Treni turistici in Piemonte: il programma dei viaggi 2019, da Varallo Sesia a Ormea

Torino, 12/03/2019.

Dal 2013 a oggi, la Fondazione FS ha riaperto più di 600 chilometri di ferrovie, che includono anche diverse tratte in Piemonte. Rivivono grazie al turismo e a un fitto programma di tour su rotaia che, grazie al mezzo milione di euro investito dalla Regione, riescono a coinvolgere produttori locali, associazioni e amministrazioni locali con una serie di iniziative sui territori che accompagnano ogni fermata. Sono i treni storico-turistici che in Piemonte, per il 2019, prevedono ben 33 viaggi da marzo a dicembre. Il primo è in partenza il 17 marzo da Milano Centrale e porterà i viaggiatori a Varallo Sesia, passando da Novara, per visitare il Sacro Monte. Una tendenza che si sta sviluppando negli ultimi anni, vista la ripresa del «viaggiare slow» che sta contagiando molte persone alla scoperta della loro stessa regione.

«Certamente i problemi del Piemonte non possono essere risolti con il turismo – commenta Antonella Parigi, assessora regionale al turismo – ma penso sia un attivatore di energie. Nel primo viaggio che abbiamo fatto, tempo fa, sulla Ceva-Ormea, a parte l’ottima organizzazione mi hanno colpito le persone che ci salutavano dal balcone». La Ceva-Ormea, ad esempio, è una di quelle linee dismesse a causa dello spopolamento della vallata, indotto dalla chiusura delle fabbriche e da un progressivo processo di deindustrializzazione. Questa è una delle tre linee che sono state riaperte in Piemonte in occasione del nuovo calendario di viaggi. Le altre due sono la Novara-Varallo e la Asti-Neive.

«Il finanziamento – aggiunge Francesco Balocco, assessore regionale ai trasporti – stabilizza questo progetto e lo rende proiettato verso il futuro. Con questa modalità teniamo in piedi delle linee che rischiano di essere abbandonate, anche in prospettiva di una riapertura». Perché il richiamo turistico, dovesse crescere a sufficienza, potrebbe indurre le amministrazioni a riaprire le linee non soltanto per pochi giorni all’anno. E anche alcuni imprenditori sarebbero interessati a investire in questo genere di mobilità, recuperando i treni e i vagoni d’epoca per produrre dei convogli espressamente dedicati al turismo.

La particolarità delle linee, infatti, non è soltanto legata alla tratta. Ci sono locomotive a vapore, come la Cuneo-Ventimiglia (gestita in parte anche con locomotiva diesel), che aggiungono un ulteriore fascino al viaggio. Oltre, naturalmente, ai vagoni, che in genere risalgono agli anni Venti o agli anni Trenta, con carrozze in legno e sedili d’epoca, riadattati e ammodernati per rendere più confortevoli gli spostamenti.

«Si parte dai grandi centri urbani per raggiungere i luoghi periferici – sottolinea Claudio Calvelli, responsabile del servizio Materiale e Trazione della Fondazion Fs – e questo consente di valorizzare le località e gli scenari del Bel Paese, normalmente esclusi dai circuiti tradizionali». Il primo viaggio del 17 marzo si ripeterà ancora sei volte, mentre il 22 aprile toccherà alla Cuneo-Ventimiglia. Nel frattempo, dal 14 aprile al 3 novembre, con ben 7 viaggi, si terrà il tour del Monferrato e delle Langhe, con partenza da Torino Porta Nuova e tappe ad Asti, Castagnole delle Lanze e Nizza Monferrato. Una tratta che si riproporrà i 4 e il 5 maggio con una variante, la corsa intermedia Asti-Neive, che garantisce un’apertura verso Alba in vista di eventuali sviluppi futuri.

Il calendario completo e tutte le informazioni sul sito della Fondazione Fs.

Di Paolo Morelli

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