Torino, 28/05/2019.
Artissima, Internazionale d’Arte Contemporanea di
Torino, annuncia le prime novità dell'edizione
2019, la ventiseiesima. Il prossimo atteso appuntamento
con l’unica fiera italiana dedicata esclusivamente al contemporaneo
si terrà come d’abitudine negli ampi e luminosi spazi
dell’Oval di Torino, da giovedì 31 ottobre
(preview) a domenica 3 novembre.
Per il terzo anno consecutivo Artissima è guidata da Ilaria
Bonacossa, che il Consiglio Direttivo della Fondazione
Torino Musei, in ragione degli eccellenti risultati raggiunti, ha
confermato alla direzione della fiera
torinese per il prossimo biennio (sino al
2021).
Artissima afferma nel 2019 la propria attitudine pionieristica e
propone come tema trasversale di riflessione, attorno al quale far
convergere l’attenzione, il binomio
desiderio/censura. L’obiettivo è stimolare una
riflessione aggiornata ed eterogenea sulle ambizioni e sulle utopie
contemporanee; sugli impulsi che plasmano i tempi e sulle
prospettive e le narrazioni che li attraversano; sul complesso
rapporto che esiste nella società contemporanea tra le immagini e
il loro controllo.
«Il desiderio – spiega Ilaria Bonacossa – nasce dal rapporto tra il
corpo e la società, tra la realtà vissuta e la realtà immaginata e
ambita. Le opere d’arte sono storicamente portatrici di immagini in
grado di emancipare ciò che convenzionalmente viene considerato un
tabù, grazie al desiderio di sovvertire le regole, rendendo fluidi
i confini tra normale ed eccezionale. Il limite tra contenuti
permessi e contenuti proibiti è al centro di un dibattito quanto
mai attuale che vede l’arte stessa oggetto di censura. Nel mondo
digitale e sui principali social network il controllo preventivo,
spesso algoritmico, rende di fatto sempre più difficile la
diffusione e promozione del nostro patrimonio artistico-culturale.
In un tale contesto, il desiderio rimane un momento di rottura, una
“ligne de fuite”, come evocato da Deleuze e Guattari in Mille
Piani: un’energia dirompente che riesce a infiltrarsi nelle crepe
del sistema per aprire delle visioni laterali inaspettate capaci di
mostrare gli spazi aperti al di là dei limiti delle convenzioni. E
l’arte contemporanea rimane uno spazio di incontro vero e fisico
tra la persona e le sue aspirazioni».
Tra le prime novità che caratterizzeranno
Artissima 2019, l’ingresso di nuovi componenti nel comitato
di selezione delle gallerie, il rinnovo dei
comitati delle sezioni curate e la nuova immagine
grafica che darà riconoscibilità all’edizione.
Il comitato di selezione delle gallerie
partecipanti in Main Section, New Entries, Dialogue e Art Spaces
& Editions vede arricchire il team di galleristi internazionali
composto da Isabella Bortolozzi e Gregor Podnar (Berlino), Paola
Capata di Monitor (Roma/Lisbona), e Alessandro Pasotti di P420
(Bologna) di due nuovi membri: Raffaella
Cortese (Milano) e Claudia Altman Siegel
(San Francisco). Riconfermata Lucrezia Calabrò
Visconti come consulente per la sezione New Entries,
riservata alle gallerie emergenti.
I comitati di selezione delle sezioni curate sono stati
così rinnovati:
Back to the Future
Lorenzo Giusti (coordinatore), direttore della
GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo;
Cristiano Raimondi, curatore indipendente,
curatore e direttore artistico, Società delle Api;
Nicolas Trembley, curatore indipendente e curatore
della SYZ Collection, Parigi e Ginevra. Back to the Future
quest’anno si concentra su esposizioni di qualità museale dedicate
ai grandi pionieri della contemporaneità, con opere realizzate fra
gli anni Sessanta e Novanta. Per la prima volta si apre agli estate
degli artisti.
Present Future
Ilaria Gianni (coordinatrice), curatrice
indipendente, Roma;
Juan Canela, scrittore e critico d’arte,
Barcellona;
Émilie Villez, direttrice di KADIST, Parigi.
Present Future, dedicata ai giovani artisti emergenti
(preferibilmente under 40), oltre alle gallerie è aperta a partire
da questa edizione anche agli spazi di ricerca.
Disegni
João Mourão e Luís Silva,
direttori, Kunsthalle Lissabon, Lisbona.
Disegni è la sezione della fiera inaugurata nel 2017 che celebra la
pratica artistica del disegno. Un progetto sperimentale all’interno
di un contesto fieristico dedicato alle arti contemporanee, sia per
la modalità di presentazione che per la visione curatoriale.
L’immagine coordinata del 2019 è affidata per il secondo anno allo
studio grafico torinese FIONDA.
In linea con il tema di questa edizione, la grafica di quest’anno
si presenta come una sorta di diaframma visivo nero, forato
da sei cerchi, che lasciano intravedere un secondo livello
fotografico. «Abbiamo scelto una maschera nera, letterale e
simbolica, attraverso la quale si intuiscono immagini mai
nitidamente leggibili, che catturano lo sguardo. Sono immagini
celebri riprodotte come porzioni ngrandite – dice Roberto Maria
Clemente, direttore di FIONDA. Ma non vediamo solo quello:
in ciascuna immagine, uno dei cerchi rivela un messaggio
scritto. Si tratta di frammenti di frasi rubate, di cui
non è dato sapere l’autore né il contesto, che suggeriscono altre
letture dell’immagine, in una deriva semantica che alterna
significati comuni ad altri proibiti e inconfessabili».