
Torino - Nel fine settimana di sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il grande evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano che quest'anno compie 30 anni. Sono oltre 700 i luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in oltre 400 città che durante il weekend delle Giornate Fai di Primavera saranno visitabili a contributo libero (a partire da 3 Euro), nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.
Chi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, la prenotazione online è consigliata per garantirsi l’accesso alla visita. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento.
Luoghi da non perdere aperti a Torino e in Piemonte
TORINO
Per tutti i luoghi, apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
In occasione delle Giornate FAI, a Torino verranno proposte visite ad alcune storiche sedi universitarie della città, di cui saranno raccontate la storia e l’architettura e svelati ambienti straordinari.
Palazzo del Rettorato dell’Università degli Studi Ingresso riservato agli iscritti FAI
Il Palazzo dell'Università degli Studi, oggi Palazzo del Rettorato, è parte degli edifici governativi - civili e militari - dello Stato sabaudo. Voluto da Vittorio Amedeo II come parte del suo programma di rinnovamento delle istituzioni, fu progettato da Michelangelo Garove e realizzato tra 1713 e 1730 con il contributo, tra gli altri, di Filippo Juvarra. Il percorso di visita farà apprezzare l'atmosfera, creata da Juvarra, degli spazi dello straordinario cortile d’onore a doppio ordine di arcate, di grande impatto scenografico, per proseguire poi nell'Archivio Storico e nella notevole Biblioteca Storica "Arturo Graf", che custodisce tra l’altro un'edizione d'epoca della Cucina Futurista di Filippo Tommaso Marinetti e concludersi nell'ufficio del Rettore, dove si può ammirare la tela del pittore napoletano Battistello Caracciolo Qui vult venire post me, considerata tra i pezzi caravaggeschi più rilevanti conservati nel Nord Italia.
Politecnico di Torino
L’attuale sede del Politecnico di Torino è stata inaugurata nel 1958; ampliata negli ultimi decenni del Novecento con la costruzione della Cittadella Politecnica, è ancora oggi oggetto di progetti di sviluppo, da realizzarsi nei prossimi anni. Sin dalle sue origini, l'Ateneo ha assunto un ruolo fondamentale nei processi di crescita culturale, economica, sociale e urbana della città e del territorio piemontese ed è in questa chiave che ha inteso focalizzare il nuovo Piano Strategico, in corso di redazione. La sua storia inizia quando, al Castello del Valentino, nel 1859 viene fondata la Scuola di Applicazione per gli ingegneri e nel 1862, in via dell’Ospedale, il Regio Museo Industriale. I due istituti cooperano e nel 1906 si uniscono, dando vita al Regio Politecnico. Le visite proposte dal FAI, oltre a narrare i processi storici, edilizi e architettonici che hanno portato alla costruzione del complesso, faranno scoprire interessanti laboratori: il Movinglab, laboratorio mobile per studiare i cambiamenti climatici in ambiente urbano e in zone remote, quali i ghiacciai alpini, il VR@POLITO, laboratorio che supporta attività di ricerca sull’utilizzo di tecnologie di realtà virtuale, aumentata e mista, dal modello digitale tridimensionale alla visualizzazione immersiva in realtà aumentata e virtuale, e l’IAM@POLITO, un Centro interdipartimentale che ha come obiettivo l’evoluzione dell’intera filiera dell’Additive Manufacturing (AM) per materiali metallici e polimerici.
DBIOS, Chiesa ed ex Convento di Santa Croce - UniTO
La costruzione del Convento di Santa Croce, che dal 1691 ospitò le canonichesse lateranensi, iniziò nel 1685, mentre per l’edificazione della chiesa si attesero quasi trent'anni. Venne realizzata su progetto del regio architetto Filippo Juvarra, ma l’iter fu lungo e travagliato; l'interno venne in parte ultimato nel 1720, mentre il campanile fu costruito su disegno di Giovanni Battista Borra dopo il 1756. A metà Ottocento il convento venne trasformato in Ospedale Militare, funzione che ricoprì fino al 1914, e poi divenne caserma del Reale Corpo dei Carabinieri. Nel 1986 il complesso (esclusa la chiesa e i locali dati alla Curia) passò all'Università degli Studi di Torino che nel 2004, dopo complessi lavori, vi trasferì il Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo. Gli spazi per la didattica e la ricerca sono stati portati dagli 8.000 metri quadri restaurati ai circa 16.000 attuali. In occasione delle Giornate FAI saranno svelati ambienti straordinari e sconosciuti, come l’ampio scalone a rampe aperte, l’appartamento della Badessa, dieci celle delle monache e il refettorio con pregevoli decorazioni pittoriche.
