Flashback 2018: a Torino l'arte è tutta contemporanea

Torino, 25/09/2018.

Arriva al Pala Alpitour dall’1 al 4 novembre la VI edizione di Flashback. Una nuova puntata che promette di essere l’edizione dei record: confermata la sede del 2017 nei nuovi spazi del foyer centrale del Pala Alpitour, tantissime le adesioni delle gallerie degli anni precedenti e rilevanti nuove acquisizioni dall’Italia e dall’estero. Dopo i grandi numeri del 2017 e, soprattutto, gli importanti riconoscimenti di pubblico e stampa, la fiera è pronta per incontrare e stupire ancora una volta gli appassionati di arte contemporanea di tutte le epoche. 

Il programma di Flashback comprende progetti speciali, mostre, laboratori, incontri e concerti, il tutto ruota intorno alla riflessione che l'evento, da sempre attento a ciò che succede nell’attualità, ha deciso di lanciare a espositori e pubblico partendo dal libro di fantascienza di Chad Oliver, scrittore e antropologo, Le rive di un altro mare. La storia fantascientifica si svolge in Africa, dove l’autore costruisce una situazione in cui i rapporti tra mondi differenti sono in continua ridefinizione, una storia che porta verso un dialogo tra diverse forme di civiltà, tra diversi mondi, tra diverse specie.

Intorno a questa riflessione si muove il programma di flashback che inizia da subito con la novità di quest’anno: la VI edizione infatti non “indossa” soltanto il colore del 2018 – un rarefatto acquamarina - ma è descritta da un’opera appositamente creata dall’artista Francesco Valeri.  Valeri è stato scelto per riportare la diversità e la periferia “al centro”. L’artista dopo aver preso parte al progetto “condominio-opera viva” di via Cuneo 5bis nel quartiere di Aurora (progetto nato con l’intento di porre l’accento sulla mixité sociale, culturale e temporale della periferia torinese) restituisce al centro l’altrove, riporta negli spazi espositivi l’esperienza della mescolanza e della diversità che anima l’incontro tra le diverse culture.

In fiera Francesco Valeri realizza, live, un wall painting di 60mq che abbraccia la manifestazione catapultandola in una dimensione al di là del tempo. La mixité è difatti la caratteristica fondante di flashback che agisce con attitudine antropologica, studiando l’uomo da molteplici punti di vista: sociale, culturale, artistico-espressivo, filosofico.

La VI edizione di flashback conferma tutte le intenzioni con le quali la fiera è stata fondata ed è cresciuta; il lavoro costante delle direttrici Stefania Poddighe e Ginevra Pucci che portano avanti un discorso di contemporaneità dell’arte parlando di opere che spaziano tra vari secoli ha convinto e coinvolto sempre più galleristi offrendo al pubblico una visione diversa sulla storia dell’arte, ma anche sulla storia di oggi; un approccio più versatile e meno rigido che ha permesso a un pubblico sempre più vasto di godere di opere d’arte non più percepite come lontane da sé – per motivi temporali o culturali – ma finalmente “vissute” come esperienza concreta nel qui e ora. Questo sincretismo è ciò che ha permesso a flashback di crescere esponenzialmente negli anni ed è ciò che contraddistingue un progetto, nato all’insegna di una sfida culturale che si rinnova annualmente e che annualmente si ispira alla vita.

Tra i progetti lo speciale Opera Viva Barriera di Milano 2018, di Alessandro Bulgini a cura di Christian Caliandro. Con  Lucia Veronesi, Laboratorio Saccardi, Irene Pittatore, Virginia Zanetti, Francesca Sandroni, Alessandro Bulgini. La mostra Opera Viva Barriera di Milano rappresenta l’esprimersi dell’altrove. Al Pala Alpitour dal 1 al 4 novembre i sei manifesti, insieme a tutti i frammenti di vita raccolti nei sei mesi precedenti, sono riuniti in un’unica mostra per raccontare ancora una volta questa finestra aperta sul mondo e per il mondo.

Ancora, Tony Matelli, a cura di Gian Enzo Sperone. Tre figure a grandezza naturale sono collocate su piedistalli modellati in alcuni casi come rocce, in altri come tronchi d'albero. Intorno alle sculture, le pareti sono decorate con carta da parati con motivi marini: un'immagine fotografica digitalizzata di onde che si sciolgono nell'orizzonte. 

Spazio anche per i laboratori. Tesori sommersi. La città: spazio libero, galleria di meraviglie è il progetto didattico, per le scuole, per le famiglie e per i gruppi di cittadini che vivono in condizione di fragilità, nasce dalla collaborazione di Atelier Héritage e flashback, nella volontà di ampliare e raccontare le riflessioni sul tema della fruizione dell’Arte come esperienza culturale di consapevolezza e cittadinanza. Dal collezionismo d’Arte, alla collezione come gesto di cura dello spazio urbano, Tesori sommersi è costruito come percorso di conoscenza dell’Arte, antica e contemporanea, che si radica e connette con la storia urbana e con il territorio, nell’ambizione di fornire ai partecipanti una cassetta degli attrezzi che li aiuti a riconoscere la Bellezza, nei luoghi del quotidiano. Questo processo di conoscenza si configura come gesto libero, soprattutto se collocato nello spazio pubblico, soprattutto se agito da parte dei nuovi cittadini, nuovi per età o per cittadinanza.

Tra le novità, flashback sound,il ricco e vivace palinsesto dedicato alla musica che spazia tra passato e presente e che quest’anno si concentra sulla mixité di linguaggi: musicalitàche appartengono a diversi retaggi, diverse matrici compositive, si mescoleranno con lo scopo di mettere sul palco nuove forme di dialogo e confronto tra forme di musica differenti.Unoshow live,unamiscela esplosiva che racchiude tutte le sfumature, una fusione di suoni che va dalrootsalone dropfino a sonorità Jazz, R&B e Soul.

E poi le parole. Mixing stories giunge al sesto anno e promuove, attraverso la narrazione, la sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto e attivo del pubblico; una chiave innovativa di avvicinamento e di stimolo del senso critico volto a incrementare l'interesse e l'attenzione verso l'arte con le sue accezioni culturali, politiche ed economiche. Le visite guidate, scegliendo specifiche opere, artisti o linguaggi espressivi, costruiscono un'interazione breve e immediata, veri e propri flashback su storia e curiosità suggerite dalle opere in mostra.

Raggiungono la VI edizione anche i talk di flashback che hanno come caratteristica principale l’analisi temporale dei fenomeni culturali e artistici.Nel 2018 si cercherà di fondere le differenze, contestualizzando gli argomenti nel tempo ma decontestualizzandoli per capirne il reale “peso specifico” e il valore atemporale di ciascuno.

Non potrebbe mancare il video, Quayola. Jardins d’Eté, a cura di Federica Barletta, è l’opera del giovane artista italiano Davide Quayola, nato nel 1982. Il lavoro consiste in una serie di video-installazioni ad altissima risoluzione ispirati all’Impressionismo. Protagonista è l’uso sperimentale della tecnologia: fonti luminose, vento artificiale e macchine da presa creano le condizioni per filmare ciò che più si avvicina ai giardini di Chateau de Chaumont-sur-Loire dipinti da Monet.

Essendo il tema dell'anno la diversità sarà dunque interessante attraversare insieme Le rive di un altro mare, connettendo in profondità zone temporali diverse: l’antico, il moderno e il contemporaneo nel suo farsi.

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