Cinemambiente 2019: a Torino la 22esima edizione del Festival di cinema ambientale

Torino, 22/05/2019.

Sull’onda di Greta Thunberg si presenta la nuova edizione di CinemAmbiente, la 22a, in programma Torino dal 31 maggio al 5 giugno. Il direttore, Gaetano Capizzi, ha fatto più volte riferimento alla protesta ambientalista dei «Fridays For Future», che da mesi richiama ogni venerdì gli studenti di tutto il mondo grazie alla lotta dell’attivista svedese, che è stata in Italia il mese scorso. Sulla scia di questo rinnovato spirito ecologista che si fa strada nella nostra società, il festival torinese intende rafforzare il proprio rapporto con i giovani, riproponendo il fortunato progetto «CinemAmbiente Junior», nato lo scorso anno. «Il festival – sottolinea Capizzi – si apre alla Green Generation».

E lo fa con 140 film, selezionati tra più di 1000 proposte, che aumentano l’offerta rispetto allo scorso anno pur mantenendo lo stesso budget, che si attesta a quota 300.000 euro tutti in arrivo da aziende private. Fra queste, si segnalano due nuovi ingressi nel lungo elenco di sponsorizzazioni: Ricrea e Barricalla. Ma quest’anno la manifestazione potrà contare anche su 44.000 euro del bando per il cinema nelle scuole, indetto dal Mibac, che ha premiato il festival torinese. Un riconoscimento dovuto soprattutto alla sezione «Junior».

Ad aprire CinemAmbiente sarà The Human Element di Matthew Testa (31 maggio, ore 20.30, Cinema Massimo) che documenta l’attività del fotografo statunitense James Balog. Arriverà in anteprima nazionale, mentre Balog, che sarà presente in sala, riceverà il premio «Movies Save the Planet» per il suo lunghissimo lavoro di documentazione dei cambiamenti climatici. E seguirà una lezione inaugurale con il climatologo Luca Mercalli. Con l’occasione, alle 18.30, la cancellata esterna della Mole Antonelliana o Un altro premio, di carattere letterario, sarà assegnato allo scrittore Fabio Pusterla. Si tratta del riconoscimento «Le Ghiande», che va alle persone che si sono particolarmente distinte in ambito editoriale per il loro legame con le tematiche ambientali.

Dieci, come di consueto, i documentari del concorso internazionale, tra i quali spicca Anthropocene: the Human Epoch di Jennifer Baichwal, Nicholas De Pencier e Edward Burtynsky, che affronta uno dei temi di questa edizione del festival. L’Antropocene, infatti, è la prima epoca geologica nella quale l’impatto umano sulla Terra è diventato talmente importante da condizionarne il clima e lo sviluppo. Sono sette, poi, i doc del concorso One Hour, dedicato ai mediometraggi, mentre nei documentari italiani concorrono dieci opere. Infine ci saranno altri 30 titoli per il concorso cortometraggi.

Uno sguardo su quanto ci riserva il futuro arriva dalla sezione Panorama, fuori concorso, che presenta lungometraggi e mediometraggi riuniti sotto il titolo «Inventing Tomorrow». Tra gli ospiti, intanto, si segnala Richard O’Barry, premio Oscar per il film The Cove nonché ex addestratore del celebre delfino Flipper. Il film, che racconta la sua storia, sarà proiettato a CinemAmbiente. Nella pellicola, O’Barry racconta il suo cambiamento, che dopo il suicidio del delfino Kathy (si inabissò e smise volontariamente di respirare), che interpretava Flipper nella serie tv, ha deciso di abbandonare quel mestiere ed è diventato un attivista per diritti degli animali.

Il programma completo del festival e tutte le iniziative sono online.

Di Paolo Morelli

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