Torino, 07/03/2023.
Le OGR Torino presentano per
il 2023 un programma
espositivo di respiro internazionale che
conferma l’attenzione
ai linguaggi più innovativi e
sperimentali della scena contemporanea.
Il 29 marzo le OGR
inaugurano Perfect Behaviors. La vita
ridisegnata dell’algoritmo una mostra collettiva a
cura di Giorgio Olivero, un’indagine sul
cambiamento dei comportamenti individuali e collettivi in una
società in cui si è costantemente classificati, misurati, simulati
e riprogrammati.
A settembre 2023 la programmazione artistica
prosegue con la mostra collettiva Mutating Bodies,
Imploding Stars, a cura di Samuele
Piazza. A partire dall’ecologia femminista e dalla teoria
degli affetti queer, la mostra espande le possibili
nozioni del concetto di corpo, accettando la vulnerabilità e il
desiderio come fattori centrali della relazione con l’altro.
A novembre 2023, in concomitanza con Artissima e
la Torino Art Week, le OGR presentano due mostre
personali dedicate a Sarah
Sze e Sara Enrico, entrambe artiste
impegnate in una riflessione sui limiti della scultura, con un
vocabolario personale in grado di creare forme, spesso instabili,
che invitano il pubblico a riconsiderare il modo in cui percepiamo
la realtà.
«Nel 2023 le OGR Torino proseguono con forza e ambizione il lavoro avviato negli anni precedenti, ovvero esplorare le nuove frontiere dell'espressione artistica e amplificare la capacità collettiva di analisi e lettura del presente, così da acquisire una prospettiva profonda sul futuro - dichiara Massimo Lapucci, CEO delle OGR Torino.
La mostra offre uno spazio di indagine sul cambiamento dei comportamenti individuali e collettivi in una società in cui si è costantemente classificati, misurati, simulati e riprogrammati.
Fino al 25 giugno 2023, nei Binari 1 e
2 delle ex officine, Perfect
Behaviors presenta opere di Universal
Everything (Regno Unito), Paolo
Cirio (Italia), Eva e Franco
Mattes (Italia), Brent Watanabe (Stati
Uniti), Geumhyung Jeong (Corea del Sud)
e James Bridle (Regno Unito) orientate al
raggiungimento di un obiettivo comune: restituire al visitatore
narrazioni alternative al determinismo tecnologico dominante,
contribuendo a rendere visibile ciò che è
invisibile, anche se vicino. In un contesto in cui la
quantificazione della vita quotidiana è ad opera di sistemi sempre
più sofisticati di raccolta dati, la mostra mette in discussione
l’idea di intelligenza artificiale come potente creatura autonoma
all’interno di opache scatole nere, sottolineando invece come,
dietro agli strumenti di misurazione delle interazioni, ci sia
sempre l’intervento di qualcuno.
A settembre 2023, la mostra
collettiva Mutating Bodies, Imploding
Stars, a cura di Samuele Piazza,
prosegue alcune ricerche avviate dalle OGR nel 2018 con il
progetto dancing is what we make of falling. Le opere
di Eglė Budvytytė (Lituania), Guglielmo
Castelli (Italia) e Raúl de
Nieves (Messico), attraverso media e linguaggi che
spaziano dalla pittura alla videoinstallazione,
indagano nuove forme di soggettività in costante
evoluzione. A partire dall’ecologia femminista e dalla
teoria degli affetti queer, la mostra espande le possibili
nozioni del concetto di corpo, accettando la vulnerabilità e il
desiderio come fattori centrali della relazione con l’altro.
La mostra prende il titolo da uno dei lavori esposti, Song For a Compost di Eglė Budvytytė: un’esplorazione video ipnotica che affronta alcuni temi centrali del progetto come la riflessione sull’interdipendenza, l’abbandono, la morte e l’idea di decadimento, attraverso forme di coscienza non umane annidate all’interno di un sistema simbiotico.
Le OGR Torino accolgono nel Binario 1 la prima mostra personale in un’istituzione italiana, di Sarah Sze (Massachusetts, Stati Uniti), a cura di Samuele Piazza.
Dalla fine degli anni Novanta, l’artista americana ha sviluppato un linguaggio visivo caratteristico che sfida la staticità della scultura. In concomitanza con l’esplosione di informazioni che caratterizza il nostro presente, il lavoro di Sze sembra navigare e simultaneamente rimodellare l’incessante flusso di informazioni della vita contemporanea. Attraverso complesse costellazioni di oggetti e una proliferazione di immagini, l’artista rielabora la mole di narrazioni visive che immagazziniamo quotidianamente, dalle riviste, dalla televisione, dagli smartphone, dal cyberspazio e dalla realtà materiale. La sua pratica evoca il processo generativo della creazione di immagini in un mondo in cui il consumo e la produzione sono sempre più interdipendenti e in cui, in un continuum, la scultura dà origine alle immagini e le immagini alla scultura.
Parte centrale della mostra in Italia sarà una nuova
opera co-commissionata e co-prodotta dalle OGR
Torino, Artangel, Londra e ARoS,
Aarhus Art Museum, con il supporto della Victoria
Miro Gallery.
La mostra personale di Sara
Enrico (Italia), a cura di Samuele Piazza, presentata
nel Binario 2 delle OGR è prodotta con il supporto
di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT –
sostenitrice di una fellowship a favore di artisti
piemontesi per un periodo di residenza all’American
Academy di Roma. Le opere dell’artista,
realizzate tramite una sofisticata manipolazione di materiali, dal
tessuto al cemento fino alla gommapiuma, vengono allestite in
un’ideale processione lungo il percorso espositivo. Il rapporto con
la superficie degli oggetti, le tensioni delle strutture e le
interconnessioni tra elementi eterogenei invitano a riconsiderare
le canoniche categorie percettive immergendo i visitatori in
un’esperienza sensoriale, visiva ma quasi tattile.
Di Giulia De Sanctis