DM, ex Regio Istituto di Riposo per la Vecchiaia - UniTO
La costruzione dell'immenso Ospizio di Carità, per sostituire le sedi ormai inadeguate della storica istituzione, rappresenta il maggiore intervento edilizio della Torino ottocentesca. Il progetto, affidato a Crescentino Caselli, giovane allievo di Alessandro Antonelli, rappresenta la suprema sintesi della ricerca tecnica e formale del razionalismo architettonico piemontese dell’Ottocento. Noto anche come “Poveri Vecchi”, l’enorme edificio, dal fascino severo eche si estende per 315 metri, comprende quattro padiglioni paralleli a tre piani con maniche a grande profondità;ospitava inizialmente fino a 1.800 persone e vi potevano trovare alloggio sia anziani che poveri.I due padiglioni a nord del complesso, duramente colpito durante la Seconda Guerra Mondiale, sono stati riconvertiti su progetto dell’arch. Andrea Bruno, uno per accogliere parte della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino e l’altro il Centro di Calcolo. La visita comprenderà un affaccio sulla suggestiva chiesa dell’ex ospizio.
MBC, ex Regia Scuola di Veterinaria - UniTO
Il palazzo che dal 2006 ospita il Corso di laurea in Biotecnologiee il Centro di Biotecnologie Molecolaridell'Università degli Studi di Torinosi trova dove era situata l’ex sede della Scuola di Veterinaria, che si stabilì in via Nizza nel 1859 e vi rimase fino al 1999. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale causarono la parziale distruzione del complesso, ma la trasformazione che ha portato l’edificio ad assumere l’aspetto attuale fu avviata solo nel 1996. L’intervento realizzato a partire dal 2000 dall’arch. Luciano Pia,che ha vinto nel 2006 il "Premio Architetture Rivelate",è consistito in una nuova struttura di cemento e vetro, che comprende anche spazi verdi, di circa 15.000 mq organizzata intorno ai quattro cortili dei fabbricati rurali ottocenteschi sui quali si ergeva la Scuola di Veterinaria. La Scuola per le Biotecnologie accoglie circa 800 studenti e 200 tra docenti e personale di supporto e si articola su quattro funzioni distinte - didattica, ricerca, amministrazione e servizi - collocate in aree omogenee che interagiscono mediante collegamenti e spazi di relazione.
BUSSOLENO (TO)
Antica cava di pietra
Apertura sabato 26, dalle ore 10 alle 16.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
La cava madre di marmo di Foresto, nel Comune di Bussoleno, è stata coltivata sin dall'epoca imperiale romana e ha fornito materiale per diversi monumenti ed edifici costruiti in Valle di Susa e a Torino. Il suo marmo dolomitico micaceo di colore chiaro fu scelto dagli architetti di Casa Savoia per palazzi e chiese e i secoli XVII e XVIII furono quelli di maggiore sfruttamento. I marmi di Foresto si trovano nel Duomo di Torino, nel Palazzo Reale e vennero inoltre scelti da Filippo Juvarra per alcune sue opere. Da fine Settecento venne abbandonata e convertita in cava di calce. La visita proposta dal FAI permetterà di vedere il sito da cui si estraevano questi importanti materiali e avere informazioni sulla loro lavorazione, sul cambiamento avvenuto nel corso dei secoli e sull’importanza rivestita ancora oggi sul territorio dalla lavorazione di pietre e marmi.
