TorinoDanza 2019: incontri tra culture e spiritualità, il programma e gli spettacoli

Torino, 17/04/2019.

Uno slogan che resta, trasportato a passi di danza dal 2018 al 2019, e una nuova stagione che debutterà a settembre dopo il grande successo di quella passata. Sulle note e le suggestioni del claim Dance me to the end of love torna TorinoDanza, festival torinese dedicato all’arte coreutica, quest’anno alla decima edizione in partnership con il Teatro Stabile di Torino, una realtà sempre più internazionale con le sue tante e varie proposte che avranno per protagonisti coreografi tra i più acclamati e innovativi della scena.

TorinoDanza si svolgerà dall’11 settembre al 26 ottobre 2019, diventerà il punto di riferimento della coreografia internazionale: 2 mesi di programmazione, 19 titoli per 36 rappresentazioni, 9 diversi luoghi di spettacolo, 7 prime nazionali, 2 coproduzioni internazionali, 11 paesi coinvolti (Argentina, Belgio, Brasile, Cina, Francia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Israele, Scozia, Spagna), oltre 200 artisti, operatori, tecnici da tutto il mondo.

Il Festival proseguela sua esplorazione del mondo attraverso le visioni e le sensibilità degli artisti e approfondisce la linea tracciata lo scorso anno, invitando i coreografi che hanno saputo offrire chiavi di interpretazione e modalità di riflessione intorno ai grandi temi che la modernità impone. L’attenzione verso l’altro, l’incontro con culture diverse, la tensione verso nuove forme di spiritualità: «i nostri artisti – ha confermato Cremonini – lavorano su quel punto di frattura che rappresenta il contemporaneo, spero riescano a raccontarci cose che ci faranno stare meglio».

«Aggiungerei alla definizione di artisti contemporanei anche il fatto che sì, lavorano nel buio, ma alla fine producono una luce e una visione anticipatrice di quello che sarà lo sguardo del mondo» ha specificato Antonella Parigi, assessore regionale alla cultura. Ed è uno sguardo che resta al centro delle ricerca di Anna Cremonini, e che garantisce al suo festival quell’intensità sottolineata anche dall’assessore alla cultura di Torino Francesca Leon: «partecipare a uno spettacolo e vederlo – ha detto – è un’esperienza e un’emozione intensa, l’intensità che la danza, linguaggio universale, riesce a trasmettere ribadisce la dimensione internazionale di quest’arte senza confini».

Sarà un programma costruito per blocchi in intersezione tra loro, come ha confermato Anna Cremonini, in un'edizione che, in sintonia con la tradizione, debutterà al Teatro Regio con uno spettacolo ritenuto un “cult”, Sutra, un lavoro «per la danza e per lo spirito» creato da Sidi Larbi Cherkaoui con i Monaci del Tempio cinese Shaolin e la collaborazione dello scultore Antony Gormley. Tra ritratti, location insolite, nuove produzioni frutto del progetto estivo Vertigine, forte del successo dell’edizione passata, TorinoDanza racconterà con le sue suggestioni il mondo di oggi e le sue contraddizioni, che gli artisti, ha spiegato Cremonini, «trasformeranno in pensiero, visioni, riflessioni artistiche, etiche e anche politiche. In una società globalizzata i temi più urgenti si assomigliano e tendono a convergere in una lettura complessa della nostra attualità. Il progetto che anima il festival si muove in quel tessuto che rappresenta il punto più avanzato della ricerca, guardando soprattutto alla generazione dei post-maestri, artisti che scrivono oggi la storia viva di questa disciplina che per statuto e vocazione non conosce confini, parlando la lingua universale dell’anima e del corpo. Se pure si vuole indicare una nazionalità d’origine, i nostri artisti sono cittadini di un mondo aperto, transnazionale, multietnico e pluridisciplinare. Anche l’Italia che balla parla una lingua universale che ogni giorno conquista nuove platee, su cui Torinodanza scommette e investe per sostenere la loro meritatissima diffusione».

Tra gli spettacoli, ancora, Anatomia, di Simona Bertozzi, tra le più brillanti e promettenti coreografe italiane, Food Può Contenere Tracce Di…, creato da Luca Silvestrini e Orlando Gough: per questo spettacolo il pubblico sarà invitato,nel Foyer del Teatro Carignano,a sedersi ai tavoli di un originale ristorante in cui coinvolgenti e talentuosi ospiti sapranno catturare l’attenzione dei convenuti con un divertente insieme di danza, teatro, musica e comicità.

