Il Salone del libro di Torino 2019 entra nel vivo con Adotta uno scrittore

Torino, 01/03/2019.

I libri danno forma alla mente, mutano lo sguardo di ognuno, qualche volta salvano. Incontrarli da giovani può cambiare tutto. Questo fa, in modo efficace e pervasivo, Adotta uno Scrittore, longevo progetto del Salone Internazionale del Libro di Torino che torna nel 2019 per offrire a studenti e studentesse l’opportunità di confrontarsi direttamente con autori e autrici, al fine di esplorare, da un osservatorio privilegiato, l’affascinante universo della produzione letteraria. Un invito a mettere in pratica la curiosità e a porre domande, quindi, non attraverso incontri frontali o lezioni, ma in un vivo e attivo dialogo capace di diventare uno scambio tra generazioni e modi di vedere il mondo. Tra diverse sensibilità, esperienze, passioni e interessi.

Il progetto ha accresciuto la sua notorietà negli anni e i suoi numeri riflettono l’azione energica e costante. 340 gli autori adottati, 336 le classi, 4 le case di reclusione, a cui si aggiungono 1 ospedale, 1 sede universitaria, per un totale di 10374 studenti coinvolti. 138.000 è invece il numero dei ragazzi entrati gratuitamente al Salone Internazionale del Libro grazie all’Associazione.

Con Adotta uno Scrittore, il Salone Internazionale del Libro di Torino coinvolge in modo capillare tutto il territorio piemontese e parte di quello nazionale, con particolare riguardo quest’anno al Sud Italia. L’iniziativa è pensata per adattarsi ai diversi gradi di istruzione e indirizzi, dai licei agli istituti professionali, con attenzione alle situazioni di disagio, quindi alle scuole carcerarie e ospedaliere. È ideata anche per favorire la collaborazione tra gli studenti degli istituti penitenziari e gli esterni, che, quando possibile, condividono l’adozione dello scrittore con i colleghi ristretti, recandosi per gli incontri, nelle case di reclusione.

Nelle parole di Nicola Lagioia, Direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, Adotta uno scrittore: «è una delle iniziative di promozione della lettura in cui negli anni abbiamo investito con più tenacia, certi del fatto che la scuola sia il contesto in cui si formino non solo le nuove generazioni ma anche i futuri cittadini. Ne è testimonianza il fatto che negli ultimi anni c'è stata un'apertura a livello nazionale del progetto, quest'anno ancora più strutturata grazie alla collaborazione con il Cesp. Portare le scrittrici e gli scrittori a contatto con gli studenti, portarli nelle scuole – nonché in luoghi di recupero sociale come le carceri – significa assolvere a un importante dovere civico, significa provare a trovare delle risposte sensate alle urgenze del nostro tempo assieme ai ragazzi che sono il futuro del Paese».

«I giovani che partecipano ad Adotta uno scrittore hanno una grande opportunità: quella di appassionarsi alla lettura e alla cultura, due strumenti fondamentali per essere liberi e poter scegliere che cosa diventare – afferma il Presidente dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte Giovanni Quaglia –siamo da sempre al fianco di questo progetto, perché fa crescere nuovi semi di sapere, dialogo e bellezza nelle scuole e in alcuni luoghi-simbolo di fragilità e marginalità, come gli istituti carcerari, in modo che il valore della lettura possa coinvolgere anche chi è più in difficoltà».

Anche nel 2019 l’iniziativa coinvolge sette scuole primarie e secondarie di primo grado, dodici secondarie di secondo grado e il Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Torino. Tra i trenta scrittori, giornalisti, intellettuali, che hanno già aderito si annoverano: Ezio Mauro, Lidia Ravera, Cristiano Cavina, Mario Calabresi, Andrea Pomella, Marina Mander e Ascanio Celestini, autore adottato dalla Casa di Reclusione di Maiano-Spoleto.

La novità di quest’anno è il rinnovamento e ampliamento del progetto, grazie alla collaborazione con il Cesp (Centro studi scuola pubblica – Rete nazionale delle scuole ristrette). Quindi, all’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti di Torino, alla Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, alla Casa Circondariale Lorusso Cotugno di Torino, si aggiungono per il Piemonte e l’Umbria la Casa di Reclusione di Asti, la Casa di reclusione di Alessandria San Michele e la Casa di Reclusione di Spoleto.

Altra novità: grazie all’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, quest’anno prende parte al progetto Adotta uno scrittore anche la Fondazione con il Sud, nata nel 2006 per promuovere percorsi di coesione sociale e buone pratiche di rete per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno, sostenendo, in particolare, interventi esemplari per l’educazione dei ragazzi alla legalità e per il contrasto alla dispersione scolastica. Fondazione con il Sud arricchisce il programma 2019 e sostiene altre quattro adozioni in altrettante scuole carcerarie: la Casa Circondariale Secondigliano, Napoli, la Casa Circondariale Ettore Scalas di Cagliari, la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo e l’Istituto Penale Minorile E. Gianturco di Potenza.

E ancora, la programmazione nei giorni del Salone Internazionale del Libro si arricchisce del convegno nazionale del Cesp, il Centro Studi per la Scuola Pubblica - Rete nazionale delle scuole ristrette. Divisa in due parti, la conferenza inizia domenica 12 maggio e lunedì 13 si sposta al Lingotto. Un’occasione, soprattutto per gli insegnanti, di approfondire il tema della lettura in carcere. Il convegno viene inoltre inserito nel programma di formazione Educare alla lettura, corso di aggiornamento firmato dal Salone e riconosciuto dal Miur, valido ai fini della formazione del personale docente della scuola. Il progetto, realizzato con il Cepell – Centro per il Libro e la Lettura e in collaborazione con AIB - Associazione Italiana Biblioteche, nel 2018 ha coinvolto 835 insegnanti in 22 ore di lezione con i più importanti autori e illustratori per ragazzi ed esperti del mondo dell’infanzia.

Adotta uno scrittore si inserisce tra gli eventi, laboratori e seminari che, grazie al CESP - Rete delle scuole ristrette, sono inseriti nel programma Con lo sguardo “di dentro”. Diritto di accesso e partecipazione dei detenuti alla vita culturale della comunità ideato per Matera 2019 Capitale Europea della Cultura e che punta a far entrare nelle carceri personalità del mondo della cultura.

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