Tpe Torino: la stagione 2019/2020 da Fabrizio Gifuni a Stefano Benni

Torino, 23/05/2019.

La nuova stagione del Teatro Piemonte Europa si presenta dopo aver comunicato, qualche giorno fa, i dati della precedente. Si tratta di numeri da record, con il +37% di abbonamenti e il +10% di incassi, ai quali si aggiunge un aumento del 5% dei fondi Mibac, il massimo possibile. La prima stagione diretta da Valter Malosti ha portato il Tpe al secondo posto in Piemonte per importanza, come ha sottolineato la presidente, Maddalena Bumma, dopo il Teatro Stabile. Tpe inoltre è l’unico Teatro di Rilevante Importanza Culturale (Tric) della regione, terzo in Italia fra tutti i Tric, che in totale sono 18.

Con questi numeri arriva la seconda stagione firmata da Malosti, che vedrà come spettacolo di apertura una lettura di Fabrizio Gifuni, che accompagnerà il pubblico in un sorprendente viaggio nella lingua italiana grazie ai testi di Giorgio Caproni. Lo spettacolo è in programma al Teatro Astra il 12 ottobre. Poi toccherà a Bebo Storti, sul palco dal 15 al 17 ottobre con Mai morti, per la regia di Renato Sarti, prodotto dal Teatro della Cooperativa. Tra gli spettacoli in programma spicca Accabadora, tratto dal romanzo di Michela Murgia, con Veronica Cruciani alla regia e la drammaturgia di Carlotta Corradi (5-10 novembre).

«Nell’autunno 2019 – spiega Valter Malosti – inviterò, con una chiamata pubblica, un gruppo di attori e performer e creatori under 30, per iniziare un percorso pratico di conoscenza reciproca e di scambio che mi auguro dia dei frutti nel corso dell’ultimo anno del triennio che mi è stato affidato». L’obiettivo è quello di ampliare ancora l’offerta e il confronto per la stagione successiva, puntando a rendere il Teatro Astra un punto di ritrovo e di produzione culturale. Per questo la nuova stagione guarda allo spazio, quello dei cieli, con un’immagine guida a tema e un nome, Space Oddity, che sottolinea questa vocazione. Il creatore della grafica, Simone Fugazzotto, ha aggiunto: «Mi piace pensare che ogni spettatore indossi un casco spaziale a ogni spettacolo, per farsi trasportare in un’altra dimensione».

E di spazio ne troveranno anche i classici come La locandiera di Carlo Goldoni, nella lettura di Walter Le Moli, con una messa in scena che punta a snellire la caratterizzazione d’epoca del testo, per farne emergere le sfaccettature più sociali e politiche (15-17 novembre). Ma ci saranno anche La monaca di Monza, adattato e diretto da Valter Malosti, che con questo spettacolo ha già debuttato a Milano, con Federica Fracassi, Vincenzo Giordano e Giulia Mazzarino sul palco (6-9 febbraio). Oppure Il berretto a sonagli, dove ancora Malosti si confronta, nella doppia veste di regista e attore, con Luigi Pirandello (17-31 dicembre). E nella stagione 2019/2020 torna al Teatro Astra anche Massimiliano Civica, regista già Premio Ubu, che affronta l’Antigone di Sofocle (12-15 dicembre).

Nella nuova stagione ci sarà spazio anche per Stefano Benni. Lo scrittore bolognese sarà al Teatro Astra il 28 gennaio per leggere, con un pianoforte dal vivo, le poesie di Guido Gozzano, Giovanni Pascoli e Aldo Palazzeschi, incrociandoli con i suoi versi, tratti da Dancing Paradiso, uscito da poco per Feltrinelli. Tra i nomi in arrivo a teatro c’è anche quello di Carmelo Rifici, erede di Luca Ronconi alla guida della Scuola di Teatro del Piccolo di Milano. Dopo aver ottenuto larghi consensi la scorsa stagione, con Avevo un bel pallone rosso di Angela Demattè, il regista torna all’Astra proponendo Macbeth, le cose nascoste (19-22 marzo), che dopo Ifigenia, liberata prosegue il suo lavoro di ricerca sugli archetipi dell’inconscio collettivo. Il suo nuovo testo viene portato in scena dalla regia di Alessandro Serra.

Ma toccherà anche alla danza, con una performance mescolata alla musica in programma il 18 e il 19 aprile alla Reggia di Venaria. L’opera, Del portar la voce al cor, nasce da una collaborazione tra il coreografo Paolo Mohovich e il musicista Cosimo Morleo, che porteranno in scena i danzatori dell’Eko Dance International Project di Pompea Santoro. La stagione, poi, si chiuderà con Giulietta di Federico Fellini (8-17 maggio), racconto pubblicato dal Melangolo e poi adattato da Vitaliano Trevisan, portato in scena da Valter Malosti già nel 2004. L’opera, pluripremiata, viene ripresa dal regista con l’interpretazione di Roberta Caronia.

Di Paolo Morelli

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