La Fontana dell'Ercole alla Venaria Reale, il restauro del Teatro delle Acque

Torino, 21/06/2022.

É stato presentato l'intervento di recupero e valorizzazione del Teatro d'acque della Fontana dell'Ercole presso i Giardini della Venaria Reale, capolavoro seicentesco di Amedeo di Castellamonte, in occasione dei 15 anni di apertura della Reggia di Venaria e i 25 anni del riconoscimento Unesco delle Residenze Reali Sabaude.

Si tratta dell’ultimo tassello del Progetto di recupero della Venaria Reale, avviato nel 1998. La rinascita del Teatro d’acque celebra queste ricorrenze. Il complesso della Fontana dell’Ercole Colosso, realizzato tra il 1669 e il 1672, era il luogo delle feste: una straordinaria macchina scenografica barocca frutto del dialogo tra natura e architetture.

In origine era costituita da scalinate e padiglioni, ninfei e grotte preziosamente decorati, giochi d’acqua e un grandioso apparato decorativo, dominato dall’Ercole Colosso, protagonista del contesto e collocato al centro della grande vasca.

Simbolo del giardino tardo‐manierista l’imponente sito era stato pensato dal Castellamonte come una delle grandi meraviglie della nuova Reggia voluta dal duca Carlo Emanuele II di Savoia. Ideato e realizzato per il loisir e impostato su un raffinato gioco di rimandi allegorici e allusioni mitologiche, dava lustro alla dinastia sabauda, di cui incarnava il desiderio di rivaleggiare con le più grandi corti delle monarchie europee.

Un mutamento del gusto e gravi eventi bellici ne decretarono lo smantellamento già agli inizi del Settecento. Il patrimonio decorativo e statuario fu disperso su altre residenze reali e nobiliari e il sito demolito e interrato. Nei primi anni duemila, nell’ambito del Progetto La Venaria Reale, coordinato dalla Soprintendenza e dalla Regione Piemonte, vennero realizzati importanti lavori di scavo, liberando i ruderi e riportando alla luce quel che restava dell’antico splendore.

La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha accolto la richiesta di intervenire su quello che era stato una delle spettacolari architetture della residenza di caccia dei Savoia, per completare l’opera di recupero della Reggia di Venaria, andando ad operare sull’ultimo tassello ancora abbandonato al degrado.

Il progetto ideato dall’architetto Gianfranco Gritella ‐ frutto di studi e indagini accurate ‐ ha richiamato energie e attivato sinergie tra le principali istituzioni pubbliche e private del territorio nazionale.

«L’intervento di restauro – spiega Gianfranco Gritella ‐ ha seguito il principio della progettazione della conservazione intesa come garanzia del rispetto delle caratteristiche proprie delle architetture superstiti. Partendo dallo studio e dalla conoscenza dei manufatti, si è voluto ricucire il rapporto tra intervento e preesistenza. L’Intero progetto si basa sul concetto di intervento leggero richiamato a dare forza all’idea di un restauro sostenibile, attraverso l’uso di due materiali storici – legno e ferro – entrambi utilizzati con sistemi di montaggio che ne consentono una completa reversibilità.»

Nei Giardini aulici della Reggia è stata ricreata una preziosa narrazione. Sul tema della Memoria si è rievocato un mito, la Meraviglia, per offrire un nuovo emozionante motivo per visitare la Venaria e ‐ per chi già la conosce ‐ una stupenda ragione per tornare. 

Di Giulia De Sanctis

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