La nuova vita del Circolo Risorgimento di Torino con Casseta Popular

La nuova vita del Circolo Risorgimento di Torino con Casseta Popular

Attualità Torino Lunedì 16 dicembre 2019

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Torino - Grazie al matrimonio con Casseta Popular torna a nuova vita il Circolo Risorgimento, uno dei locali storici di Torino, e dà il via a una forma di socialità che porta insieme fasce d’età e realtà molto diverse tra loro, mondi che raramente si incrociano ma che quando lo fanno trovano tanti punti d’incontro. La collaborazione tra i due circoli Arci ripromette di fare così da trait d’union in un’atmosfera di calore ed energia in una zona di Torino che ne ha molto bisogno, ovvero il quartiere di Barriera di Milano. Qui si può pranzare o cenare, ascoltare musica, leggere libri della biblioteca interna, assistere ad eventi culturali, semplicemente fare quattro chiacchiere in un ambiente familiare e informale.

Fondato da un gruppo di operai e partigiani nel 1945, in quasi 75 anni di attività non ha mai chiuso, tuttavia è invecchiato insieme all’avanzare dell’età dei suoi membri e rischiava di spegnersi. Questo finché il direttivo del Circolo ha deciso di cercare un nuovo sostegno trovandolo nella nota e amata realtà Arci torinese di Casseta Popular, che esiste dal 1989 e che fino al 2017 ha avuto base in un’altra zona simbolo della periferia torinese, Borgata Lesna (oltre ad aver organizzato dodici estati al Parco Le Serre di Grugliasco e una all’Orto che cura di Collegno), e che negli ultimi due anni era rimasta senza casa: ora l’ha ritrovata negli ampi spazi del Circolo Risorgimento in via Giovanni Poggio 16, dove si occuperà delle attività culturali e dell’accoglienza. Ci racconta questa avventura Valentina Garbolino, presidente di Casseta Popular.

«Quando siamo arrivati il Circolo funzionava a regime minimo, con gli anziani che aprivano al mattino e al pomeriggio. Ma rimaneva il senso della socialità, il suo scopo come punto di aggregazione non si è mai perso. Era però una realtà che, per questioni anagrafiche dei membri, sarebbe stata destinata a morire. Così per il direttivo l’innesto di nuova linfa è diventato vitale: hanno avuto la lungimiranza di decidere che questa storia non avrebbe dovuto finire con loro, ma che dovesse andare avanti».

È stato un lungo corteggiamento, dovuto a ragioni personali: la prima volta che è stata contattata dal vicepresidente del direttivo, Carlo Foppa, Valentina stava per diventare mamma del suo secondo bambino e ha declinato l’offerta. «Con varie scuse ha continuato a chiamarmi finché a un certo punto mi ha convinto almeno a vedere il Circolo. Una volta qui ho capito che venire qui era il più grosso errore della mia vita», dice ridendo. In realtà, sin dal primo sguardo le era chiaro come il Circolo Risorgimento fosse una perfetta nuova sede di Casseta Popular. «Cercavo una soluzione alternativada anni, da prima che chiudessimo Casseta in Borgata Lesna, e ho visto decine di locali. In tutti c'era qualcosa che non andava. Quando sono entrata qui dentro, il posto mi ha veramente molto colpita. Non solo per la struttura, ma anche per l'energia che sprigiona. Qui c’è un'atmosfera meravigliosa. Sembra di tornare indietro nel tempo: c’è un’educazione, gentilezze dimenticate.. si sta bene. E l’innesto delle due realtà funziona. I soci che abbiamo sono persone “antiche” per certi valori e modi di stare al mondo, ed è una bellissima sinergia».

L’unione delle due realtà sta dando luogo ad una miscela sociale speciale. Il Circolo Risorgimento apre tutti i giorni alle 9 e prosegue fino a sera, compreso pranzo e cena. Di mattina ci sono soprattutto i soci storici che giocano a carte, a biliardo o semplicemente si fanno compagnia. Al pomeriggio si riempie della clientela di zona che trova qui un posto di aggregazione sociale fondamentale per il quartiere. Verso sera si aggiungono i clienti storici di Casseta: una combinazione che dà luogo a un’atmosfera ineguagliabile, racconta Valentina. «Mi rendo conto di come siano fondamentali posti come questo, perché sono una bella lotta alle solitudini: un posto dove trovare persone come te, invece di restare solo a casa tua. E poi condividere gli spazi con persone di 40-50 anni più giovani, con cani, bambini dà luogo ad una bella energia: si aprono canali comunicativi fatti di empatia ed emozione. Salta all’occhio che qui si sta bene, che è un’isola felice in un mondo di brutture sempre più spinte». 