Il Museo Nazionale della Montagna al Monte dei Cappuccini farà da cornice a due performance site specific, Orografia (14 e 15 settembre) creata, lo scorso anno, da Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch a Bardonecchia e Purgatorio, Ovvero Aspettando Paradiso creazione di Marco Chenevier che debutterà, in prima nazionale, il 15 settembre. In occasione di questi debutti l’alpinista valdostano Hervé Barmasse, protagonista di epici itinerari realizzati in tutto il mondo, dialoga con i coreografi Michele Di Stefano e Marco Chenevier su ascensioni, montagna, performance (15 settembre - Cortile Museo Nazionale della Montagna al Monte Dei Cappuccini, ingresso libero). Alla Lavanderia a Vapore di Collegno, il 21 settembre, andrà in scena in prima nazionale Mon Jour! Realizzato dopo un laboratorio estivo a Prali che coinvolge le comunità delle valli di montagna Chisone e Germanasca. Piergiorgio Milano debutterà in prima nazionale il 18 e il 19 ottobre, alle Fonderie Limone di Moncalieri, con White Out termine con cui, nel linguaggio alpinistico, si intende la perdita completa di riferimenti dovuta ad una particolare condizione meteorologica, che rende impossibile l’orientamento.

Al Teatro Carignano, il 19 e il 20 settembre, debutterà, in prima nazionale, Session il lavoro più recente di Sidi Larbi Cherkaoui, un dialogo con le danze tradizionali irlandesi e con il suo interprete più prestigioso, Colin Dunne. Altro ospite illustre del festival è Akram Khan, con il suo ultimo solo, Xenos (coproduzione Torinodanza festival), uno spettacolo dalle forti implicazioni storiche e politiche legate a fatti oscuri avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale in scena alle Fonderie Limone Moncalieri, il 25 e il 26 settembre. Bruno Beltrão con il suo Grupo de Rua arriva per la prima volta a Torino dal Brasile, portando lo spirito e le contraddizioni della sua terra, delle favelas, con la danza di strada, l’hip hop e la break in cui il corpo diventa forma di lotta e riflessione politica sulle differenze del mondo in Inoah.

Torinodanza dedica uno spazio particolare alla compagnia Peeping Tom di Gabriela Carrizo (Argentina) e Franck Chartier (Francia) presentando, alle Fonderie Limone di Moncalieri, la Trilogia della Famiglia, un’occasione unica che concentra in pochi giorni la visione delle ultime creazioni del gruppo: il 1° ottobre Kind (Figlio, 2019), il 3 ottobre Moeder (Madre, 2016), il 5 ottobre Vader (Padre, 2014). I Peeping

Per la prima volta a Torino arriva Lisbeth Gruwez, coreografa e performer, forte dell’esperienza maturata in anni di militanza nella Compagnia di Jan Fabre, alla quale Torinodanza dedica un piccolo ritratto composto da due pezzi, The Sea Within e It’s Going To Get Worse And Worse And Worse, My Friend.

Dedicato alle famiglie e ai giovani, organizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, Viaggio Al Centro Della Terra con la coreografia di Anna Planas è una creazione originalissima, con un linguaggio visivo e danzato comprensibile a tutti e ispirato a una delle più celebriopere di Jules Verne, padre della fantascienza.Lo spettacolo è programmato alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani il 12 e il 13 ottobre, in prima nazionale.

Torinodanza sostiene, in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, il progetto di formazione internazionale condotto dalle compagnie EgriBiancoDanza e Balletto Teatro di Torino con lo Scottish Ballet di Glasgow, finalizzato alla creazione di una Youth Company torinese, ospitando nel suo programma l’appuntamento finale di questa iniziativa nata dal gemellaggio fra Glasgow e la Città di Torino: Dialogues Fragments And Stream’s Gestures - coreografie di Sophie Laplane, Raphael Bianco, Viola Scaglione, coordinamento Elena Rolla -verrà infatti presentato, alla Lavanderia a Vapore di Collegno, il 20 ottobre in prima nazionale.

In Conversation – Dialogo aperto con la danza Ambra Senatore pone alcuni interrogativi che assillano da sempre gli artisti che vivono l’impegno come parte del proprio ruolo e lo fa attraverso delle conversazioni pubbliche con studiosi, spettatori, artisti, esperti degli ambiti più vari. Gran finale del festival con Batsheva - The Young Ensemble, per la prima volta a Torino, che presenterà Kamuyot creato da Ohad Naharin, una performance interpretata da giovani danzatori per un pubblico di giovani. Lo spettacolo è concepito in forma interattiva: lo spazio scenico diventa una piazza con il pubblico seduto sui quattro lati, rompendo le tradizionali barriere tra scena e platea.

Tante le novità logistiche: torneranno infatti le navette per il pubblico verso le Fonderie Limone, messe a disposizione a partire dalla fermata Lingotto della metropolitana di Torino, e ci sarà anche una app dedicata grazie alla quale è possibile consultare agilmente il calendario degli spettacoli. Tutti i dettagli sul sito di TorinoDanza Festival.

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