CHIANOCCO (TO)
Antica cava di marmo
Apertura sabato 26, dalle ore 10 alle 16.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
La cava di marmo di Chianocco è un importante sito di approvvigionamento di materiali lapidei utilizzati fin dall'epoca imperiale romana per la costruzione di monumenti in Valle di Susa. La sua coltivazione fornì marmo dolomitico micaceo molto apprezzato in epoca barocca per la costruzione della Torino Sabauda. La cava di Chianocco venne abbandonata a fine Settecento e poi riconvertita in cava da calce. Al giorno d' oggi la cava è stata ripulita per lasciare spazio alle abitazioni. La visita proposta nelle Giornate FAI farà rivivere l'antico mestiere dei cavatori, che ancora oggi costituisce un'eccellenza artigiana della Valle, oltre a mostrare le caratteristiche geologiche del versante montano.
SETTIMO VITTONE (TO)
Castello Montestrutto
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
Il Castello di Montestrutto da uno sperone roccioso domina parte della Valle D'Aosta e del Piemonte. Edificato nell' XI secolo e
sottoposto ai Vescovi di Ivrea, nel XIV secolo passò sotto il dominio dei Savoia e seguì le vicende della potente castellata di Settimo Vittone. Nel XVI secolo fu poi distrutto durante le guerre tra Francesi e Spagnoli e nel 1929 venne ricostruito sul sito dell’antica fortificazione dall'architetto/restauratore Vittorio Mesturino come raffinato edificio in stile neogotico. Il nuovo castello è in pietra e ricco di dettagli medioevali e l’arredo presenta pregevoli esempi di mobilia e boiserie neogotiche. Nel 1930 fu acquisito dalla famiglia del musicista compositore Rosario Scalero che ne fece un cenacolo di cultura musicale a livello internazionale.
VILLARBASSE (TO)
Ville e palazzi nobiliari a Villarbasse tra ‘700 e ‘800
Apertura sabato 26, dalle ore 14 alle 18.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.30
Adagiato sulle colline della Val Sangone, Villarbasse racchiude un centro storico ricco di edifici nobiliari, che verranno raccontati nell’interessante percorso proposto in occasione delle Giornate FAI. L’itinerario comincerà con la visita al parco e alle eleganti sale di Palazzo D’Angennes per proseguire poi a Palazzo Gonella, caratterizzato da un’architettura classicista. La passeggiata culminerà a Palazzo Cucca-Mistrot, fra saloni dai soffitti a cassettoni decorati in cui è conservata un’importante collezione privata che vanta un centinaio di dipinti dal Quattrocento al Seicento raffiguranti Maria Maddalena. L’ingresso al Torrazzo del XIII secolo, di cui si potranno ammirare le sale medievali interne, sarà invece riservato agli iscritti FAI.
ALESSANDRIA
Casa del Mutilato
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
La Casa del Mutilato della Provincia di Alessandria è stata progettata dall'arch. Venanzio Guerci e commissionata dall'allora presidente dell'associazione Vittorio Nicola. Inaugurata nel 1940 e oggi di proprietà di Confindustria Alessandria, riflette pienamente la solennità, la grandiosità e la commistione tra funzionalità e magnificenza tipici dell'edilizia pubblica di quel periodo. Il bene riapre al grande pubblico e in esclusiva per le Giornate FAI dopo alcuni anni di chiusura, e al suo interno, oltre a interessanti sale decorate, quadri e statue, si potrà osservare una mostra dedicata al rientro dei militari impiegati nella Prima Guerra Mondiale e al commovente abbraccio delle loro famiglie, con oltre 300 immagini tra fotografie, disegni e acquarelli realizzate dal Geniere alessandrino Pasquale Vella, scomparso nel 1998.
CASALE MONFERRATO (AL)
Palazzo Gaspardone-Ottavi
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Il Palazzo, di epoca rinascimentale, fu fatto costruire dalla nobile famiglia Gaspardone, che annovera esponenti di spicco, con tesorieri e consiglieri del marchesato del Monferrato. Ceduto ai Gonzaga nei primi decenni del Cinquecento, è diventato poi sede del Maestrato, il massimo organo di giustizia della dinastia mantovana in Monferrato. Non è noto l'architetto, per alcuni il celebre Bramantino, per altri Matteo Sanmicheli. Fu ammodernato dopo il passaggio ai Gonzaga e interamente restaurato nell'Ottocento dalla famiglia di Ottavio Ottavi, importante enologo e pioniere dell'agricoltura. Di proprietà privata e non visitabile, in occasione delle Giornate FAI sarà aperto per la prima volta il piano nobile dove si potranno ammirare la splendida galleria degli stucchi e la sala che ha ospitato nei soggiorni in Monferrato il futuro S. Luigi Gonzaga.
