Magazine, 01/03/2021.
Si è svolto sabato 27 febbraio 2021, in corrispondenza dell'anniversario dalle prime chiusure dovute all'emergenza Covid-19, il grande flash mob del settore della musica dal vivo L’Ultimo Concerto?. Per la prima volta, circa 130 live club di tutta Italia, oltre a un incredibile numero di artisti, uniti insieme nella stessa iniziativa: alla già nutrita lista di artisti partecipanti a L'Ultimo Concerto si sono aggiunti a sorpresa anche Ligabue dal Vox Club di Nonantola (Modena) e Caparezza dall'Eremo di Molfetta (Bari).
Alle ore 21.00 circa 100 mila persone si sono collegate in streaming per assistere ai concerti dei tanti artisti annunciati, in attesa però di uno spettacolo che non si è tenuto, che non può accadere. Gli spettatori si sono trovati di fronte a una schermata nera: «vi aspettavate di vedere un concerto e invece vi siete trovati davanti a un muro di silenzio. Non vi abbiano preso in giro, questa è la situazione in cui ci troviamo».
Un nodo in gola. Un pugno nello stomaco. Silenzio assordante. L’assenza di musica, la desolazione degli spazi vuoti. Il lavoro di moltissimi operatori che culmina su un palco vuoto. La consapevolezza di non poter pianificare una ripresa. La paura che tutto ciò che un tempo c’era potrebbe non tornare mai più. Un peso, un’angoscia che sono gli stessi che da ormai un anno gravano sulle spalle dei live club. La situazione attuale, infatti, lascia emergere numeri allarmanti: 15 mila i concerti cancellati, per oltre 5 milioni di euro di incassi mancati per il settore della musica dal vivo: una media di 332.491 euro per ogni singola realtà, tanto che il 49% dei live club italiani dichiara di non avere certezza circa la possibilità di una riapertura a fine pandemia.
Tantissimi gli artisti che hanno supportato l’iniziativa salendo sui palchi dei live club la sera del 27 febbraio 2021. Oltre ai già citati Ligabue e Caparezza, che sono comparsi in video a sorpresa, sono da segnalare i già annunciati Roby Facchinetti, Diodato, i Subsonica, Manuel Agnelli con Rodrigo D’Erasmo, Lo Stato Sociale, i Marlene Kuntz, il duo Colapesce Dimartino, Ghemon, Brunori, i Pinguini Tattici Nucleari, I Ministri, gli Zen Circus, i Lacuna Coil, Marina Rei, i Fast Animal and Slow Kids e tantissimi altri che, con il loro straziante silenzio, hanno sottolineato l’importanza essenziale dei live club e manifestato loro completo appoggio e solidarietà.
L'iniziativa è stata promossa e organizzata da Assomusica, KeepOn Live e Arci, in collaborazione con Live Dma ispirandosi alla campagna spagnola El Ultimo Concierto? conclusasi negli ultimi mesi del 2020. Si è dunque svelata l'amara verità celata dietro alla campagna: L’Ultimo Concerto? ce lo siamo lasciati alle spalle, nel 2020, prima della fase di emergenza. Nel presente non esiste. Tuttavia la stessa campagna dopo questa amara riflessione oggi apre una nuova fase: quella di pianificazione e di dialogo per costruire il futuro del Prossimo Concerto. Di seguito pubblichiamo il manifesto completo dell'iniziativa, con tutti i punti di riforma proposti e sottoscritti dagli aderenti.
Secondo i dati dell’osservatorio annuale Siae 2019, nell’ambito delle attività di spettacolo, i concerti e le manifestazioni musicali dal vivo rappresentano:
I live club sono uno dei pilastri sui cui si reggono questi dati e, a prescindere da forma giuridica, dimensione e localizzazione. Sono luoghi multifunzionali e multidisciplinari, di promozione culturale e del proprio territorio. Questa ricchezza di competenze e funzioni rende i live club degli ambienti fortemente dinamici all’interno dei quali lavorano migliaia di persone nell’ambito delle professioni dello spettacolo. Eppure, fino ad oggi, non è mai stato riconosciuto il valore e il ruolo di questi spazi, al pari di quello che avviene, invece, per i cinema e i teatri. Per questo, mentre ci interroghiamo sull’ultimo concerto, immaginiamo come sarà e se ci sarà il Prossimo Concerto.
Un concerto che va innanzitutto salvato, subito. Che va svolto in luoghi riconosciuti, sostenuti e valorizzati. Che deve avere luogo in un contesto di riforma complessiva dello spettacolo dal vivo. Non ci potrà essere un Prossimo Concerto e una vera ripartenza, se non sarà preceduta e accompagnata dalla sostenibilità e dal riconoscimento specifico per i live club, richiesto da tutta la categoria a gran voce da diversi anni.
Le particolarità degli spazi da noi rappresentati - che rappresentano delle colonne portanti del settore musica dal vivo - esigono per la loro ripartenza un orizzonte temporale concertato con le associazioni di categoria che conoscono le particolarità organizzative e programmatiche di questi spazi (compatibilmente all’andamento della campagna vaccinale e quindi alla curva dei contagi). Sarebbe pertanto molto difficile seguire questa onda emotiva che vorrebbe la riapertura in primavera, perché i live club hanno esigenze di programmazione, fruibilità da parte del pubblico, economie di sostentamento, diverse da altri luoghi dello spettacolo quali cinema e teatri. Inoltre, diversamente da questi, i live club non godono di riconoscimento e quindi di misure di sostegno permanenti.
Con questa premessa rappresentiamo le priorità del nostro settore:
Sostegno emergenziale fino alla completa ripartenza
Riconoscimento
Riforma
Next generation