Torino, 24/10/2022.
Fino al 13 maggio 2023 tra i quartieri Aurora e Barriera di Milano arriva Approdi, la nuova stagione dello Spazio Kairòs.
Approdi è una stagione teatrale che raccoglie il meglio del teatro indipendente italiano e offre al pubblico spettacoli di qualità molto diversi tra loro. Dà appuntamento - da venerdì 14 ottobre al 13 maggio - allo Spazio Kairòs in via Mottalciata 7. Questo teatro è stato ricavato in un vecchio laboratorio artigianale, prima fabbrica di colla e poi di terra rossa per i campi da tennis, riconvertito, tra Aurora e Barriera di Milano, alla periferia di Torino: ad avere l'idea, ed aprirlo nei giorni difficili della ripresa post pandemia, la Compagnia Onda Larsen di Torino. Una sfida non facile che oggi si concretizza in una stagione davvero corposa, costruita con un solo criterio: una proposta di qualità con artisti e compagnie indipendenti di primo piano sul panorama nazionale.
Parlano i numeri: 23 serate, oltre a due spettacoli per bambini al pomeriggio. Si spazia dalla commedia agli adattamenti teatrali di romanzi, dal dramma al concerto, con due debutti nazionali inseriti nel cartellone.
Altro obiettivo: portare a teatro i ragazzi e un pubblico nuovo, che magari non frequenta molto le sale. Così, è nata la formula del Biglietto sospeso, varata quest'anno. Così è stato costruito questo cartellone che celebra i Beatles ma offre anche molte riflessioni sull'attualità, affronta, più volte, il tema dei migranti ma anche quello dei social e delle relazioni sentimentali, indaga la felicità, il più difficile e vasto dei sentimenti, e i complottismi.
Se ad aprire è l'ultima creazione degli Onda Larsen, Una cena d'addio, lo spettacolo più visto all'ultimo Torino Fringe Festival, tratto dal testo di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte che la compagnia torinese ha in esclusiva sul mercato italiano, sono attese, poi, la compagnia Teatro d'Inverno, di Alghero, con Venere in pelliccia (5 novembre), la modenese Quinta Parete, di Sassuolo, con Lemon Therapy (l'11 novembre) e la cagliaritana Effimero Meraviglioso con Volevo vedere il cielo (26 novembre). Insomma, si è cercato di selezionare il meglio a livello italiano, invitando e coinvolgendo molte realtà lontane: otto le regioni coinvolte. Nella stagione spicca, poi, la Compagnia del Calzino di Trento che, con la torinese Anomalia Teatro, mette in scena Fantasie di complotto, al debutto nazionale il 7 e 11 dicembre, la bresciana Chronos che porta al Kairòs, il 15 dicembre, Il cuore, la milza, il lago, la trentina Aria Teatro con Tempo orfano (13 gennaio). One man show, invece, per il livornese Stefano Santomauro che ritorna in città con Happy days. Da Latina, Matutateatro presenta Shakespeare kills radio stars live, il 25 marzo, mentre la Compagnia del Giglio di Roma porta Finalmente sola con Paola Giglio.
Tra i torinesi coinvolti, c'è Fabula Rasa con Due gocce nella polvere, vincitore del Premio Fitt 2020, proposto con il patrocinio di Amnesty International, ma anche Crack24 con Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo, di e con Giulia Pont, al debutto nazionale il 3 febbraio. Mulino ad Arte presenta, invece, uno spettacolo molto green, Un pianeta ci vuole… c'è nessuno? che vede protagonista anche un comico e attore molto amato in televisione, Ugo Dighero, mentre la Piccola Compagnia della Magnolia propone Zelda - Vita e morte di Zelda Fitzgerlad. I padroni di casa di Onda Larsen portano in scena anche Abbey Road - Il canto del cigno, insieme a The Finger Pie, cover band dei Beatles, Resti umani e Delitto imperfetto.