La collaborazione ha preso il via il primo ottobre, ma per un mese i due circoli hanno iniziato in sordina, facendo piccoli esperimenti, come un pomeriggio di letture per i bimbi, una serata culturale sul Kurdistan organizzata  insieme ad Officine Corsare, una serata di tesseramento il 31 ottobre. Il primo appuntamento di rilievo è stato il 3 dicembre con Cristian Raimo e Maurizio Pagliassotti . Al momento stanno organizzando il calendario di eventi per il 2020, con l’intenzione di riproporre lo stesso mix di qualità e unicità che è sempre stato uno dei punti forti della programmazione di Casseta Popular.

«Anche per le limitazioni oggettive del locale, nella vecchia sede ci sono stati momenti irripetibili, come set acustici, eventi musicati, festival e appuntamenti culturali. «Da noi sono passati musicisti noti o che lo sono poi diventati, come Appino degli Zen Circus, i Perturbazione, Bugo, Paolo Benvegnù, Emidio Clementi. Poi abbiamo ospitato scrittori come Fabio Geda o Enrico Remmert, abbiamo fatto talk culturali, come la volta che è stato da noi Diego ‘Zoro’ Bianchi, rassegne cinematografiche o sportive come Il cuore dentro le scarpe, un piccolo festival dedicato al calcio con vari ospiti tra cui Gianni Mura e Eraldo Pecci… tutti progetti che ora ci piacerebbe riproporre», ricorda Valentina. Il Circolo Risorgimento offre due grandi sale separate, che permette di dividere il pubblico degli eventi dalla clientela che viene al Circolo per bere, mangiare, giocare o stare in compagnia. «Per me le attività culturali in generale, che siano concerti, presentazioni o animazioni per i bimbi, devono avvenire in una sala separata rispetto al bar. E non certo per una questione di biglietteria: il mio sogno è fare tutto gratuitamente. Per questo esiste la tessera Arci, che si paga una sola volta all’anno e garantisce di accedere poi a tutte le attività».

In tutto questo Valentina punta molto sulle attività per le famiglie: «L’attenzione per i bambini è una cosa su cui già avevamo iniziato a lavorare da tempo e continueremo – spiega – abbiamo gli spazi per gli eventi dedicati, abbiamo il fasciatoio e seggioloni. Tengo a fare del Circolo Risorgimento un posto accogliente per le famiglie per ovvi motivi personali, ma anche perché il futuro sono i bambini. Ed è importante per i genitori sapere di poter uscire portando i figli in tranquillità, in modo che non siano un pensiero e che in più si divertano». E proprio per i bambini sono i primi appuntamenti già calendarizzati, a cadenza mensile, da gennaio ad aprile: quattro laboratori di cucina per i piccoli e quattro appuntamenti di fiabe teatralizzate.

Intanto i soci stanno mettendo insieme la biblioteca interna e la ludoteca tramite donazioni volontarie. In primavera Valentina pensa già a mettere a punto nel giardino un’area gioco all’aperto e un orto urbano a disposizione dei soci. «Se responsabilizzi gli adulti e educhi i bambini alla cura, loro poi hanno profondo rispetto di quello che è “di tutti”. È importante mostrare che si può dedicare del tempo a fare cose che servono alla comunità. Siamo tutti concentrati nei nostri micro mondi, una forma di individualità molto spinta su cui però si può lavorare: quando la gente ha degli spazi comuni emerge la voglia di curarli».

L’offerta del Circolo Risorgimento fa della trasversalità la sua forza. «La città offre tanto dal punto di vista mangereccio, bevereccio, culturale o ludico, ma manca un posto che ti offra tutto insieme. Puoi uscire per mangiare e bere, o per andare a un concerto o a teatro. Ma non ci sono molti posti dove andare sapendo che incontrerai qualcuno che conosci, o magari qualcuno con cui fare amicizia, dove puoi andare in compagnia oppure da solo, vestito in pigiama oppure in tiro come preferisci, con la certezza che qui non ci sia giudizio». Il tutto nel rispetto sia della storia che rappresenta il Circolo Risorgimento: «Questo circolo esiste dal ’45, è sede di una sezione dell’Anpi, è affiliato Arci dagli anni ‘60. Tantissime attività torinesi, storiche ma comunque più recenti, negli anni sono morte o sono comunque in forte sofferenza. Che qui ci sia una realtà così longeva è curiosa e rincuorante. Questo è un posto raro, e l’impegno che il suo direttivo ci investe è un insegnamento».

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