MONTECASTELLO (AL)
Castello di Montecastello
Apertura domenica 27 marzo, dalle ore 8 alle 18
Il paese di Montecastello sorge sulla sommità di una collina dominando la pianura all'altezza della confluenza tra Tanaro e Bormida. Di origini molto antiche - si pensa che il primo insediamento fosse risalente al Paleolitico Superiore - in epoca romana risultava avere notevole importanza per la sua posizione strategica. Il feudo fu concesso agli Stampa nel 1455 da Francesco Sforza; nella seconda metà dell'Ottocento venne venduto alla famiglia Garrone, poi passò ai Bolgeo fino all'acquisto nel 1993 da parte della famiglia Ghidini, che ne è ancora oggi proprietaria. In occasione delle Giornate FAI sarà visitabile il Castello, che si staglia al di sopra della città di Alessandria e viene aperto al pubblico in rare occasioni. Si potranno ammirare dall’esterno la costruzione (restaurata di recente in alcune sue parti), l’alta torre, il cortile interno e l’ampio parco.
NOVI LIGURE (AL)
Palazzo Negrone Pavese
Apertura sabato 26, dalle ore 14.30 alle 18.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 10.30 alle 18.30
La fondazione del palazzo, risalente a fine Seicento, si deve al nobile genovese Antonio Negrone che ne fece la sua dimora di villeggiatura, dove venne ospitato anche il re spagnolo Filippo V nel suo breve soggiorno in città durante il viaggio che nel novembre del 1702 lo condusse da Milano a Genova. Rimasto in proprietà dei Negrone sino ai primi anni dell'Ottocento, venne poi acquistato dai Pavese, una famiglia di industriali serici che contò tra i suoi membri anche un senatore del Regno, Nicola Pavese, sindaco della città nel 1885. Il bene non è mai stato aperto al pubblico. In occasione delle Giornate FAI sarà possibile visitare, al piano terreno, l'atrio e il cortile e il piano nobile con la grande sala voltata e affrescata, i salotti che si affacciano sulla corte interna e il vano un tempo adibito a cappella privata, la cui volta è riccamente decorata.
OVADA (AL)
Villa Gabrieli e il Parco: la magia del liberty
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17
La villa e il suo parco furono ideati e realizzati tra 1910 e 1913 dall'arch. Michele Oddini, su commissione dell'industriale genovese Attilio Odero. Nel 1930 il complesso venne venduto alla famiglia Scarsi e a seguire alla ditta CIELI. Nel 1962 fu acquisito da ENEL diventando poi patrimonio del Comune di Ovada e infine proprietà di ASL-AL, di cui ancora oggi sono ospitati gli uffici. Il sito rappresenta un'affascinante sintesi dello stile liberty, sobrio ed elegante. Nel parco - che nel 2018 ha ottenuto oltre 13.500 voti nel nono censimento “I Luoghi del Cuore” del FAI e che rispecchia il modo inglese di concepire gli spazi per creare angoli lussureggianti di alberi e siepi particolari - sono stati di recente censiti dal Dr. Agr. Alberto Mallarino 171 soggetti arborei, sia esotici che autoctoni. L'interno della villa accoglie ambienti rifiniti e riccamente decorati.
VIGUZZOLO (AL)
Il Borgo Insigne
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17
Il borgo di Viguzzolo, situato all'imbocco delle Valli Curone e Grue, viene già citato nell'anno 896, quando l'imperatore Lamberto (880 circa – Spinetta Marengo, 15 ottobre 898) investiva certo Everardo di due corticelle, piccoli centri raccolti intorno ad una chiesa, quelle di Viguzzolo e Dernice. La visita inizia dalla Pieve Romanica, risalente all'XI secolo, situata all'esterno del paese, e attraverso una passeggiata che segue il percorso delle antiche mura, di cui potremo ammirare una porzione corrispondente ad uno dei bastioni, ci porterà a visitare la Chiesa Parrocchiale, dedicata alla Beata Vergine Assunta e San Bartolomeo e consacrata nel 1603 dal Vescovo Gambara, l'Oratorio della Madonna, eretto tra il XV e il XVI secolo, e l'oratorio di Sant'Antonio, eretto "fuori le mura" nel 1155.