Il 17 febbraio in calendario, poi, uno spettacolo firmato da una serie di realtà torinesi: è frutto della collaborazione e del lavoro di Doppeltraum teatro, Liberipensatori Paul Valéry, Onda Larsen, Progetto Zoran, Tékhné, Brut ma Bun -Jam Teatrale che hanno dato vita a Fuga da Sarejevo, scritto e diretto da Monica Luccisano.
Atteso l'appuntamento del 13 maggio con Lastanzadigreta, collettivo musicale torinese, e Musica da cameretta, il nuovo-concerto spettacolo tra canzoni vecchie e nuove, lente e veloci, da ballare e da ascoltare.
29 ottobre ore 21 Abbey Road (The Finger Pie/Onda Larsen, Torino)
Scritto da Enrico Bontempi e Vico Righi
Regia di Lia Tomatis
Musiche dal vivo a cura dei The Finger Pie
Con Enrico Bontempi (chitarra/voce)
Marco Cimino (tastiere)
Riccardo Mariatti (basso)
Vico Righi (chitarra/voce)
Simone Zangirolami (batteria)
Narrazione di Riccardo De Leo
Durata 90 minuti
I Beatles nel ’69 sono stanchi, disuniti e sentono che la favola sta finendo. L’hanno avvertito durante le registrazioni di "Let It Be, disco tormentato e carico di tensioni. Ma qualcosa li spinge a creare un ultimo lavoro: il risultato è uno dei grandi capolavori della musica mondiale, Abbey Road. I Finger Pie, cover band dei Beatles, suonano dal vivo in questo concerto/spettacolo ripercorrendo tutte le canzoni e la storia dell’album tra aneddoti, curiosità e storie incredibili. Sul palco con loro, l’attore Riccardo De Leo, darà voce ai racconti di Derek Taylor, l’ufficio stampa dei fab four.
5 novembre ore 21 - Venere in pelliccia (Teatro d’inverno) Alghero, SS
liberamente tratto da La Vénus à la fourrure di David Ives
ispirato all'omonimo romanzo di Leopold von Sacher-Masoch
adattamento teatrale a cura di Giuseppe Ligios
Con Giuseppe Ligios eAntonello Foddis
Costumi Manuel Casati
Regia Aaron Gonzalez eGiuseppe Ligios
Durata 80 minuti
E il Signore Onnipotente lo colpì e lo mise nella mani di una
donna.
Questa citazione è il motore alla base della relazione tra i due
personaggi.
In un teatro di periferia, Thomas è alla ricerca di un’attrice
per il ruolo da protagonista che però non riesce a trovare. Nessuna
candidata possiede lo stile necessario per il ruolo.
Mentre sta per uscire appare un attore, Jordan Vanda, alla ricerca
disperata di un lavoro, che da subito si rivela un vero e proprio
vortice di energia, sfrontato e pronto a tutto pur di fare il
provino. Improvvisamente tutto cambia ed emergono ossessioni
inaspettate.
11 novembre ore 21 - Lemon therapy (Quinta parete)
Sassuolo, MO
Di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano
Diretto e interpretato da Enrico Lombardi e Alice Melloni
Scenografie Rewik Grossi
Video Stefania Centonze
Grafica e Illustrazione Gabriele Ferrar
Durata 70 minuti
Lemon therapy è uno spettacolo sull’adolescenza: l'epoca
delle passioni tristi, delle non scelte, dove la risposta a tutto è
boh!, il tempo in cui si comincia a scoprire se stessi, ad entrare
in contatto con la propria sessualità e a sperimentarla.
P. è un trentacinquenne che ha rimosso la sua adolescenza perchè
troppo traumatica e decide di farsi aiutare da V., psicoterapeuta
fuori dagli schemi che utilizza una terapia piuttosto originale:
una lemon therapy in cui, con provocatorie richieste, coinvolge
anche il pubblico rendendolo parte attiva dello spettacolo. Ma la
terapia funzionerà?
