Parco Michelotti e Piazza Arbarello: Torino guarda al futuro tra recuperi e riqualificazioni

Torino, 22/01/2019.

Novità in arrivo per Torino e alcuni dei suoi luoghi abbandonati e bisognosi di restyling. Si parte da una zona centrale della città, poco distante dalla pedonale via Garibaldi, l’area alberata di corso Siccardi e piazza Arbarello, interessata, come chiarisce il Comune, da una riqualificazione ambientale sempre più vicina a una realizzazione. La Giunta comunale ha approvato il 22 gennaio il progetto definitivo in linea tecnica, su proposta dell’assessora Maria Lapietra.

Si tratta di un progetto di valorizzazione di uno spazio centrale con necessità di una nuova immagine e di poter accogliere nuove funzioni, e vedrà la partnership tra Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Reale Foundation: la completa copertura finanziaria dell’intervento da parte delle due prestigiose fondazioni torinesi garantirà la qualità dell’intervento, che sarà condotto interamente in porto entro il 2021.

«Il piano, studiato dalla Città di Torino insieme agli organismi circoscrizionali - spiega l’assessore ai Trasporti e alla viabilità Maria Lapietra - consentirà il miglioramento di un contesto architettonico e storico di grande rilievo nel fulcro della città». Attraverso la creazione del collegamento della passeggiata pedonale e del percorso ciclabile lungo corso Galileo Ferraris con l’asse di via Garibaldi, rinnovando quindi l’intero tratto di corso Siccardi «grazie all’impegno di Compagnia di San Paolo e di Reale Foundation – prosegue l’assessora - potremo realizzare un abbellimento generale e una maggiore fruizione del centro, tenendo conto di tutte le fasce di età, permettendo a ciascuno di utilizzare in sicurezza lo spazio pubblico».

L’intervento rappresenta il sostegno di Compagnia di San Paolo e di Reale Foundation a un’idea di riqualificazione che coinvolgerà l’intera collettività, impegnata in un percorso partecipato coordinato dal Tavolo di progettazione civica della Città. Il Tavolo favorirà la definizione di un progetto, sulla base delle proposte dei cittadini, per l’utilizzo pubblico della “piazza alta” che presto sarà liberata dal cantiere in corso, attraverso l’analisi dei diversi possibili utilizzi dell’ area. Funzione del Tavolo è di stimolare e accrescere il senso di appartenenza della comunità locale nei confronti del territorio allo scopo di porre le basi di un patto di collaborazione tra cittadinanza e la Pubblica amministrazione per la cura partecipata dei beni comuni urbani e delle aree di verde pubblico del territorio comunale.

I torinesi saranno coinvolti anche nel percorso di progettazione civica del Parco Michelotti, vicino anche in questo caso al suo atto conclusivo. Il Comune di Torino fa infatti sapere che  le “Linee di indirizzo per il recupero e per la fruizione del Parco Michelotti – Area ex Giardino Zoologico”, con la delibera presentata dall’assessore Alberto Unia, sono state approvate dalla Giunta, prima della definita approvazione da parte del Consiglio comunale.

Le linee sono il risultato di un percorso iniziato un anno fa con la prima convocazione di associazioni, gruppi informali e singoli cittadini per l’avvio di un percorso di consultazione partecipativa per individuare un’idea condivisa del luogo e delle attività da svolgersi nell’area verde facente parte dell’ex giardino zoologico, quale premessa necessaria per il progetto di recupero e per la futura gestione. L’intero percorso è stato coordinato dal Tavolo di progettazione civica della Città, strumento nato nel 2017 per coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano l’organizzazione degli spazi della Città e che incidono sulla qualità della vita.

Dal documento emerge un’immagine di come sarà, in futuro, la grande area verde di 30mila metri quadrati che ospitò lo Zoo prima di subire un lento degrado. Il Michelotti sarà un “parco urbano a elevata naturalità”, spazio aperto a tutti ma non alla privatizzazione degli spazi verdi. Per la piena rinascita del parco sarà necessario garantirne la massima accessibilità: tra i punti indicati, la recinzione dovrà essere rimossa e sostituita da legno e siepi e i pedoni potranno percorrerlo sia sul versante del fiume, sia lungo il viale dei platani, con numerosi sentieri trasversali.

Saranno garantiti servizi igienici gratuiti, fontanelle, illuminazione a led, spazi per il parcheggio delle biciclette e un’area cani. Il destino degli immobili è la demolizione, tranne il rettilario, recuperato per attività culturali e divulgative. Gli elementi di naturalità presenti saranno conservati, altri alberi troveranno spazio per un ampliamento del bosco; anche la sponda del fiume sarà valorizzata, con la messa a dimora di vegetazione “gradita” all’avifauna, una delle ricchezze e delle attrazioni del Po torinese.

Tutti gli aspetti naturalistici saranno evidenziati da cartelli, con funzione didattica e culturale, a fianco di aree dedicate ai laboratori e alle attività di educazione ambientale, con il pieno coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini nella definizione delle attività da svolgere nel parco. Tali attività, comprese quelle sportive, non dovranno impattare sul parco ma essere svolte con strutture removibili.

«Il percorso di condivisione con il territorio è stato avvincente e stimolante - ha commentato l’assessore all’Ambiente Alberto Unia - ringrazio quanti vi hanno attivamente partecipato portando idee, visioni e proposte. Il modello di coinvolgimento della cittadinanza applicato al Michelotti si è dimostrato un valido strumento di gestione dello spazio pubblico e potrà essere usato in altre situazioni che nel tempo emergeranno». Le “Linee d’indirizzo” permetteranno ai futuri progettisti di disegnare un modello di parco in piena sintonia con i desideri dei suoi primi utilizzatori, i cittadini.

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