Alberto Marchetti e lo smartworking in gelateria: la formazione arriva online

Torino, 17/03/2020.

In un momento in cui tante attività commerciali e di ristorazione in tutta Italia sono ferme, il gelato ha trovato una via per resistere. L'idea è di Alberto Marchetti, le cui gelaterie sono naturalmente chiuse, ma che continuano a lavorare grazie allo smartworking.

Il re dei gelati di Torino ha infatti lanciato ai suoi collaboratori l’idea di due ore di collegamento ogni giorno, dedicata alla formazione. Anzitutto un modo per fare squadra, anche ai tempi del Coronavirus. E poi l’occasione, preziosa, per dedicarsi alla conoscenza delle materie prime e di tutti i produttori grazie ai quali le gelaterie di Alberto Marchetti riescono a offrire un gelato amato e apprezzato.

Da anni Alberto Marchetti studia e ricerca per portare le piccole storie e i prodotti eccezionali del territorio all’interno delle proprie gelaterie, per fare in modo che la gente conosca, apprezzi, assaggi tutto ciò che di buono la natura ci regala e rischia di scomparire.

«Voglio approfittare di questa pausa per aiutare i miei ragazzi a capire ancora meglio e in maniera più approfondita cosa c’è dietro (e dentro!) il mio gelato. Qualche volta la frenesia della quotidianità non ci permette di approfondire argomenti che per me sono la vera base di un buon gelato e questa è l’occasione giusta per farli innamorare del mestiere più bello del mondo!».

Il collegamento avverrà tutti i giorni alle 10.30 da casa di ciascuno per due ore di “lezione”. «Parlerò della mia idea di gelato: semplice, fresco e buono - annuncia Marchetti - Ma non sarò solo perché collegati con me ci saranno, giorno dopo giorno, tutti i produttori con i quali collaborano. E sarà dalla loro voce che ascolteremo tutto quello che c’è da sapere sullo zucchero, sulla nocciola, sul latte… Contadini, imprenditori e anche chef…il sabato e la domenica saremo infatti collegati con degli chef che ci insegneranno qualche trucco in cucina!».

Alla formazione non mancheranno anche i momenti di didattica più leggera ed esperienziale, con protagonisti della scena torinese non necessariamente legati al cibo, ma che porteranno bellezza, allegria e creatività perché non vengano a mancare nemmeno nelle situazioni fuori dall’ordinario come quella ttuale. «Ci sono momenti che paiono lunghi - scommette Marchetti - invece sono dei trampolini utili per lanciarsi nel futuro che sarà».

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