26 novembre ore 21 – Volevo vedere il cielo (Effimero meraviglioso) Sinnai, CG
di Massimo Carlotto
regia di Maria Assunta Calvisi
con Miana Merisi e partecipazione di Michela Cidu
Durata 70 minuti
Una donna, di cui non si conosce neanche il nome. Si sa invece che il marito si chiama Arturo, un brav’ uomo, grande lavoratore, sempre su e giù col muletto, ormai rassegnato alle avversità della vita. Non si conosce neanche il nome della figlia, la ragazzina che cerca in tutti i modi di sfuggire dalle grinfie della madre che la vorrebbe velina o concorrente del Grande Fratello, anche battona purchè non come lei, frustrata e infelice. Un’infelicità annegata nel vermouth, unico sollievo ad una vita grigia da discount, offerte speciali e sogni consumati nel cesso.
2 dicembre ore 21 – Due gocce nella polvere (Fabula
Rasa) Almese, TO
Spettacolo inserito
all’interno del progetto Barriera corallina, vincitore del bando
REACT della città di Torino
Scritto da Alassane Conde e Beppe Gromi
Con Alassane Conde
Regia di Beppe Gromi
Coreografie di Debora Giordi
Con il patrocinio di Amnesty International e vincitore del
premio FITT 2020
Durata 65 minuti
Spettacolo teatrale autobiografico di Alassane Conde, ragazzo
africano di 25 anni richiedente asilo politico e proveniente dalla
Guinea Conakry con un grande talento nella danza, nel teatro fisico
e nel teatro d’attore.
Una difficile prova attoriale per un ragazzo che affronta un testo
in lingua italiana dopo soli tre anni di permanenza nel nostro
Paese.
Black Fabula è un progetto teatrale di accoglienza nato nell’aprile
del 2015, dal quale è nata l’omonima compagnia, una formazione di
teatro-danza diretta da Beppe Gromi, inizialmente composta da dieci
giovani richiedenti asilo provenienti da diversi paesi africani. Un
processo di integrazione e di fusione di linguaggi espressivi che
coniuga teatro, danza contemporanea, danza afro, musica tribale e
tecnologica. Con le ultime novità introdotte in Italia dal nuovo
governo in tema di sicurezza e immigrazione, alcuni ragazzi del
progetto hanno dovuto abbandonare il nostro Paese.
7 ore 21 e 11 dicembre ore 16,30 – Fantasie di complotto (Anomalia Teatro e Compagnia del Calzino) Torino/Trento
di Debora Benincasa e Silvia Marchetti
con Debora Benincasa e Marco Gottardello
Ambientazione video: Adriano Donato La Vitola
Costumi: Simona Randazzo
Scenografie: Adele Gamba
Regia: Silvia Marchetti
Le Fantasie di complotto sono narrazioni diversive che rispondono a un bisogno collettivo di senso, di appartenenza e condivisione, irrinunciabili in quest’epoca dell’iper-bombardamento mediatico, del controllo, della frattura sociale, dell'immaginazione negata da un potere manchevole, distante e indifferente, della necessità di primeggiare ad ogni costo. L’inganno rimpiazza dunque la pochezza che la realtà concede, fornisce risposte, nemici, consolazione contro la complessità e l’effettiva crudeltà del sistema in cui viviamo. Questo fenomeno, che attira sempre più persone, ha portato le due compagnie a creare uno spettacolo ironico, disincantato, pungente, che accerchia e introduce il pubblico al complottismo e alla paranoia, dal quale nessuno è totalmente al riparo.
