arnaldo Bellani.

Si tratta passeggiata caratterizzata da un dislivello minimo, praticamente nullo, visto che parliamo di duecento metri. La prima parte del percorso è pressochè priva di dislivello, che diventa solo leggermente marcato nel tratto che porta al Monte Pennello, al bivacco Arnaldo Bellani e successivamente nell'ultimissima parte, quella che sale verso Punta Martin.

Per arrivare al punto di partenza di questo trekking, ossia ai Piani di Praglia, è necessario spostarsi verso Genova Pontedecimo, da lì prendere la provinciale per Campomorone e proseguire lungo la SP 4 verso Praglia. Si sale, seguendo le curve delle strada lunga circa una decina di kilometri che porta all'inizio del percorso. Anche se non suona particolarmente romantico o naturalistico, il posto migliore dove posteggiare la macchina è vicino ad una lunga fila di cassonetti dell'immondizia! Lì vicino si trova anche un cartello di legno abbastanza visibile, che segnala l'Alta Via dei Monti Liguri, di cui si percorre un tratto (segnavia rosso e bianco), ma è meglio aguzzare la vista, per evitare di sorpassare il parcheggio (solitamente ci sono molte macchine!).

Parcheggiata l'auto si può finalmente respirare l'aria pura degli 850 metri di altitudine dei Piani di Praglia e iniziare a scendere a piedi. Piccolo consiglio: non prendete Via Monte Pennello, ma proseguite sempre dritti, fino all'imbocco del sentiero vero e proprio, caratterizzato da una piccola salita. Se si volge lo sguardo alla propria sinistra si vede il Santuario di Nostra Signora della Guardia, fiero e affascinante. 

Da questo punto in poi è impossibile sbagliarsi perchè il trekking prevede che non si giri mai, nè a destra, nè a sinistra: si cammina verso un'unica direzione, sempre dritti, per quello che è un sentiero contrassegnato da un livello di difficoltà E, ossia escursionistico, che non presenta particolari difficoltà. Non ci sono strapiombi, esposizioni o tratti di boscaglia, ma solo uno sconfinato e affascinante paesaggio roccioso (tranquilli, le rocce non sono sotto i vostri piedi, ma tutto attorno) che si estende a perdita d'occhio, puntellato qua e là da qualche piccolo e isolato alberello di pino. Se si percorre questo sentiero nel periodo invernale, a questo quadro si aggiunge il viola delle eriche: sembra di stare in Scozia, ma si è a pochi kilometri da Genova!

Siamo tra la Valpolcevera e il mare di fronte a Genova: qui montagne, rocce rossiccie e acque azzurre si mescolano, dando vita ad un paesaggio dalle caratteristiche a tratti lunari, sferzato da un vento dapprima molto freddo, vicino ai Piani di Praglia, ma che si carica di calore e umidità verso la parte finale. 

Dalla colla del Proratado si prosegue, tralasciando la montagnola del Bric dell'Orologio, da cui però nelle giornate particolarmente terse si scorge già la silouhette grandiosa del Monviso, si continua verso Colle Gandolfi, dove si trovano parecchie indicazioni, compresa quella che ci indica Punta Martin, a circa una mezz'ora di strada.

In questo punto si nota il cambio di temperatura e piano piano l'aria inizia a farsi salmastra e più calda. Si arriva in poche decine di minuti al Monte Pennello e al bivacco Arnaldo Bellani, anticipato di qualche metro da un'altra struttura, il bivacco Zucchelli-Bruzzone.

Qui ci si può sedere sulla panca di legno oppure sulle panchine fatte con vecchi sci. La vista è magnifica: nelle giornate di sole, il riflesso dei raggi sul mare si perde a vista d'occhio, da Genova e fino e oltre Savona. Di fronte a noi si erige un piccola formazione vegetale che hanno piantato anni fa alcuni amanti di questi monti, a sua volta formata da tre piccoli alberelli, in onore del Monte Pennello. Mentre ci si gode il meritato riposo, si possono ammirare i resti di una struttura militare, risalente alla seconda guerra mondiale.

Ricaricate le batterie si prosegue, meteo permettendo, verso Punta Martin. Spesso questa formazione rocciosa è coperta da un cappello consistente di nuvole, ma con un po' di fortuna e un po' di vento che spazza il cielo, si può arrivare in quindici minuti di cammino alla meta. Monte Pennello si trova a 999 metri sul livello del mare, mentre Punta Martin si staglia a 1001 metri.

La vetta di Punta Martin si raggiunge facilmente, non ci sono burroni, ma solo una vista spettacolare, subito prima di raggiungere la croce, che segna la fine della prima parte di questo trekking affascinante. È il momento di respirare a pieni polmoni un'aria pura e ricca di ossigeno, leggendo le tante targhe commemorative sulla vetta. Dopo le foto di rito, si torna indietro, ma prima ci si gode una vista spettacolare e a tratti commovente, il tutto a pochi kilometri dal centro di Genova.

Di Paola Popa

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