A Torino arriva Too Short To Wait, la rassegna dedicata al cortometraggio. Il programma

Torino, 30/01/2019.

Sarà Too Short To Wait - anteprima Spazio Piemonte a inaugurare anche quest’anno il percorso che conduce alla nuova - la 18ª - edizione del gLocal Film Festival, che si terrà dal 5 al 10 marzo. La rassegna, dedicata ai cortometraggi piemontesi, presenterà al pubblico tutti i corti iscritti alle sezioni Spazio Piemonte e Torino Factory, di cui solo alcuni accederanno alla fase finale del gLocal che si terrà a marzo.

Da mercoledì 6 a domenica 10 febbraio Too Short To Wait porta alla sala Il Movie (Via Cagliari 40/e, Torino) 129 cortometraggi di cui 111 per Spazio Piemonte e 18 alla 2ª call di Torino Factory: lasezionecompetitivariservataalleoperesottoi 30’realizzatenel 2018 ha segnato +17% di iscritti rispetto alla scorsa edizione, provenienti da tutte le otto provincie a rappresentare la creatività e professionalità investite in questo formato, primo campo di prova e occasione di nuove sperimentazioni per i senior; mentre il contest-video-labper loscoutingditalentidelvideomakingunder 30 ha raccolto,nella quasi totalità dei casi, film realizzati appositamente per aderire al progetto.

La 5 giorni di corti di Too Short To Wait è da sempre un’occasione di coinvolgimento e scoperta per il pubblico, oltre che di formazione per i professionisti della settima arte e per coloro che vogliono cimentarsi in questo settore. Grazie ai tradizionali appuntamenti con le brevi masterclass corsi corti – Piccole storie di cinema,registi affermati e realtà attive da anni nei diversi ambiti della filiera cinematografica, portano in sala esperienze e utili spunti di discussione tra addetti ai lavori.

Agli autori dei corti in programma, TSTW, offre la preziosa possibilità di confrontarsi con colleghi e pubblico che, di conseguenza, può avvicinarsi alla ‘macchina del cinema’ e ai suoi retroscena, assistendo alle proiezioni con attori e registi in sala, per condividere con loro l’emozione delle immagini sul grande schermo e riscoprire la dimensione originale dell’esperienza cinema, in cui la visione si fa condivisa e collettiva.

Il calendario della rassegna propone 17 proiezioni tematiche (ore 17.30, 19.30, 21.30 e - solo sabato e domenica - anche alle 15.30) per orientarsi nell’eterogeneo panorama offerto dai corti. I nomi Doc, Comedy, Thrills&Nightmares, Animazione&Videoclip, Drama, Young&School identificano i macro-temi protagonisti dei blocchi in programma, mentre la categoria TORINO FACTORY, racchiude i video del contest riservato a film entro i 3’ girati per almeno l’80% a Torino.

La custodia e riscoperta del territorio, delle sue tradizioni, delle sue genti e dei suoi prodotti, è questo uno dei temi portanti che guidano la nuova edizione di TOO SHORT TO WAIT. Molti registi hanno scelto di guardare alla memoria e alla terra, rappresentandone la correlazione con il presente. Un presente fatto anche di rivoluzioni, come nel caso di Tajarin di Giacomo Piumatti che racconta come le storiche “tagliatelle” piemontesi siano oggi realizzate da persone immigrate in Italia e si fanno veicolo di incontro tra culture; si parla poi del bulbo tanto caro alle ricette piemontesi in Fratello aglio di Andrea Parena che ci porta alla scoperta dei tempi che scandiscono la vita contadina, così come detta il tempo la lievitazione degli impasti narrati da Vincenzo Greco in Lievito Madre in cui si traccia il legame tra cibo e memoria soffermandosi sull’importanza del tramandare. Cibo e territorio tornano anche in Rice to love di Stefano Rogliatti, qui la terra è quella birmana dove il riso, risorsa alimentare e merce di scambio, gioca un ruolo fondamentale negli interessi nazionali e stranieri. Antichi scontri rivivono in Estinguersi di Giulio Rocca, sul ritorno del lupo in valli che per secoli sono state esclusivo dominio dell'uomo. La salvaguardia delle risorse e della natura sono protagoniste nei corti Oh mio oblò di Emma Ramacciotti e Roberto Vietti dedicato alla Ri-generation di Astelav, attività torinese nata per rigenerare elettrodomestici e inserirli in un nuovo ciclo di vita e ne Il ragazzo che smise di respirare di Daniele Lince in cui un giovane ossessionato dall’inquinamento atmosferico decide di smettere di respirare per vivere più a lungo.