15 dicembre ore 21 – Il cuore, la milza, il lago (Chronos3) Brescia
Scritto da Iris Basilicata
Con Iris
Basilicata, Edoardo Rivoira
Grafica
scenografie Tommaso
Osnaghi
Costumi Greta
Bolzoni
Grafica Camilla
Zanini
Regia Vittorio
Borsari
Durata 60 minuti
Giovanni, figlio ventenne di Lucia è morto annegato mentre nuotava in un lago durante una vacanza con gli amici. Nella vicenda i due si ritrovano in un improbabile dialogo in cui comprendono che la vita offre sempre una seconda possibilità per potersi ancora vivere. O forse no. Una madre e un figlio che si scoprono e si riscoprono confessandosi quello che nella vita non hanno avuto il coraggio di dirsi, continuando a portare avanti il loro rapporto, a parlare del futuro, a litigare per poi fare pace. E così, dopo una perdita tanto tremenda, tutto continua ancora ad essere irrimediabilmente al proprio posto.
Il cuore, la milza, il lago nasce da una esperienza che l’autrice ha vissuto in prima persona e che negli anni è riuscita ad elaborare sotto forma di vari racconti brevi e poesie per poi arrivare a comporne la struttura drammaturgica.
13 gennaio ore 21 – Tempo Orfano (AriaTeatro, TN)
Di e con Chiara Benedetti
Musiche Luca Vianini
Luci Federica Rigon
Scene Aran Ndimurwanko
Durata 60 minuti
La storia è la vera vicenda umana di Adam, un uomo arrivato in Italia dopo la guerra in Libia del 2011. Il testo si è composto dopo una serie di lunghe interviste raccolte nel tempo da persone che sopravvivono all’esilio e da un ultimo fortunato incontro con il protagonista dell’opera. Adam non è un viaggiatore, è prima di tutto un uomo e un osservatore instancabile della propria avventura umana, che immortala nei ricordi i volti e le storie che attraversa. Oggi fa l’assistente socio sanitario in un piccolo paesino dell’italia del nord e vive l’esilio con la straordinaria intensità di chi dentro di sé nutre la necessità di conoscere gli stati d’animo e di raccontarli. La parola esilio è per lui un dipinto che si compone con sfumature di rabbia, desiderio, delusione e nostalgia. Conquista per il sorriso sempre accennato sul volto , la tenace ironia e la ferma necessità di bellezza.
28 ore 21 e 29 gennaio ore 18,30 – Resti Umani (Onda Larsen, TO)
Spettacolo inserito all’interno del progetto Barriera
corallina, vincitore del bando REACT della città di
Torino
Scritto da Lia Tomatis
Regia di Luigi Orfeo
Con Riccardo De Leo, Gianluca Guastella, Daniele Ronco, Lia
Tomatis
Costumi di Augusta Tibaldeschi
Scenografia di Jacopo Valsania
Durata 75 minuti
Il primo riordinamento mondiale che ha catalogato le persone
rimandando ognuna a casa loro, sembra purtroppo non essere bastato
a sconfiggere i problemi della gente. È tempo quindi per un secondo
riordinamento, affidandosi alla Legge delle segnalazioni: un
sistema tutto nuovo che permette di segnalare le persone che si
ritiene abbiano differenze fastidiose per la propria identità, in
modo da ricollocare tutti questi loro lontano da i noi e nel giusto
Paese. Differenza dopo differenza, però, il risultato è la
creazione Paesi composti da un unico abitante. Accade così che
quattro Paesi, finiscano a confinare tra loro all’interno di uno
stesso appartamento. I quattro Presidenti saranno pertanto
costretti ad accordi internazionali per l’uso del bagno, della
cucina e dei beni di prima necessità, facendo per la prima volta i
conti con altri esseri umani e infine, forse, anche con loro
stessi.
3 febbraio ore 21 – Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo (Crack24, Torino)
Di e con Giulia Pont
Durata 70 minuti
Se i divorzi sono in aumento, credere nella coppia non è un
progetto fallimentare?
Come si fa a pensare di aver trovato l’anima gemella sotto casa, se
siamo 7 miliardi?
Avranno ragione i poliamorosi?
Se Didone avesse avuto Tinder, come sarebbe finita?
Un monologo dissacrante ed esilarante su tabù e paradossi della
forma di relazione sentimentale più diffusa al mondo: la
coppia.
