Reggia di Venaria, le mostre 2019: il programma dall'Art Nuoveau a Leonardo

Torino, 27/02/2019.

Venaria riparte dall’Art nuoveau. È dedicata al gusto decorativo del Novecento, infatti, la prima mostra che inaugurerà la stagione espositiva 2019 della Reggia, che sarà ospitata alle Sale dei Paggi dal 17 aprile al 26 gennaio 2020. Manifesti, dipinti, sculture, mobili e ceramiche accoglieranno i visitatori. Ma a stretto giro, il 13 giugno, nelle sale dell’ex residenza sabauda (alla Citroniera delle Scuderie Juvarriane) arriverà un’altra grande mostra fotografica, con le opere di David LaChapelle, in mostra fino al 6 gennaio 2020. Quella della fotografia è una passione del direttore uscente, Mario Turetta, che dopo mesi turbolenti lascerà la direzione del Consorzio delle Residenze Sabaude.

La presentazione del programma 2019 – e del report sull’attività 2018 – è stata anche l’occasione per «salutare» pubblicamente giornalisti e amanti della Reggia. Turetta, infatti, a breve firmerà il contratto come nuovo responsabile della Direzione generale per il cinema presso il Ministero dei Beni culturali, ponendo fine a una serie di polemiche che si trascinavano da parecchio tempo. L’8 marzo, come spiegato dalla presidente, Paola Zini, l’assemblea dei soci prenderà atto delle sue dimissioni e deciderà il da farsi. Il Ministero, infatti, vuole un bando per la ricerca del suo successore.

Nel frattempo, chi resta dovrà occuparsi dell’attività della Reggia, che se per il 2019 è quasi definita, per il 2020 resta un’incognita. Sono in corso, infatti, dei contatti con il Museo di Montecarlo e con i musei del Cremlino, che fanno parte dell’Associazione delle residenze reali europee. Chi prenderà le redini del consorzio – guidato dalla Venaria – dovrà occuparsi anche di questo.

«Da tre anni – ha raccontato, intanto, Turetta – stavamo poi ragionando sul tema dei giardini, perché ci piaceva l’idea di fare una grande rassegna, con i grandi viaggi che sono stati fatti nei giardini d’Europa». E così, dal 5 luglio, a Venaria arriverà la mostra Viaggio attraverso i Giardini d’Europa. Da André Le Nôtre a Henry James, curata da Vincenzo Cazzato, Paolo Cornaglia e Paolo Pejrone. L’Italia del «Grand Tour» si presenterà così attraverso le opere di decine di artisti, che hanno dipinto anche l’Europa dei regni e degli imperi con i giardini di ville e palazzi, vere e proprie manifestazioni di potere.

L’autunno, però, riserverà un’altra sorpresa per i visitatori, perché anche a Venaria ci sarà una mostra dedicata a Leonardo. «Siamo in trattative proprio in questi giorni – ha affermato Paola Zini – per far arrivare le opere». Sulle quali resta il massimo riserbo, anche se alcune indiscrezioni di stampa danno per certo l’arrivo de La dama con l’ermellino, capolavoro di Leonardo da Vinci ora conservato al Museo Nazionale di Cracovia. Quel che si può annunciare, però, è il recupero di un’opera dello scenografo cinematografico Dante Ferretti, già esposta a Venaria nel 2011, che aveva realizzato un’installazione alta 12 metri a partire da un bozzetto leonardesco che raffigurava la testa di un cavallo.

Ma ci saranno altre novità. «La Milanesiana, diretta da Elisabetta Sgarbi – ha annunciato Turetta – partirà da qui. Ci sarà poi Palchi Reali, alla terza edizione, che per la prima volta sarà sostenuta interamente dal Consorzio delle residenze sabaude, con una spesa di circa 180.000 euro». L’obiettivo è aumentare il pubblico, che l’anno scorso (rispetto al 2017) ha perso circa 90.000 accessi, anche a causa della mancanza del Villaggio di Babbo Natale. Salutato e ringraziato anche da Antonella Bentivoglio D’Afflitto, assessora alla cultura del Comune di Venaria, Turetta si è così pubblicamente congedato dalla «sua» Reggia. «È come lasciare un figlio – ha detto, a margine della conferenza stampa – e dà un po’ di rimpianto. Ma sono sicuro che la Venaria, nel suo complesso, diventerà meglio dei Castelli della Loira».

Di Paolo Morelli

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