Torino Pride 2023 il 17 giugno a Torino. Il percorso

Torino, 08/06/2023.

Il prossimo 17 giugno, alle ore 16.30, si svolgerà il Torino Pride, la sfilata dell'orgoglio arcobaleno che partirà dal giardino Madre Teresa di Calcutta di corso Vercelli e percorrerà corso Emilia, corso Brescia, via Bologna, corso IX Febbraio, corso Regina, rondò Rivella, corso San Maurizio, lungo Po Cadorna, lungo Po Diaz, corso Cairoli e terminerà in viale Virgilio, al Parco del Valentino.

Nelle tratte ci saranno volontari per chi ha bisogno di assistenza, punti ristoro, bagni chimici accessibili, aree dove sostare, il tutto accessibile a chi ha una disabilità.

«Abbiamo scelto di non chiedere il patrocinio alla Regione Piemonte perché non ci sentiamo rappresentati dalle politiche che fa» - afferma Marco Giusta, ex assessore comunale e attuale coordinatore del Pride - «Dall'attacco continuo alla legge 194, i pro vita nei consultori finanziati con 1 milione di euro, il razzismo istituzionale e le attività che vengono fatte nei confronti delle minoranze oppresse. Abbiamo scelto quest'anno anche a seguito dei silenzi degli anni passati che forse è meglio così e stiamo meglio senza».

Il titolo del Pride di quest'anno è Tacchi rotti eppur bisogna andare: «La canzone diceva 'fischia il vento e infuria la bufera, scarpe rotte eppur bisogna andar'. A noi hanno rotto i tacchi, siamo stufi di dover chiedere quotidianamente la piena uguaglianza che è sancita già in Costituzione - conclude Giusta - Continueremo a lottare, anche se in maniera stanca; siamo consapevoli che meriteremo di essere felici come tutti. Noi guardiamo al futuro con resistenza. Non faremo un passo indietro».

«Le nostre richieste non fanno un passo indietro di un millimetro - ha spiegato Marco Giusta - il movimento ancora oggi è sotto attacco, i diritti che si pensavano acquisiti sono messi a repentaglio dal governo Meloni, dalla Regione e da chi vuole riportarci indietro». Anche per questo il Pride sarà «partecipato da moltissime realtà. E le rivendicazioni saranno ampie. Parleremo di reddito, diritto alla casa, razzismo sistemico: tutti temi che, anche se non afferiscono direttamente alla questioni Lgbtqia+, stiamo facendo nostri: molte discriminazioni sia assomigliano, e il nostro obiettivo è abbattere le discriminazioni».

Parteciperà alla manifestazione anche il mondo accademico, come hanno annunciato i rettori di Università e Politecnico Stefano Geuna e Guido Saracco.

«Non ci possiamo permettere di perdere la minima competenza e motivazione, soprattutto per una università dove il 60% delle matricole sono persone che vengono dall'estero. Esserci e manifestare totale adesione perché ognuno possa essere sé stesso a testa alta è una cosa che sentiamo moltissimo. Gli studi del Fondo monetario internazionale stimano che una vera parità di genere porterebbe a un aumento del PIL del 35 percento» afferma Guido Saracco.

«Molte volte si sostiene che gli accademici non debbano partecipare alle manifestazioni di piazza. La voce si sente meglio non se la si alza, ma se si parla tutti insieme. La scienza e le statistiche ci dicono che se si riescono a fare passi avanti nei diritti il mondo sta meglio» sottolinea Stefano Geuna. Pure l'accademia delle Belle Arti, ha sottolineato il suo direttore Edoardo Di Mauro, aderirà ufficialmente.

Di Giulia De Sanctis

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