Il compleanno speciale del Caffè al Bicerin: 255 anni di storia a Torino

Torino, 01/10/2018.

Deve il suo nome a una bevanda, il bicerin, composta da cioccolata, caffè e crema di latte, servita in piccoli bicchieri senza manico, lo storico Caffè torinese Al Bicerin, prossimo a festeggiare 255 anni di attività. Un traguardo straordinario per il locale, affacciato su Piazza della Consolata, di fronte al Santuario, che conserva intatto il suo fascino con un’atmosfera ed un’accoglienza tipica delle cioccolaterie ottocentesche.

La storica bevanda torinese è nata proprio in questo caffè che, da allora, ne porta il nome e ne conserva gelosamente la ricetta originale, tramandata di generazione in generazione in grande riservatezza.

Al Bicerin nella sua lunga storia è stato punto di riferimento di grandi personalità: da Cavour a Pellico, da Puccini a Nietzsche, dalla Osiris a Calvino senza dimenticare la regina Maria Josè e Umberto II, solo per citarne alcuni. Il famoso locale è stato trasformato spesso in set cinematografico per molte produzioni nazionali e internazionali ed è stato protagonista di un’importante pagina della narrativa italiana. Il grande filosofo e scrittore Umberto Eco ha ambientato alcuni passi del famoso romanzo Il Cimitero di Praga proprio al Bicerin. È motivo di grande orgoglio per la proprietà «ricordare quanto forte sia il legame tra la letteratura e la città di Torino; è un privilegio di cui andiamo fieri che uno scrittore e studioso di tale spessore abbia amato e così ben descritto le atmosfere del Caffè Al Bicerin».

Nel romanzo di Eco il protagonista descrive la sua esperienza: «Mi ero spinto sino a uno dei luoghi leggendari della Torino d’allora… mi recavo al Caffè Al Bicerin, vicino alla Consolata… La beatitudine di quell’ambiente dalla cornice esterna in ferro, i pannelli pubblicitari ai lati, le colonnine e i capitelli in ghisa, le boiseries interne di legno decorate da specchi e i tavolini di marmo, il bancone dietro al quale spuntavano i vasi, dal profumo di mandorla, di quaranta tipi diversi di confetti».

Un mondo intatto, preservato con grande cura grazie a Maritè Costa, prematuramente scomparsa nel 2015, che sviluppò un minuzioso lavoro di archeologia del cioccolato avviando anche un’importante opera di restauro delle strutture e degli arredi originali. Nel Settecento il caffè era arredato in modo semplice con tavole e panche di legno, solo ai primi dell’Ottocento le pareti interne furono abbellite con boiseries di legno decorate da specchi e i semplici tavoli furono sostituiti da otto tavolini di marmo dove ancora oggi si può sorseggiare il bicerin.

Secondo Eco «la bevanda era il nettare di chi, avendo digiunato per prepararsi alla comunione, cercava conforto uscendo dalla Consolata – e il bicerin era ricercato in tempo di digiuno quaresimale perché la cioccolata calda non era considerata cibo».

La storia del Bicerin, come questo locale venne nel tempo a essere semplicemente chiamato dai torinesi per il successo della sua bevanda, nel tempo si è intrecciata saldamente a quella della “Consolà”. La nuova miscela era infatti il supporto ideale per i fedeli che, avendo digiunato per prepararsi alla comunione, cercavano un sostegno energetico appena usciti dalla chiesa.

La particolare posizione di fronte al Santuario della Consolata lo rendeva meta preferita da un pubblico femminile che in tale ambiente si sentiva protetto e a suo agio; le specialità servite erano tipiche di una cioccolateria-confetteria e come alcolici venivano serviti solo vermuth, rosolio e ratafià

Numerosi i riconoscimenti e i premi conferiti al locale come il Diploma d’onore dei caffè storici Europei del 2004, il premio del Gambero Rosso che nella prima edizione della Guida ai Bar, nominò nel 2001 il Caffè Al Bicerin come Miglior bar d’Italia del 2000 e il più recente Premio Bogianen, il riconoscimento con cui il centro congressi della Camera di commercio Torino incontra premia i piemontesi che più si sono distinti nella vita o nella carriera, attribuito a Maritè Costa nel 2013.

Al Bicerin oltre alla cioccolata in tutte le sue declinazioni (bicerin, cioccolata in tazza, giandujotti, cioccolatini, barrette, toast al cioccolato, crema gianduja, etc.) ci si può perdere tra tre tipi di zabaione, torte tradizionali, la torta Bicerin e molte altre prelibatezze. Un patrimonio di gusto e arte cioccolatiera tramandata nel rispetto della tradizione ma con un occhio attento all’innovazione. I prodotti dello storico caffè, infatti, sono disponibili anche nel negozio online; un ricco catalogo permette di acquistare le pregiate cioccolate insieme ad una selezione di prodotti tipici piemontesi di qualità.

Il Caffè Al Bicerin è membro di prestigiose Associazioni nazionali e internazionali come l’Associazione dei Locali Storici d’Italia e Association des Cafés Historiques et Patrimoniaux dEurope ed è presente nelle guide più autorevoli.

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