17 febbraio ore 21 - Fuga da Sarajevo
Spettacolo inserito all’interno del progetto Barriera
corallina, vincitore del bando REACT della città di
Torino
Doppeltraum teatro, Liberipensatori Paul Valéry,
Onda Larsen, Progetto Zoran, Tékhné, Brut ma Bun -Jam Teatrale
scritto da Monica Luccisano
con Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Silvia Mercuriati,
Lia Tomatis, Stefania Rosso
regia Monica Luccisano
In una lunga intervista raccolta dall’autrice nel 2012, l’attrice
bosniaca Irina Dobnik racconta la sua rocambolesca fuga da Sarajevo
quando, vent’anni prima, era una giovanissima attrice del Kamerni
Teatar ‘55. Irina racconta dell’Assedio, del teatro che nonostante
tutto restava aperto, delle persone intorno a lei e del mistero
che l’ha portata a fuggire.…
24 febbraio ore 21 – Happy days (Stefano Santomauro, Livorno)
Di e con Stefano Santomauro
Durata 75 minuti
Esiste una Classifica dei Paesi Più felici Al Mondo: secondo le
Nazioni Unite i paesi più felici sono quelli del Nord Europa, i
quali, per il milionesimo anno consecutivo, si aggiudicano i primi
posti. Il segreto di tanta felicità sta nel famoso metodo Hygge: un
welfare che funziona, buona salute, affetti stabili, vita e cibo
sano. Ah ma allora non resta che provarci! Uno spettacolo
travolgente sulla ricerca della felicità: tra tisane alla malva e
maglioni con le renne, trucchi per dormire 8 ore a notte, cibo bio
e centrifugati imbevibili, Stefano Santomauro, dà il meglio di sé
con un monologo esilarante, leggero e profondo, cinico e sincero.
Un racconto inadeguato da chi prova a raggiungere i traguardi di
felicità senza, però, riuscirci.
O forse si.
11 marzo ore 21 - Un pianeta di vuole (Mulino ad Arte, Torino)
Spettacolo inserito all’interno del progetto Barriera
corallina, vincitore del bando REACT della città di
Torino
Scritto da Ugo Dighero, Marco Melloni, Daniele Ronco
con Ugo Dighero, Daniele Ronco
Regia di Luigi Saravo
scene e luci Jacopo Valsania
costumi Teresa Musolino
Durata 75 minuti
Alimentazione. Trasporto. Sovraffollamento.
Secondo la scienza sono questi i cardini su cui agire per invertire
la rotta che sta portando la specie umana verso l’ineluttabile
rischio di estinzione. La rivoluzione green trae linfa dalla
consapevolezza di quanto le azioni del singolo abbiano una ricaduta
sul sistema globale. L’uomo invece è portato a demandare la
soluzione dei problemi ambientali alla politica, alla scienza, alla
tecnologia. Dietro a questo scarico di responsabilità c’è il
concetto di rinuncia. Sono poche le persone disposte ad abbracciare
la decrescita come filosofia auto conservativa. Il nostro assetto
economico di stampo capitalistico si basa sulla creazione di
bisogni e così il possesso è diventato sinonimo di benessere. Ecco
creato il cortocircuito: bisogni infiniti per un mondo di risorse
finite.
Un muratore, Pino, interpretato dal poliedrico Ugo Dighero, si
ritrova catapultato in un non luogo in un non tempo, costretto a
interrogarsi sulle proprie scelte individuali. A metterlo in crisi
è Kesedaran, interpretato da Daniele Ronco, un misterioso
personaggio che viene dal futuro per portare consapevolezza. Sarà
pronto Pino a questo confronto, a trasformare la consapevolezza in
azioni concrete, ad accettare che il fantomatico sistema corrotto
di cui si parla siamo noi stessi e non qualcosa che sta sopra di
noi su cui non abbiamo alcun potere?
