Fausto Coppi. L'affollata solitudine del campione: a Torino la prima nazionale

Andrea Macchia

Torino, 22/07/2019.

Venerdì 26 luglio 2019, alle ore 21.30, al Teatro Carignano di Torino andrà in scena in prima nazionale il reading Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione un progetto di Gian Luca Favetto con Michele Maccagno, Gian Luca Favetto, Fabio Barovero e con l'allieva della Scuola del Teatro di Torino Letizia Russo, una produzione della Fondazione Circolo dei lettori e del Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale. Lo spettacolo, che sarà replicato al Carignano sabato 27 luglio alle ore 21.00, verrà presentato a Torino nell’ambito degli European Master Games.

Storia di un campione, 100 anni di Fausto Coppi è un progetto della Regione Piemonte, realizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori e dal Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, in collaborazione con DMO Piemonte Marketing e Piemonte Dal Vivo. Media Partner La Stampa e Il Secolo XIX.

I cent’anni dalla nascita di una delle più importanti figure del ciclismo del Novecento sono l’occasione per promuovere una celebrazione dello sport, del profondo legame che Coppi ebbe con il territorio piemontese, ma anche per rievocare un momento storico e sociale entrato a pieno diritto nell’immaginario collettivo del nostro paese.

Con Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione, progetto di Gian Luca Favetto, il Teatro Stabile di Torino e la Fondazione Circolo dei lettori portano in scena un recital di parole e musica che vuole ricordare uno dei più grandi personaggi del ciclismo mondiale.

«La storia di un uomo dentro la storia - scriveGian Luca Favetto -di un campione, di una persona gentile e riservata diventata già in vita, al di là delle intenzioni, una leggenda. Un uomo sempre in fuga che riassu­me in sé la storia di quel lembo di Piemonte sud orientale che lo ha forgiato, di cui portava in giro per il mondo silenzi, tenacia, fatiche, asprezze e dolcezze. Un recital di parole e musica che vuole restituire al tempo presente la figura di Fausto Coppi. Non un ricordo, ma un racconto che si avvale anche delle pagine di chi ha ammirato e cantato le sue imprese, da Dino Buzzati a Vasco Pratolini, da Orio e Guido Vergani a Curzio Mala­parte.

Un racconto di vittorie e tragedie, di cadute e trionfi che mette in fila le prime pedalate come garzone di macelle­ria e la prima corsa, la prima vittoria al Giro d’Italia e la prima doppietta Giro d’Italia-Tour de France, la fuga più lunga e i grandi distacchi con cui arrivavano al traguardo gli avversari. E poi il rapporto inscindibile con Gino Bar­tali. E l’Italia di quegli anni. E il suo essere tutt’uno con la bicicletta, come Paganini era tutt’uno con il suo violino. E naturalmente l’amore. E naturalmente la morte, che consegna al mito questo uomo solo in fuga, con la mag­lia biancoceleste addosso: il suo nome è Fausto Coppi».

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