Gallerie d'Italia a Torino: la presentazione del nuovo museo, tra fotografia e cinema

Torino, 14/01/2020.

Torino avrà un nuovo museo e si affaccerà su piazza San Carlo. Un luogo aulico, il cosiddetto «salotto della città», che finora è sempre stato piuttosto carente dal punto di vista dell’offerta culturale, nel giro di un paio d’anni accoglierà l’apertura della quarta sede di Gallerie d’Italia, imponente progetto di Intesa Sanpaolo che ha già aperto tre musei a Vicenza, Napoli e Milano. L’elevato investimento coinvolgerà la sede storica del gruppo bancario di Palazzo Turinetti (piazza San Carlo 156-160), dove il cortile interno sarà completamente sostituito da un ampio scalone, che darà l’accesso ai tre piani interrati. Saranno questi, infatti, la sede del nuovo museo.

L’annuncio è stato dato dai vertici del gruppo, che hanno annunciato l’imminente partenza dei lavori e le linee guida della nuova sede. Il nuovo polo museale, infatti, sarà dedicato alla fotografia, soprattutto grazie allo sterminato archivio dell'agenzia Publifoto, fondata nel 1937 e anni fa acquisita da Intesa Sanpaolo, che conta circa 7 milioni di immagini. «Il nuovo polo museale – ha spiegato Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo – avrà al suo centro l'immagine, che sarà sempre più il fulcro della comunicazione nel prossimo futuro. Non ha bisogno di essere tradotta, ma sarà il centro anche di ciò che vuole essere illustrato. Nei prossimi anni vogliamo diventare la prima Impact bank al mondo, con nuove iniziative nei settori della cultura e del sociale».

Non ci saranno solo foto, però, perché il primo piano nobile dell’edificio, che conserva al proprio interno opere di indubbio valore artistico e che, talvolta, viene aperto alle visite, sarà dedicato ai pittori dell’Italia settentrionale attivi fra il Seicento e il Settecento, con particolare attenzione al Piemonte, grazie alla collezione di Intesa Sanpaolo.

«La distribuzione delle opere tra le varie sedi – ha chiarito Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo – è stata progettata per valorizzare ogni luogo e la storia dei territori di riferimento». Sia lui, sia Michele Coppola, ex assessore regionale alla cultura ed executive director Arte, Cultura e Beni storici del gruppo bancario, hanno subito chiarito eventuali dubbi sulla coesistenza di questo nuovo museo con Camera, il centro italiano per la fotografia (di cui Intesa Sanpaolo è anche socio fondatore), che si trova a poche centinaia di metri di distanza, in via delle Rosine. «Camera sarà amplificata – ha spiegato Coppola, a margine della presentazione – e lo stesso direttore, Walter Guadagnini, ha detto che questa operazione è firma per candidare Torino a capitale della fotografia». Nessun doppione, quindi, e nessun sacrificio per Camera.

Come ha spiegato l'architetto Michele De Lucchi, che ha curato il progetto del nuovo museo, intanto, le Gallerie d’Italia di Torino si svilupperanno «sotto la crosta terrestre». I tre piani all’ipogeo di Palazzo Turinetti, un tempo adibiti ad assemblee e congressi, poi caduti in disuso dopo la costruzione del Grattacielo Intesa Sanpaolo di corso Inghilterra, saranno completamente riallestiti. In totale, il nuovo spazio conterà su una estensione di quasi 7000 mq, con un ampio scalone che condurrà a reception e bookshop. Il cortile, poi, si aprirà al pubblico, diventando così un luogo in cui passeggiare, sorseggiare un caffè o sostare durante una passeggiata in centro. «Abbiamo creato una nuova facciata – ha detto De Lucchi – e ci siamo domandati come trasformare questi spazi storici in un museo contemporaneo. Sotto terra è peretto perché i musei non amano troppo la luce del giorno, che disturba anche la conservazione. Questa sarà una trasformazione fondamentale per capire dove siamo oggi».

Di Paolo Morelli

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