Festival della criminologia: a Torino si parla di odio con Gad Lerner, Antonio di Pietro e molti altri

Torino, 23/10/2018.

«Basta che un uomo odi un altro perché l’odio vada correndo per l’umanità intera» si apre con questa riflessione di Jean-Paul Sartre il Festival della Criminologia, a Torino dal 23 al 28 ottobre per la sua terza edizione che, quest’anno, sarà incentrata su un tema attuale e al contempo motore della storia: l’odio.

«L'intenzione di annientare, in nome di un’ideale, un gruppo nazionale, etnico, razziale, religioso accompagna da sempre le tragedie dell’umanità – spiega infatti l’organizzazione - L’odio è un sentimento talmente forte da corrodere l’animo del singolo e condurlo a compiere crimini efferati. Il festival esplorerà le diverse declinazioni di questo sentimento e i conseguenti riflessi criminali: l’odio razziale, religioso, politico, omofobo, misogino e l’odio on line».

Dopo l’anteprima dello scorso 19 ottobre che ha ospitato Francesco Messina, Questione di Torino, impegnato a raccontare le investigazioni sui crimini violenti con il giornalista Meo Ponte, il Festival si aprirà all’insegna di nuovi ospiti, tra volti noti e personalità legate al mondo della criminologia.

Ci sarà per esempio Giancarlo Caselli, impegnato in un talk sull’odio mafioso e terrorista. Dopo aver ricoperto il ruolo di Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Torino, dal settembre 2002 Caselli viene nominato Procuratore Capo della Repubblica di Torino con voto unanime del Consiglio Superiore della Magistratura il 30 aprile 2008. Paolo Crepet, psichiatra di fama internazionale, sociologo e scrittore, nonché esperto nel campo della psichiatria sociale e della ricerca sul tentato suicidio, si interrogherà sulla passione e l’odio. Sarà a Torino anche Antonio di Pietro, figura chiave del pool di Mani pulite come sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Milano. Nel 1996 è entrato in politica e nel 1998 ha fondato il partito Italia dei Valori dal quale, nell’ottobre 2014 si allontana lasciando tutti gli incarichi. Con lui si approfondirà il discorso sull’odio ai tempi del processo Mani Pulite.

Di difesa della razza rifletterà Gad Lernerd, uno dei giornalisti più apprezzati della televisione italiana, promotore e conduttore di formati tv che hanno fatto la storia del piccolo schermo. Non sei me: per questo ti temo, per questo ti odio sarà il titolo dell’incontro con Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista. Con il teologo Vito Mancuso si discuterà invece di odio e perdono. Il pensiero di Mancuso è oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, sia in campo etico sia in campo strettamente dogmatico. I suoi scritti hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico, in particolare gli ultimi quattro libri, bestseller da oltre centomila copie con traduzioni in altre lingue e una poderosa rassegna stampa, radiofonica e televisiva.

La criminologia tornerà al centro della riflessione del Festival con Massimo Picozzi, psichiatra e criminologo che affronterà il tema delle stragi compiute per odio. Picozzi è grande amico di Carlo Lucarelli, con lui ha realizzato trasmissioni tv e scritto svariati libri, tutti pubblicati da Mondadori: l’ultimo, del 2018, si intitola Amok. Le stragi dell’odio. Infine Telmo Plevani, a Torino per affrontare il discorso delle pretese scientifiche del razzismo. Plevani è autore di più di 230 pubblicazioni scientifiche nei campi della biologia evoluzionistica, dell’evoluzione umana, della filosofia della biologia e della filosofia della scienza generale. Dal 2012 è professore ordinario presso il dipartimento di Biologia dell'Università degli studi di Padova, dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle scienze biologiche.

Tra le location del Festival della Criminologia figureranno quest’anno Palazzo Ceriana Mayneri, in corso Stati Uniti, e ancora l’aula magna della Cavallerizza Reale, il Caffè Muller di via Sacchi, il Cinema Massimo e il Polo del ‘900. Il programma completo online, sul sito del Festival della criminologia di Torino.

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