25 marzo ore 21 - Shakespeare kills radio stars Live
(Matutateatro, Sezze, LT)
Di e con Alessandro
Balestrieri
Chitarra Mattia Balestrieri
Basso Amedeo Morosillo
Batteria Bernardino Balestrieri
Musiche Originali Riccardo Romano e Alessandro Balestrieri
Durata 55 minuti
Il titolo è un chiaro rimando al celebre brano Video Killed the Radio Star del gruppo new wave britannico The Buggles. Voce, chitarra, basso, batteria: la band di Shakespeare che diventa Radio Star e sbaraglia la concorrenza con la forza della sua poesia. Lo spettatore si trova di fronte qualcosa di difficilmente inquadrabile: una performance che va oltre il concerto, un non-concerto, un non-spettacolo, un ibrido nel quale perdersi lasciandosi guidare dalle parole, dai suoni e dalle immagini. Inutile cercare il filo conduttore, voler sciogliere il nodo drammaturgico, capire la storia. La storia non c'è. Come in un concerto, ogni brano è una storia a sé.
1 aprile ore 21 - Delitto Imperfetto (Onda Larsen, Torino)
Scritto da Claudio Insegno
Regia di Andrea Borini
Con Riccardo De Leo, Gianluca Guastella, Lia Tomatis
Costumi di Augusta Tibaldeschi
Durata 70 minuti
Lui, lei, l’altro. Lei, l’altro, lui. Lui, l’altro, lei: quando
l’amore diventa confusione poi ossessione e infine delitto. Un
delitto quasi perfetto: perché non è facile improvvisarsi killer e
il risultato può essere goffo e disastroso ma sicuramente
esilarante in una commedia irriverente, politicamente scorretta e a
tratti grottesca.
15 aprile ore 21 - Zelza, vita e morte di Zelda
Fitzgerald (Piccola compagnia della magnolia,
Torino)
Scritto e diretto da Giorgia Cerruti e Davide
Giglio
Con Giorgia Cerruti
Durata 70 minuti
Con questo spettacolo di lungo corso, nato nel 2015 e diretto da
Giorgia Cerruti e Davide Giglio (co-autori della drammaturgia),
Piccola Compagnia della Magnolia approfondisce ulteriormente la
propria ricerca teatrale nella sintesi tra ricerca formale e
densità emotiva, affidando alla figura controversa di Zelda Sayre
Fitzgerald la metafora di un’inesausta ricerca del sublime. Zelda
Sayre Fitzgerald, artista poliedrica e moglie dello scrittore
Francis Scott Fitzgerald, compose nel 1932 il romanzo
autobiografico Lasciami l’ultimo valzer. Morì all’età di 48 anni in
circostanze oscure nell’incendio dell’ospedale psichiatrico in cui
era ricoverata a causa della sua instabilità mentale, dovuta a una
grave forma di schizofrenia.
Per i suoi atteggiamenti anticonvenzionali e spregiudicati è stata
spesso considerata una sorta di proto-femminista. Zelda e Francis
Fitzgerald, uniti da una straziante e struggente storia d’amore,
sono stati un’icona della nuova Età del Jazz in America e
successivamente sono diventati un modello per l’Europa,
attraversata durante i lunghi ed estenuanti ricoveri di Zelda.
Sull’ultimo giaciglio dell’artista, sola e convalescente per
congestione d’idee nel letto di un oscuro ospedale
psichiatrico della provincia americana, Giorgia Cerruti ripropone
le parole di una Zelda in attesa della morte, a distanza di otto
anni da quella del compagno. Da sotto il lenzuolo emergono come
rigurgiti dell’anima i simboli di una vita: un pegno d’amore di
Scott, carte, lettere, giornali, fotografie. Al pari della Winnie
beckettiana, Zelda sopravvive in un atollo di detriti di vita,
tenacemente spolverati per inseguire l’ombra di un’ipotetica
felicità: entrambe metafora di un mondo che le ha partorite e che
ora le inghiotte. E poco importa che quel mondo sia specchio del
banale o del sublime quotidiano: un solo brivido di felicità,
qualunque esso sia, vale l’intero arco di un’esistenza.