ASTI
Teatri astigiani presenti e scomparsi
Vari giorni e orari di apertura
In occasione delle Giornate FAI ad Asti verranno proposte interessanti aperture a tema “teatro”. Tra queste:
Teatro Alfieri: Il Teatro Alfieri inaugurò nel 1860 con la rappresentazione del Mosè di Rossini. Il progetto fu realizzato dall'ingegner Domenico Svanascini: una costruzione a ferro di cavallo per una capienza di oltre 2.000 spettatori, con 103 palchi su quattro ordini, più un loggione e una dotazione di ben 15 scenari. Dal 1940 è di proprietà della città e sede di importanti manifestazioni e rappresentazioni teatrali, musicali e liriche. Oggi è strutturato su tre parti principali - platea, barcaccia e palchi - per un totale di 750 posti. Durante le Giornate di Primavera gli iscritti FAI potranno anche scoprire cosa si cela nel dietro le quinte.
Palco 19: Il Politeama Nazionale aprì nel 1908 e venne inaugurato da uno spettacolo del famoso trasformista Leopoldo Fregoli, che in quegli anni risiedeva ad Asti. Con i suoi 450 posti a sedere ebbe un momento di particolare fortuna dal 1908 al 1912, quando l'Alfieri chiuse per restauri, e di nuovo per lo stesso motivo dal 1979 al 2002. I restauri degli anni Ottanta realizzarono due sale cinematografiche, una in platea e una ricavata al di sotto del palco, ma a gennaio 2009 dopo un secolo il teatro chiuse i battenti. Oggi è il Palco 19, ristrutturato e riadattato per diventare un luogo di intrattenimento, attualmente adibito a spettacoli di musica dal vivo.
Casa del Teatro 3:Casa del Teatro 3 è l'ultimo nato dei teatri astigiani, sede dell'Associazione Arcoscenico, diretta dagli attori Ileana Spalla e Sergio Danzi che vi organizzano diverse attività: scuola di recitazione, spettacoli, conferenze. In passato questo spazio ha avuto diversi utilizzi: originariamente locale attinente alla vicina Chiesa di San Giuseppe, poi deposito militare, quindi pertinenza della caserma dei Vigili del Fuoco, infine palestra della vicina scuola media Angelo Gatti. Il salone è stato appena rinnovato grazie all'opera dello scenografo astigiano Ottavio Coffano. Lo spazio scenico è ecologista e utilizza solo materiale di recupero: cassette da frutta, manichini di boutique chiuse e pezzi di scenografie di vecchi spettacoli.
Spazio Kor:Spazio Kor è, dal 2017, la nuova identità del Piccolo Teatro Giraudi, ospitato nella chiesa sconsacrata di San Giuseppe, restaurata e convertita a teatro con lavori terminati nel 2011 dal Comune di Asti, che ne è proprietario. La chiesa è barocca a pianta rettangolare, rettilinea anche nella parte absidale, ornata di stucchi e decorazioni ad affresco, alcune attribuibili all'Aliberti. L'attuale ingresso biglietteria e foyer si trova nell'antica sagrestia, mentre la parte retrostante ospita dal 2015 “La Macchina delle Illusioni”, un piccolo museo della scenotecnica, dedicato a Eugenio Guglielminetti, in cui sono esposti modelli in scala interattivi che invitano il visitatore a interagire con tecniche e tecnologie utilizzate nel teatro.
VALDILANA (BI) – FRAZ. MOSSO
Casa Regis e Cappella
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12 e dalle 14 alle 17
La Casa, con il suo giardino storico, si trova nel comune di Valdilana in frazione Mosso-Marchetto e il suo nome si lega fin dal Settecento all’influente famiglia Regis. Inutilizzata da quasi mezzo secolo, è stata “riscoperta” da Mikelle Standbridge, un’affermata fotografa californiana che vive da oltre 20 anni tra le colline biellesi e che nella dimora ha deciso di dare vita a un centro per la cultura e l’arte contemporanea, con residenze per creativi, scrittori e artisti, fondato nel 2018. Grazie a impegnativi lavori di recupero, l’edifico è tornato in parte all’antico splendore, con i suoi soffitti affrescati e i pavimenti originali in cotto. In occasione delle Giornate FAI si potranno visitare sia la casa che la Cappella, ambiente inizialmente impiegato come fienile e diventato intorno agli anni Trenta del Novecento luogo di culto a uso privato con caratteri tipologici e finiture neogotici. In quei giorni sarà a Casa Regis l’artista inglese Alice Sheppard Fidler, conosciuta per le sue installazioni concettuali.
