Scuole chiuse in Piemonte, dall'8 marzo Dad per superiori e 2 classi delle medie. Rischio stop anche per elementari e asili

Torino, 04/03/2021.

Scuole chiuse in tutto il Piemonte a partire da lunedì 8 marzo 2021: il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, in seguito all'analisi della situazione epidemiologica e dopo aver incontrato con l’assessora all’Istruzione Elena Chiorino, gli epidemiologi dell’Unità di Crisi e i rappresentanti degli enti locali e del mondo scolastico, ha deciso che per 15 giorni - e dunque fino a lunedì 22 marzo 2021 - in tutti i comuni della regione si torna alla didattica a distanza al 100%: la misura restrittiva viene applicata alle seconde e terze medie e alle scuole superiori di tutto il Piemonte. Per asili, elementari e prime medie - salvo ulteriori restrizioni - si prosegue invece con la didattica in presenza.

Ma non è tutto, perché venerdì 5 marzo è previsto l'annuncio di misure ancora più restrittive: in base al Dpcm del 2 marzo 2021, infatti, la didattica a distanza sarà estesa anche agli ordini e ai gradi scolastici inferiori nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta (250 casi ogni 100.000 abitanti) oppure in caso di presenza certificata di casi da variante con azioni restrittive già attuate o incremento improvviso di contagi nell’ultima settimana.

«Il nuovo Dpcm indica le situazioni in cui anche in zona gialla o arancione, come nel caso del Piemonte, è necessario intervenire sulle scuole per contenere il rischio di rapida diffusione del contagio», spiegano Cirio e Chiorino: «oltre alla soglia di 250 casi ogni 100.000 abitanti definita dal Governo, gli epidemiologi della nostra Unità di Crisi ci segnalano un’allerta dove la media dell’ultima settimana è almeno doppia rispetto alle tre settimane precedenti. Il contagio in questa terza fase pandemica ha colpito maggiormente la parte occidentale del Piemonte, mentre dati migliori si registrano nella parte orientale».

Ad essere osservate speciali sono le aree del Torinese, del Cuneese, del Vercellese e del Verbano-Cusio-Ossola. Si aggiunge poi il tema della variante inglese, presente in modo diffuso in tutto il Piemonte nella metà dei casi, che ha una elevatissima velocità di diffusione e che colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione. «Ecco perché è necessario intervenire in modo rapido», proseguono Cirio e Chiorino: «pur nella necessità di tutelare la salute, cercheremo di salvaguardare il più possibile la didattica in presenza nella fascia da 0 a 6 anni, per gli studenti disabili e per i laboratori. Sappiamo quanto sia difficile per le famiglie lo sforzo che devono affrontare tutti i genitori. Abbiamo ricevuto garanzie dal Governo sull’attivazione immediata dei congedi parentali e dei bonus babysitter».

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