La fiaba comincia in un cimitero, dove una ragazza orfana e
povera è accucciata sulla tomba di sua madre. Celine non sa dove
andare, non ha più niente, neanche le scarpe. È muta. Di là passa
una ricca signora e con uno slancio di generosità decide di
adottarla e di prendersene cura. In un attimo la ragazzina si
ritrova in una villa circondata da un fantastico giardino, ha una
stanza di lusso con l’armadio pieno di abiti, giocattoli, libri,
peluche e due servitori tutti per lei pronti a qualsiasi cosa pur
di intrattenerla. Celine riceve in dono le scarpette rosse con la
raccomandazione di restare umile e generosa; ritrova la voce, si
inorgoglisce, e comincia ad annoiarsi. La noia, il benessere, i
capricci, la porteranno a rinnegare i valori più importanti, tra
cui la gratitudine e l’altruismo. Lascerà morire da sola la ricca
signora per andare al ballo del re, ma verrà punita Celine: le
scarpette rosse attaccate ai suoi piedi la costringeranno a
camminare, a saltare, a ballare per i campi, nelle piazze, sui
marciapiedi, al mare, sotto la pioggia, al sole, di giorno e di
notte; e proprio di notte sarà la cosa più tremenda. Perché non
potrà più dormire. Danzerà, Celine, danzerà finché le scarpette
rosse non perderanno nuovamente lucentezza e colore.
Dai 6 anni