Uno spettacolo intimo e poetico, avvolto da un nauseabondo odore di
rose rosa.
29 aprile ore 21 - Finalmente sola (Compagnia Giglio/Prosperi, Roma)
Scritto da Paola Giglio
regia di Marcella Favilla
con Paola Giglio
Durata 55 minuti
2018 ‘Miglior Attrice Protagonista’ e Miglior Allestimento’ Premio Nazionale Città di Leonforte
2018 Menzione speciale ‘Premio Giovane Scena delle Donne 2018’, Sesto al Reghena.
2016 ‘Premio MaldiPalco, Teatro Tangram, Torino.
P. è sempre stata fidanzata, dall’età di 5 anni. Nella sua vita è saltata da una storia all’altra senza soluzione di continuità, schiava dell’amore e degli uomini, ai quali proprio non sa dire di no. Ora però qualcosa è cambiato: è rimasta sola, faccia a faccia con sé stessa, senza nessuno cui rivolgersi, da cui farsi consolare. Del resto non ne poteva più della spirale amorosa in cui era incastrata da sempre, con uomini tutti banalmente diversi. Finché non è arrivato F., che l’ha portata dove si trova ora. Dove P. ha fatto un passo avanti nella consapevolezza di sé: non c’è bisogno di avere un uomo accanto per sentirsi completa. C’è voluta una relazione violenta per farglielo capire. E no, non ha avuto un’infanzia difficile, nessun problema in famiglia. Capita, anche alle migliori di rimanere invischiate in rapporti malati e potenzialmente pericolosi. È possibile uscirne indenni, senza segni di mani strette sul collo o costole fratturate? È ciò che si chiede P., che la sua esperienza l’ha avuta e certo sa, al contrario di noi, come è andata a finire. Ce lo racconterà, certo. Ci dirà tutto, dall’inizio.
13 maggio ore 21 - Musica da cameretta (Lastanzadigreta, Torino)
Con Alan Brunetta: marimba, vibrafono, glockenspiel, tamburi e
bidoni
Leonardo Laviano: voce, chitarre, percussioni
Flavio Rubatto: theremin, farfisa, vibrafono, sintetizzatori,
voce
Jacopo Tomatis: mandolino, banjolino, machete, sintetizzatori,
vibrafono, giocattoli, claviette, voce.
Suono: Dario Mecca Aleina
Durata: 75 minuti
Marimbe, bidoni, theremin. Sintetizzatori sintetizzanti, banjolini danzanti. Voci, giocattoli, dischi rotti, piatti spaiati: è Musica da cameretta, il nuovo concerto-spettacolo di Lastanzadigreta. Canzoni vecchie e nuove, adulte e bambine, lente e veloci, da ascoltare o da ballare – con qualche sorpresa (che neanche noi sappiamo ancora bene).
Intero 13, ridotto 10 (Scuderia Onda Larsen, over 65, studenti
under 25, disabili)
Bambini fino ai 10 anni 8 euro.
Biglietti in vendita sul circuito Ticket.it
Esiste il Biglietto sospeso: da quest’anno si può regalare
un biglietto a chi non può permetterselo e compiere una buona
azione per avvicinare le persone al teatro.
Per accedere a Spazio Kairòs è necessaria la tessera Arci.
ABBONAMENTI
Abbonamento Ancora con
4 spettacoli a scelta. Intero 45, ridotto 32.
Abbonamento Porto sicuro con 8 spettacoli a scelta. Intero 80,
ridotto 55.
Abbonamento Lupo di mare con 12 spettacoli a scelta. Intero 100,
ridotto 72.
L’abbonamento è acquistabile online o direttamente a Spazio Kairòs
(non il giorno stesso di uno spettacolo), è nominativo e non può
essere ceduto a terzi. Gli spettacoli scelti non possono essere
cambiati. Info: biglietteria@ondalarsen.org.
Di Giulia De Sanctis