Operato al cervello mentre suona: alle Molinette di Torino l'innovativo intervento

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Torino, 27/12/2019.

È una di quelle notizie a tratti incredibile, a tratti miracolosa, arriva da Torino e racconta una storia di ricerca e creatività. Il reparto di Neurochirurgia universitaria dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Diego Garbossa, ha infatti reso noto di aver effettuato, nei giorni scorsi, un importante intervento chirurgico con tecnica asleep - awake su un giovane musicista di professione, monitorandone la creatività mediante il suono di strumenti musicali in sala operatoria. Insomma il paziente durante l'intervento al cervello era sveglio e suonava.

Come spiega la nota stampa dell'ospedale: «il giovane paziente di 35 anni musicista di professione, polistrumentista e compositore di una nota band torinese La stanza di Greta, già vincitrice nel 2017 della Targa Tenco per la migliore opera prima, era portatore di estesa neoformazione a livello del lobo temporale e insulare destro. L'intervento richiedeva di preservare, con la massima probabilità possibile, le sue abilità creative e di improvvisazione musicale, cardine fondante della sua vita privata e lavorativa.

L'équipe di Neurochirurgia dedicata all’awake surgery ha quindi pianificato, in accordo con il paziente, l’intervento che è stato eseguito, in collaborazione con gli anestesisti dell'Anestesia e Rianimazione 2 ospedaliera (diretta dal dottor Roberto Balagna) e degli psicologi della Psicologia Clinica e oncologica universitaria (diretta dal professor Giuliano Geminiani). Dopo la prima fase in narcosi, durante la quale è stato eseguito l’accesso chirurgico, il paziente è stato risvegliato in sala e si è proceduto con il brain mapping al fine di identificare un’area corticale “safe” da cui iniziare ad aggredire la lesione. Durante il brain mapping il paziente ha alternato alla testistica “classica” somministrata dalla neuropsicologa, momenti di improvvisazione ed esecuzione di brani musicali con ausilio di chitarra acustica e tamburello a mano. Tale monitoraggio è proseguito anche durante l’exeresi tumorale secondo i criteri della “maximal safe resection”. Durante tutta la procedura ed al termine il paziente non ha riportato alcun deficit, il controllo TC post operatorio ha dimostrato il buon esito della stessa».

Non si tratta di un primo intervento del genere: l'équipe formata da Diego Garbossa, Antonio Melcarne, Matteo Monticelli, Filippo Veneziani Santonio, Pietro Zeppa ha utilizzato questa metodica, quella della chirurgia a paziente sveglio (awake surgery) già in altre circostanze sfruttando la possibilità di testare le cosiddette “funzioni superiori” dell’essere umano in sala operatoria, durante la rimozione di selezionate lesioni espansive cerebrali. Questa tecnica permette di monitorare, tramite opportuna testistica, funzioni come linguaggio, insight, abilità visuo spaziali, ecc. Questa volta però a tali obiettivi se ne è aggiunto un altro, quello di preservare le abilità creative e di improvvisazione musicale, cardine fondante della vita del paziente.

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