CUNEO
Palazzo della Banca d’Italia
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.
Il palazzo della Banca d'Italia fu progettato dall'ingegner Ettore Piecentini, per conto dell'Ufficio Tecnico di Roma della Banca d'Italia. La costruzione, iniziata nel febbraio 1926, venne completata due anni più tardi. Il prospetto su corso Nizza dichiara la sua funzione rappresentativa e appare carico di riferimenti classici che ne sottolineano il decoro, come le cornici e i fregi intorno alle aperture, o i timpani curvi sulle finestre al primo piano, di derivazione cinquecentesca. L’apertura in occasione delle Giornate FAI prevede la visita agli interni a piano terreno, che ospitano oggi la sede dell’Accademia di Belle Arti e solitamente non sono accessibili al pubblico. In particolare sarà visitabile il grande atrio centrale, recentemente restaurato mantenendo inalterati gli originali sportelli del pubblico, riccamente decorato di marmi policromi, e altri ambienti adiacenti.
BUSCA (CN)
Eremo
Apertura sabato 26, dalle ore 14.30 alle 18.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 18.30. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Complesso architettonico noto fin dall'antichità con il nome di "Belmonte", l'Eremo sorge su un'altura a 900 metri di altezza. Ebbe origine nel Duecento con la costruzione della cappella della Madonna e del monastero della certosa femminile di Santa Maria di Belmonte. Nei primi anni del Seicento l'edificio fu ceduto ai Camaldolesi di San Romualdo e diventò centro devozionale; nell'Ottocento fu acquistato da nobili locali, adibito a villa signorile e arricchito da dipinti a soggetto mitologico di Francesco Gonin. Per motivi ereditari la proprietà passò alla famiglia dei Grimaldi che negli anni Cinquanta la donò alla Parrocchia di Carmagnola. Durante la Seconda Guerra Mondiale la chiesa abbaziale fu gravemente danneggiata dai bombardamenti. Il bene, inserito in un contesto paesaggistico di grande pregio, verrà eccezionalmente aperto in occasione delle Giornate FAI e sarà possibile ammirarne gli interni affrescati.
NOVARA
GALLIATE (NO)
Chiesa di Sant’Orsola
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18
La Chiesa delle Sante Orsola e Teresa, annessa al Monastero delle Orsoline, fu edificata verso il 1637 a ridosso dell'omonimo collegio, aperto pochi anni prima. L'edificio sacro a navata unica ma diviso in “chiesa esterna” e “chiesa interna”, venne poi ristrutturato nel 1741 e non è normalmente visitabile. Addossato alla parete di fondo della chiesa esterna, è collocato uno splendido altare di legno dorato, fatto realizzare nel 1681 da un'orsolina galliatese, suor Costanza Vittoria Bigarola.
SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO)
Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia e mostra “Il lago e il suo ecosistema”
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17
San Maurizio d'Opaglio si trova sulla sponda occidentale del lago d'Orta ed è al centro di un distretto industriale della rubinetteria e del valvolame che comprende circa un centinaio di aziende. Il Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia nasce nel 2005 ed è unico al mondo; visitarlo permette di capire la storia peculiare del lago e più in generale la storia dell’utilizzo dell’acqua, dell’igiene e delle innovazioni tecnologiche di cui rubinetti e valvole costituiscono i componenti fondamentali, fino ad arrivare ad argomenti di stringente attualità quali la potabilizzazione dell’acqua e il risparmio idrico ed energetico. In una sala dedicata, verrà inoltre allestita la mostra “Il lago d’Orta e il suo ecosistema”, dove si narra della cosiddetta morte di questa grande riserva d’acqua dolce, della sua rinascita e dei progetti di bonifica dei fondali in fase di realizzazione anche grazie al finanziamento FAI assegnato a seguito del censimento “I Luoghi del Cuore” 2018.
