Torino, 16/07/2019.
Da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre 2019: segnate le date, perché sono quelle relative alla nuova edizione di Artissima, la numero 26, che ancora una volta si volgerà a Torino, negli ampi e luminosi spazi dell’Oval, e che sarà diretta per il terzo anno da Ilaria Bonacossa, recentemente riconfermata dal Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei alla guida della manifestazione per altri due anni (sino al 2021).
Artissima, l’unica fiera italiana dedicata esclusivamente al contemporaneo si prepara ad accogliere i suoi 55.000 visitatori con un palinsesto che, mantenendone intatta l’identità di ricerca e d’avanguardia, proporrà idee e proposte inedite per rispondere agli stimoli delle istanze più interessanti del nostro tempo.
Riconosciuta a livello internazionale per l’attenzione
alle pratiche sperimentali e come trampolino di lancio per artisti
emergenti e gallerie di ricerca, Artissima è un
appuntamento unico che attrae ogni anno un pubblico di
collezionisti, professionisti del settore e appassionati.
La fiera si riconferma a ogni edizione come la preferita da
curatori, direttori di istituzioni, fondazioni d’arte e patron di
musei provenienti da tutto il mondo, coinvolti a vario
titolo nel suo programma.
Artissima nel 2019 propone la dialettica
desiderio/censura come tema trasversale attorno al
quale far convergere l’attenzione. L’obiettivo è stimolare una
riflessione aggiornata ed eterogenea sulle ambizioni e sulle utopie
contemporanee, sugli impulsi che plasmano i tempi e sulle
prospettive e le narrazioni che li attraversano, sul
complesso rapporto che esiste nella società contemporanea tra le
immagini e il loro controllo.
«Il desiderio nasce dal rapporto tra il corpo e la società, tra la realtà vissuta e la realtà immaginata e ambita – sono le parole di Ilaria Bonacossa sul tema dell’anno - Le opere d’arte sono storicamente portatrici di immagini in grado di emancipare ciò che convenzionalmente viene considerato un tabù, grazie al desiderio di sovvertire le regole, rendendo fluidi i confini tra normale ed eccezionale. Il limite tra contenuti permessi e contenuti proibiti è al centro di un dibattito quanto mai attuale che vede l’arte stessa oggetto di censura. Nel mondo digitale e sui principali social network il controllo preventivo, spesso algoritmico, rende di fatto sempre più difficile la diffusione e promozione del nostro patrimonio artistico-culturale. In un tale contesto, il desiderio rimane un momento di rottura, una “ligne de fuite”, come dicono Deleuze e Guattari in Mille Piani: un’energia dirompente che riesce a infiltrarsi nelle crepe del sistema per aprire delle visioni laterali inaspettate capaci di mostrare gli spazi aperti al di là dei limiti delle convenzioni. E l’arte contemporanea rimane uno spazio di incontro vero e fisico tra la persona e le sue aspirazioni».
La prima novità che caratterizza l’edizione 2019 di Artissima riguarda il comitato di selezione delle gallerie partecipanti in Main Section, New Entries, Dialogue e Art Spaces & Editions. Il team di galleristi internazionali composto da Isabella Bortolozzi e Gregor Podnar (Berlino), Paola Capata di Monitor (Roma/Lisbona) e Alessandro Pasotti di P420 (Bologna) si arricchisce infatti di due nuovi membri, Raffaella Cortese (Milano) e Claudia Altman Siegel (San Francisco). Riconfermata Lucrezia Calabrò Visconti come consulente per la sezione New Entries riservata alle gallerie emergenti. Rinnovati anche i comitati di selezione delle sezioni Back to the Future (composto da Lorenzo Giusti come coordinatore e da Cristiano Raimondi e Nicolas Trembley) e Present Future (con laria Gianni quale coordinatrice, affiancata da Juan Canela e Émilie Villez). Riconfermati João Mourão e Luís Silva per la sezione Disegni.
La vitalità di Artissima e la sua forza innovatrice si
riverberano ulteriormente su tutta la città, grazie alla
collaborazione attiva con numerose istituzioni pubbliche,
musei, fondazioni, gallerie, catalizzando i progetti culturali del
territorio. La fiera riafferma così la propria forza dinamica
contribuendo alla crescita del mercato italiano, stimolando e
sostenendo il collezionismo attento alla ricerca e una visione
critica e curatoriale in continua evoluzione. Artissima 2019, in
collaborazione con Fondazione Torino Musei,
presenta Hub Middle East, un nuovo
progetto che intende offrire una ricognizione sulle gallerie, le
istituzioni e gli artisti attivi in un’area geografica centrale per
gli sviluppi della società contemporanea.
Tra le novità di Artissima, figura anche una ricognizione
sugli artisti che hanno preso parte a Back to the Future dal
2010, sulla loro carriera e sugli andamenti del mercato
dell’arte: un’occasione per celebrare il decennale della nascita di
una sezione all’avanguardia della fiera dedicata alla riscoperta
dei pionieri della contemporaneità. Ancora, dopo il successo della
prima edizione, tornano anche quest’anno le
#ArtissimaStories, una serie di interviste a
personaggi rilevanti del mondo dell’arte contemporanea, pubblicate
a partire da settembre sul sito e i social media della fiera. Nasce
parallelamente un nuovo format, le #ArtissimaPills. Fresh
news from the art world, pillole video dedicate ai
curatori di Artissima. Entrambi i progetti, realizzati grazie al
sostegno di Compagnia di San Paolo, sono a cura di Edoardo
Bonaspetti e Stefano Cernuschi, con
Anna Bergamasco.
Abstract Sex. We don’t have
any clothes, only equipments è un innovativo progetto
espositivo di Artissima, incentrato sul tema del desiderio, in
linea con il fil rouge di questa edizione. Ospitato negli
spazi di Jana, storica boutique torinese, Abstract Sex. We
don’t have any clothes, only equipments si interroga sulla
rilevanza del desiderio nella ricerca artistica e culturale più
recente, attraverso video, sculture, opere su tela o carta e
oggetti selezionati dalle gallerie che partecipano ad Artissima
2019. Il progetto, nato da un’idea di Ilaria
Bonacossa, è a cura di Lucrezia Calabrò
Visconti e Guido Costa.
In continuità con l’indagine sul suono iniziata lo scorso anno, nel
2019 la fiera lancia Artissima Telephone,
un progetto espositivo pensato per gli spazi delle OGR –
Officine Grandi Riparazioni. Ideata da Ilaria
Bonacossa e curata da Vittoria Martini,
Artissima Telephone offrirà una ricognizione sul telefono
come mezzo espressivo artistico.
Artissima affida anche quest’anno la propria immagine grafica allo
studio torinese FIONDA, diretto da Roberto Maria
Clemente. In linea con il tema desiderio/censura, la nuova
proposta è caratterizzata da un diaframma visivo nero forato da sei
cerchi che lasciano intravedere un secondo livello fotografico.
Molti i rimandi possibili, dall’archetipo della
maschera presente in ogni cultura all’immaginario del
mondo BDSM.
Tutte le novità, le informazioni e gli aggiornamenti sono sul sito di Artissima.