
Torino - Dal 29 aprile al 18 settembre 2022 la GAM - Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita la mostra della 66esima edizione del World Press Photo, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo con 134 scatti provenienti da tutto il mondo.
Per offrire maggior equilibrio geografico e aumentare il livello di rappresentanza internazionale, quest’anno la World Press Photo Foundation ha modificato l’impostazione del concorso lavorando con un sistema che permette di offrire un ampio sguardo su tutte le regioni del mondo, coinvolgendo le prime giurie regionali composte da professionisti di quella zona specifica e infine una giuria globale tra convocazioni online e offline, dando così spazio e voce a fotografi di tutte le aree del mondo per raccontare anche storie non così note al grande pubblico ma ugualmente rilevanti.
Sono stati proclamati 24 vincitori regionali, provenienti da 23 paesi, e tra questi sono stati scelti i quattro vincitori mondiali: il World Press Foto dell’anno, World Press Photo Story dell’anno,il premio per il progetto a lungo termine World Press Photo e il World Press Photo Open Format Award, il quale «permette ai fotoreporter di esprimersi non soltanto con il singolo scatto, allargando così gli orizzonti della comunicazione» afferma Vito Cramarossa, direttore di Cime - partener della World Press Photo Foundation-.
Il World Press Foto dell’anno è lo scatto realizzato nella Scuola Residenziale di Kamloops dalla fotografa canadese Amber Bracken per il New York Times nel quale abiti rossi appesi a delle croci lungo una strada commemorano i bambini morti alla Kamloops Indian Residential School, un’istituzione creata per i piccoli indigeni e in quel luogo sono state scoperte circa 215 tombe. Il premio World Press Photo Story dell’anno è andato a Salvare le foreste con il fuoco di Matthew Abbott (Australia): un lavoro realizzato per il National Geographic / Panos Pictures che racconta del rito indigeno australiano in cui viene strategicamente bruciata la terra in una pratica nota come combustione a freddo.
Vincitore del progetto a lungo termine World Press Photo è Distopia amazzonica di Lalo de Almeida (Brasile) per Folha de São Paulo / Panos Pictures, nel quale viene mostrato come la foresta pluviale amazzonica sia gravemente minaciata dalla deforestazione, dall’estrazione mineraria, dallo sviluppo infrastrutturale e dallo sfruttamento di altre risorse naturali, frutto anche delle politiche decisamente poco green del presidente Jair Bolsonaro. Infine il World Press Photo Open Format Award è andato a Isadora Romero (Ecuador) con Il sangue è un seme che mette in discussione la scomparsa dei semi, la migrazione forzata, la colonizzazione e la conseguente perdita di conoscenze ancestrali.
La mostra del World Press Photo 2022 è visitabile dal martedì alla domenica con orario 10.00 - 18.00 e i biglietti sono 12 Euro per l’intero e 10 Euro per il ridotto.