Ampio spazio anche alla musica, protagonista in Quelli di Educazione Sabauda di Stefano Carena dedicato al rapper torinese Willie Peyote in cui si raccontano i retroscena della sua carriera, il suo impegno sociale e la sua visione dell'arte. Gli storici locali lungo Po rivivono attraverso Murazzi. Una storia vera di Gianluca Saiu che racconta di come di quegli spazi, un tempo fulcro delle evoluzioni artistiche, sociali e culturali della città, resti solo un ricordo sbiadito e un futuro incerto. Riecheggiano in Acqua passata di Claudio Paletto le sperimentazioni musicali di Stefano Giaccone, fondatore nei primi anni ‘80 della punk Band Franti. A fare una fotografia dell’attuale nightlife torinese è L'aurora di Sharif Meghdoud, un cortometraggio realistico e onesto sui limiti e i punti di forza di un mondo in costante crescita. Curioso l’esperimento cinematografico di Enza Lasalandra che in The Duke cita il compianto David Bowie ripercorrendo alcune tappe della sua vita attraverso un artista che si prepara al proprio spettacolo. Infine Spotify (Nebbiolo) di Yalmar Destefanis con una narrazione intrecciata alla storia del cantautore torinese Nebbiolo (al secolo Gwydion Destefanis).

A queste “macro tematiche” si accompagnano corti che esplorano la vita carceraria, come Il gusto della libertà di Raffaele Palazzo e Voci di dentro di Lucio Laugelli; il mondo dello sport come Special Olympics di Damiano Monaco e Le Grange Trino. Una squadra, una città, un territorio di Samuele Giatti e le biografie come la già citata su Willy Peyote e quella dedicata ad uno dei più grandi viaggiatori dell'800, Carlo Vidua. Una vita in viaggio dal Monferrato all'Estremo Oriente di Luca Percivalle.

Luca Percivalle ha coordinato un progetto all’interno di scuole medie e superiori del Piemonte attraverso il quale saranno presenti a Too Short To Wait 10 cortometraggi realizzati da giovani studenti, dedicati al tema dei social media e del contrasto al cyberbullismo.

Anche quest’anno non mancano in programma i corti di animazione targati CSC - Centro Sperimentale di Cinematografia con 5 lavori realizzati dai neo diplomati 2018: L'anguilla di Silvia Bassoli, Giacomo d'Ancona, Maria Virginia Moratti; New Neighbours di Andrea Mannino, Sara Burgio, Giacomo Rinaldi; Oltremura di Giovanni Saponaro, Francesca Marchiando Pacchiola, Cecilia Argenton, Salvatore Pione; Polvere sottile di Alessandra Boatto, Gloria Cianci, Sofia Zanonato e Service Inc. di Guglielmo Audenino, Isac Amisano, Leonardo Tacconella, Gabriele Tonsi.

Sono 43 i corti che verranno proposti in anteprima assoluta e 1 in anteprima cittadina a cui si sommano le 18 proiezioni inedite di Torino Factory. I 18 lavori candidati alla sezione Torino Factory saranno proiettati a TSTW, domenica 10 febbraio alle 19.30, e di questi 8 saranno scelti dal direttore artistico Daniele Gaglianone per accedere al gLocal Film Festival. Il percorso degli 8 selezionati proseguirà poi in una fase ancor più ambiziosa che darà ai giovani filmmaker l’opportunità di essere messi alla prova nella realizzazione di cortometraggi inediti girati nei quartieri torinesi, affiancati da tutor esperti (registi professionisti della scena torinese) che li accompagneranno fino alla proiezione in anteprima in una nuova sezione del Torino Film Festival 2019.

Numerosi corti hanno partecipato con successo a festival nazionali ed esteri, mentre spiccheranno sul grande schermo, volti noti e familiari al pubblico e si supereranno i confini nazionali grazie ai registi che hanno scelto di narrare culture e luoghi differenti gettando il proprio sguardo all'estero.

Il programma completo di Too Short To Wait è online sul sito del festival.

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