VERBANO-CUSIO-OSSOLA
STRESA (VB)
Grand Hotel des Iles Borromèes
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 18. Ingresso riservato agli iscritti FAI
L'Hotel sorge sulla sponda occidentale del Lago Maggiore. Nel 1861, i fratelli Omarini, albergatori stresiani, incaricarono della sua realizzazione l'arch. Antonio Polli e la struttura, inaugurata nel 1863, ospitò i viaggiatori delGrandTourprovenientida tuttaEuropa, diventando, negli anniVentidel Novecento, tappaambita dell'Orient Express e del Peninsular Express. Tra gli ospiti illustri, famiglie reali europee e molti personaggi della cultura, dello spettacolo e della finanza, quali i premi Nobel George Bernard Shaw ed Ernest Hemingway, Steinbeck, Clark Gable, Rockefeller. L’hotel, sopraelevato di tre piani più la caratteristica copertura a mansarda in piena Belle époque, ospita 158 camere e suite, un grande centro congressi, gallerie d’arte nei corridoi ai piani, giardini con sculture e rare specie vegetali; l’apertura esclusiva durante le Giornate FAI permetterà di ammirare alcuni suoi ambienti riccamente decorati e arredati secondo lo stile eclettico internazionale.
VERCELLI
Antica Biblioteca Capitolare
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
La Biblioteca Capitolare di Vercelli appartiene al Capitolo Metropolitano della Cattedrale di Sant’Eusebio e affonda le sue radici nel Medioevo. La sua attuale collocazione è nel Palazzo Arcivescovile, all'interno di locali affidati dall'Arcidiocesi alla Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare. In occasione delle Giornate FAI si potrà accedere ai locali dell'Antica Biblioteca: un'imponente sala, lungo le cui pareti sono organizzate preziose scansie lignee, due sale minori e un “passaggio segreto” che ha conservato in passato manufatti preziosi e documenti. Durante la visita si racconterà la storia e la genesi dei preziosi volumi, dei beni mobili, dei pezzi di oreficeria che nel corso dei secoli hanno arricchito il patrimonio del Capitolo della Cattedrale. La Biblioteca ha una collezione unica formatasi grazie a donazioni e lasciti che l’hanno arricchita di produzioni dello scriptorium vercellese ma anche di codici provenienti da altre zone d’Italia e d’Europa.
Arca: Sculture di Francesco Messina e Cappella Pettenati
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 18
All'interno della duecentesca ex Chiesa di San Marco, ora sconsacrata, è stato realizzato nel 2007 lo spazio espositivo denominato "Arca", un contenitore in vetro e acciaio rettangolare di 400 metri quadrati di superficie ad occupare la navata centrale, che ha ospitato negli ultimi dodici anni mostre di grande rilievo. Aggiunta nel XV secolo, la quarta navata risulta oggi separata dal corpo della chiesa da tamponature sagomate a nicchia. Un tempo ospitava una serie di cappelle gentilizie riccamente decorate, tra le quali la cosiddetta "Cappella Pettenati", dal nome della famiglia a cui apparteneva, acquistata dal Comune di Vercelli nel 2009 con l'obiettivo di salvaguardarne e recuperarne le decorazioni. In occasione delle Giornate FAI la cappella si aprirà al grande pubblico e mostrerà, in un ambiente riccamente decorato, affreschi mirabili rivelatisi durante i lavori di risistemazione della copertura.
QUARONA (VC)
Maison Claire
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17
L’azienda tessile Maison Claire è stata fondata da Giulia Scalvini e Clara Bertoli, madre e figlia, spinte dal forte legame per le tradizioni del loro territorio. Una filosofia di stile che trae le sue origini nella ricercata eleganza della “scherpa”, la dote che le spose portavano nella loro nuova vita: lenzuola, asciugamani, camice, tele tessute in casa arricchite da ricami e dal puncetto, il famoso pizzo valsesiano, eseguito con l'ago. Rari esemplari che, insieme a colorati costumi dell'alta valle, costituiscono la preziosa collezione di Giulia Scalvini, messi in mostra per il FAI negli spazi dell'atelier, dove si potranno apprezzare le splendide creazioni di tante mani di donna e scoprire le varie fasi di lavorazione sia della sartoria che della decorazione.