Gallerie d'arte a Torino: Peola Simondi e l'interesse verso l'arte emergente

Torino, 27/05/2022.

Siamo alla quinta tappa del tour delle gallerie d'arte torinesi con la galleria d'arte Peola Simondi, fondata nel 1989 da Alberto Peola in un palazzo ottocentesco nel centro storico di Torino. 

La galleria si caratterizza fin dall'inizio per l'interesse e il sostegno verso gli artisti giovani o emergenti con una prospettiva che unisce l’attenzione al contesto italiano e il dialogo con alcuni protagonisti della scena europea e internazionale. La galleria ha presentato per la prima volta in Italia artisti come Botto&Bruno nel 1996, Martin Creed nel 1999, Lala Meredith-Vula nel 2002, Michael Rakowitz nel 2006 e Emily Jacir nel 2007. Sempre attenta alle nuove tendenze che trovano personali soluzioni narrative nell’impiego dei diversi mezzi espressivi, dalla fotografia alla pittura ai video alle installazioni, la galleria collabora continuativamente con un rilevante numero di artisti che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali, sono stati esposti in musei e in biennali. Nel 2020 la galleria si arricchisce dell’ingresso in società di Francesca Simondi e cambia nome, diventando Peola Simondi. La galleria è entrata recentemente a far parte di Italics, promotore della cultura e della bellezza diffusa nel territorio italiano attraverso una rete nazionale basata sulla collaborazione tra i galleristi e la condivisione di esperienze, online e offline, con un pubblico internazionale di collezionisti e appassionati.

Attualmente alla galleria d'arte Peola Simondi è in essere la mostra personale di Paola De Pietri Da inverno a inverno, una selezione di opere fotografiche da febbraio 2019 a gennaio 2020 in cui l'artista ha documentato il suo percorso nelle campagne dell'Emilia-Romagna, seguendo il susseguirsi delle stagioni. Le fotografie di ogni giornata sono presentate in una installazione che disegna nell’alternanza dei pieni e vuoti la frammentarietà della nostra percezione e della complessità dei fenomeni.

In autunno è in programma la personale dell'artista transnazionale Fatma Bucak. La sua ricerca artistica comprende fotografia, performance, sound e video e recentemente si è concentrata sulla complessa dimensione politica della Turchia, in particolare sui temi della censura e dell'oblio, dell'ambiguità dei media ufficiali nel riportare la realtà, della propaganda e del consenso passivo.

Di Giulia De Sanctis

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